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Sessione: 08.12.2009
Nella discussione sulla formazione, negli ultimi anni si sono fatte sempre più sentire voci che richiamano l'attenzione sulla discriminazione dei ragazzi, ovvero su una promozione unilaterale delle ragazze nel nostro sistema di formazione (Remo Largo, Allan Guggenbühl, Walter Hollenstein e altri). Sviluppi sociali, come un migliore accesso alle scuole medie e universitarie per tutti, hanno effettivamente portato a una quota maggiore di donne che conseguono la maturità liceale (Cantone dei Grigioni 2008: ca. 54%) o un diploma universitario (Svizzera 2008: ca. 51% per Bachelor/Master/licenze). Tuttavia dovrebbe essere possibile constatare una fondamentale discriminazione dei ragazzi a livello di scuola elementare e porvi rimedio già a questo livello.

Si pongono perciò le seguenti domande: viene dato un peso eccessivo alle lingue, a discapito delle scienze naturali? Domina un insegnamento "femminile", piuttosto orientato alla ricezione (ricevere il sapere) a scapito di forme d'insegnamento "maschili", piuttosto orientate all'esplorazione (scoprire le relazioni)? Il crescente spostamento verso le donne del rapporto fra i sessi nel corpo insegnante rafforza forse squilibri esistenti?

I dati nazionali più recenti indicano che tra i ragazzi si osserva un numero nettamente superiore di disturbi comportamentali che tra le ragazze. Inoltre esistono dati del 2005 (Cantone di Zurigo) che mostrano che i ragazzi seguiti con provvedimenti di pedagogia specializzata sono circa il doppio rispetto alle ragazze. Se anche nel Cantone dei Grigioni si constatano quote simili tra ragazzi e ragazze per quanto riguarda gli accertamenti di tipo psicologico-scolastico e i provvedimenti di pedagogia specializzata, secondo noi ciò indica che nella scuola popolare si tiene conto in modo insufficiente delle esigenze e dei presupposti specifici dei ragazzi (tra l'altro nel trasferimento delle conoscenze), cosa che è anche indizio della loro discriminazione. La considerazione di dati relativi alla questione dei sessi nei progetti di sviluppo scolastico a favore di un insegnamento che tenga maggiormente conto anche delle esigenze dei ragazzi potrebbe avere effetti diretti su una riduzione delle spese per provvedimenti di pedagogia specializzata, che negli ultimi anni sono notevolmente aumentate. Per il Cantone, ma anche per i comuni, ciò sarebbe di grande importanza economica.

Sullo sfondo delle riflessioni sopra esposte poniamo al Governo le seguenti domande:

1. Qual è la posizione del Governo in relazione al tema di una possibile discriminazione dei ragazzi nella nostra scuola popolare?

2. Qual è nel Cantone il rapporto tra insegnanti donne e insegnanti uomini nella scuola elementare? E nel grado superiore della scuola popolare? Come si sono sviluppati questi rapporti negli ultimi 20 anni? Qual è il rapporto tra gli studenti (f/m) presso l'ASP di Coira?

3. Il Governo si è confrontato in modo approfondito con la problematica di una presunta prevalenza di donne nel corpo insegnante a livello di scuola elementare? Sono stati presi in considerazione possibili provvedimenti (incremento dell'attrattiva per gli uomini della professione di insegnante)? Il Governo tiene eventualmente conto di riflessioni a livello nazionale su questa tematica?

4. Nel Cantoni, quanti ragazzi sono stati sottoposti ad accertamenti di tipo psicologico-scolastico e quante ragazze? Per quanti ragazzi e per quante ragazze si rendono necessari provvedimenti di pedagogia specializzata (a bassa e alta soglia)?

5. Qualora risulti una chiara predominanza di accertamenti/disposizioni di provvedimenti di pedagogia specializzata tra i ragazzi: il Governo è disposto a tenere conto di questi dati nelle sue riflessioni sullo sviluppo scolastico e, se sì, in quale forma?

Coira, 7 dicembre 2009

Meyer-Grass (Klosters Dorf), Krättli-Lori, Bezzola (Samedan), Barandun, Bezzola (Zernez), Casparis-Nigg, Caviezel (Pitasch), Claus, Clavadetscher, Donatsch, Hartmann (Coira), Hartmann (Champfèr), Jenny, Kunz, Marti, Nick, Peer, Perl, Pfäffli, Ragettli, Rizzi, Thomann, Toschini, Valär, Vetsch (Pragg-Jenaz), Wettstein, Cattaneo, Engler, Furrer-Cabalzar, Gassmann, Gunzinger, Largiadèr, Schädler, Stoffel (Davos)

Risposta del Governo

Sia in Svizzera sia nei Paesi confinanti, le differenze nelle prestazioni scolastiche di ragazzi e ragazze si trovano di nuovo al centro dell'interesse pubblico. A differenza di una volta, da alcuni anni questi confronti delle prestazioni danno spesso un esito sfavorevole ai ragazzi. Nello sforzo di spiegare e di eliminare le disparità tra i sessi l'attenzione pubblica si concentra soprattutto sul sistema di formazione. Approcci di chiarimento e di soluzione si riflettono in numerosi dibattiti, perizie e rapporti.

