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Il nuovo assetto delle strutture territoriali dei Grigioni si trova da qualche tempo costantemente all'ordine del giorno dell'agenda politica del Cantone e dei comuni grigionesi. Sia la riforma dei comuni, sia la riforma territoriale fanno registrare passi avanti concreti e sostanziali. 

Decisioni del Gran Consiglio
Nella sessione di febbraio 2011, il Gran Consiglio si è occupato a fondo delle strutture statali. In quell'occasione il Parlamento si è espresso per una radicale semplificazione delle strutture. Il riorientamento dovrà avvenire in due tappe: a livello comunale con una riforma dei comuni, a livello regionale con una riforma territoriale. Il Gran Consiglio si è anche espresso riguardo alla rispettiva strategia di attuazione: bottom-up per la riforma dei comuni, top-down per la riforma territoriale.

Lo schema seguente mostra quali istituzioni sono interessate dalla riforma dei comuni e dalla riforma territoriale:




Riforma dei comuni
Se nel 1998 il Cantone dei Grigioni contava ancora 212 comuni, a partire dal 2015 questo numero sarà probabilmente sceso a 128. Nella maggior parte delle località del Cantone si discute del tema "aggregazione di comuni" o vi sono progetti aggregativi concreti in corso.

Secondo la volontà del Gran Consiglio, a medio termine, vale a dire entro il 2020, vi dovranno essere tra 50 e 100 comuni, a lungo termine addirittura meno di 50. L'obiettivo non è la riduzione del numero di comuni in sé, bensì la costituzione a ciò associata di comuni più forti e più autonomi. Questo è di fondamentale importanza per il funzionamento del federalismo.

Nel Cantone dei Grigioni l'autonomia comunale occupa da sempre una posizione di rilievo. Con soddisfazione si può constatare che in molte località le autorità e la popolazione si impegnano attivamente a favore di un rafforzamento dell'autonomia comunale. Ciò dimostra che il principio bottom-up funziona. Di questo fatto si è convinto anche il comitato promotore dell'iniziativa "Comuni forti – Cantone forte", che nel maggio 2013 l'ha ritirata. L'iniziativa avrebbe previsto una diversa strategia di attuazione per la riforma dei comuni.

Il grafico seguente mostra lo stato attuale dei progetti di aggregazione realizzati, decisi o in fase di valutazione:




Riforma territoriale
Il 23 settembre 2012, il Popolo grigionese ha approvato la revisione parziale della Costituzione cantonale del 13 giugno 2012 con 31 788 voti contro 9 410. Nella sessione di aprile 2014 il Gran Consiglio si è occupato del diritto derivato elaborato su questa base. Esso è rimasto fedele alle proprie decisioni e ha organizzato le regioni quale livello intermedio semplice e snello. La forma organizzativa decisa punta sulle autorità comunali e rafforza così l'influenza dei comuni, per i quali le regioni assumono compiti regionali. Se il referendum non riuscirà, dal 2015 nel Cantone dei Grigioni vi saranno undici regioni quali enti responsabili di compiti, che sostituiranno gradualmente gli undici distretti, le 14 corporazioni regionali e i 39 circoli attuali.

Il grafico seguente mostra la ripartizione geografica delle undici regioni:




Indicazione:
Su www.gr.ch è possibile trovare un video su questo tema. 


Persona di riferimento:
Consigliera di Stato Barbara Janom Steiner, direttrice del Dipartimento delle finanze e dei comuni, tel. 081 257 32 01, e-mail barbara.janom@dfg.gr.ch  
 

Organo: Governo
Fonte: it Cancelleria dello Stato dei Grigioni
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