Nel 2009, il Bundesjugendkuratorium (BJK), un organo di specialisti istituito dal Governo federale tedesco, ha analizzato e commentato in una panoramica diversi lavori presentati in relazione alla discussione sul genere. Nella sua presa di posizione "Schlaue Mädchen – Dumme Jungen? Gegen Verkürzungen im aktuellen Geschlechterdiskurs" (Ragazze intelligenti – ragazzi sciocchi? Contro la semplificazione nell'attuale dibattito sul genere), il BJK descrive la complessità della tematica e riassume: "La maggiore richiesta di una promozione dei ragazzi rispetto a quella delle ragazze (…) non considera il fatto che gli svantaggi dei due sessi si ripercuotono sui singoli settori e non hanno un effetto globale, e che ai bilanci sfavorevoli nelle prestazioni, come ad esempio in quelle scolastiche, si sovrappongono effetti generati dall'appartenenza all'ambiente sociale e dalla storia di migrazione, ma anche decisioni sulla professione tipiche per ogni sesso, la suddivisione del lavoro specifica per ogni sesso nel mondo degli adulti e problemi di conciliabilità di famiglia e attività lucrativa. Una promozione di ragazzi e ragazze al fine di migliorare le loro opportunità nella vita privata e professionale deve perciò orientarsi in primo luogo alle prospettive individuali, quindi alla domanda "Di cosa ha bisogno quale ragazza/quale ragazzo?" e non ad attribuzioni al gruppo "dei ragazzi" o "delle ragazze"."

Le conclusioni del BJK coincidono con gli sforzi finora intrapresi e quelli futuri della scuola popolare grigionese. Il Dipartimento competente segue la tematica di genere a livello nazionale e internazionale. Nella vita scolastica concreta per contro, gli sforzi si concentrano sulla promozione ottimale di ogni singola ragazza e di ogni singolo ragazzo nella sua situazione concreta. Questi sforzi trovano espressione tra l'altro nei perfezionamenti interni alle sedi proposti dal Cantone e trovano riscontro anche nelle risposte alle domande concrete.

1. Il Governo intende offrire una promozione ottimale a tutti i bambini della scuola popolare grigionese, indipendentemente dal loro sesso.
 
2. Nell'anno scolastico in corso, nelle scuole elementari insegnano 845 donne e 329 uomini. Nel grado superiore della scuola popolare sono attivi 253 insegnanti donne e 357 insegnanti uomini. La statistica cantonale non contiene alcuna indicazione relativa alla variazione negli ultimi 20 anni. Sicuramente, la quota di insegnanti donne a livello di scuola elementare è fortemente aumentata. Presso l'Alta scuola pedagogica dei Grigioni, la percentuale di donne tra i futuri insegnanti di scuola elementare ammonta attualmente all'87 percento.

3. In uno scambio con altri Cantoni, il Governo segue con grande interesse tutti i settori del mercato degli insegnanti (tra l'altro anche le questioni di genere). Esso non vede tuttavia alcuna possibilità per aumentare con singole misure la percentuale di uomini nel settore della scuola elementare.

4. Nel 2008 il Servizio psicologico scolastico ha svolto accertamenti per un totale di 739 (37,5%) ragazze e 1232 (62,5%) ragazzi. Per quanto riguarda i provvedimenti di pedagogia specializzata resisi necessari risulta il quadro seguente (giorno di riferimento: 15.11.2009): logopedia 34% ragazze / 66% ragazzi; terapia psicomotoria 29,4% ragazze / 70,6% ragazzi; terapia contro la legastenia 29,6% ragazze / 70,4% ragazzi; terapia contro la discalculia 75,3% ragazze / 24,7% ragazzi; audiopedagogia 50% ragazze / 50% ragazzi; accompagnamento in caso di handicap visivi 36,8% ragazze / 63,2% ragazzi; educazione speciale precoce 32,2% ragazze / 67,8% ragazzi; misure accresciute 33,6% ragazze / 66,4% ragazzi

5. Il principale obiettivo del Governo consiste nell'offrire anche in futuro a ogni bambino, maschio o femmina che sia, il provvedimento di pedagogia specializzata di cui ha bisogno nella sua situazione concreta.

11 marzo 2010