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Sessione: 16.02.2010
I camion da 60 tonnellate possono essere lunghi fino a 25 m metri e pesare appunto fino a 60 tonnellate. Oggi sulle strade svizzere possono circolare soltanto veicoli lunghi al massimo 18 m e pesanti 40 t. Fino a non molto tempo fa, il limite di peso era addirittura di 28 t.

La Commissione UE sta attualmente esaminando se ammettere i camion da 60 tonnellate sui suoi assi di transito in tutto il territorio. Qualora la decisione fosse positiva, anche la Svizzera sarebbe obbligata ad agire.

Con l'accettazione dell'Iniziativa delle Alpi nel febbraio 1994, la Svizzera si è dichiarata favorevole all'obiettivo di trasferimento dalla strada alla ferrovia del traffico merci in transito. Da oltre 15 anni il Popolo svizzero attende l'attuazione dell'articolo di protezione delle Alpi. Autorizzando i camion da 60 tonnellate, in futuro verrebbe favorito il traffico di merci su gomma, la protezione delle Alpi e l'obiettivo di trasferimento verrebbero così ulteriormente minati.

Con le loro misure sovradimensionate, i camion da 60 tonnellate mettono in pericolo la sicurezza di tutti gli altri utenti della strada. Inoltre, per via della loro lunghezza costituiscono un intralcio al traffico. Infine, i camion da 60 tonnellate provocherebbero enormi costi per la costruzione e la manutenzione di strade e ponti. Nell'insieme, i camion da 60 tonnellate non contribuiscono a uno sviluppo più sostenibile del traffico merci.

Con le sue rampe verso il San Bernardino, la A13 nei Grigioni sarà probabilmente poco adatta ai camion da 60 tonnellate. Ciò non impedisce però che questi si addentrino qualche volta fin nella Valle grigione del Reno, nella bassa Prettigovia, in Domigliasca e in Mesolcina. Le infrastrutture quali rotatorie, ponti e posteggi dovrebbero venire potenziate e rafforzate, cosa che comporterebbe costi sproporzionati. Soldi che mancheranno da altre parti.

In questo contesto le firmatarie e i firmatari pongono le seguenti domande:

1. Qual è in generale la posizione del Governo in merito all'ammissione dei camion da 60 tonnellate?

2. Come valuta il Governo le loro conseguenze per le strade cantonali e comunali?

3. Come valuta il Governo la situazione relativa ai camion da 60 tonnellate sulla A13?

Coira, 16 febbraio 2010

Thöny, Stoffel (Hinterrhein), Geisseler, Arquint, Baselgia-Brunner, Bleiker, Blumenthal, Bondolfi, Brandenburger, Bucher-Brini, Buchli, Candinas (Rabius), Casparis-Nigg, Castelberg-Fleischhauer, Casty, Casutt, Caviezel (Pitasch), Caviezel-Sutter (Thusis), Clavadetscher, Fasani, Frigg-Walt, Gartmann-Albin, Hardegger, Hartmann (Coira), Jaag, Jäger, Jenny, Koch, Kollegger, Kunz (Coira), Menge, Mengotti, Meyer Persili (Coira), Nigg, Noi-Togni, Parolini, Parpan, Peer, Peyer, Pfenninger, Pfiffner-Bearth, Plozza, Righetti, Stiffler, Trepp, Troncana-Sauer, Vetsch (Klosters Dorf), Candinas (Disentis/Mustér), Clalüna, Furrer-Cabalzar, Locher Benguerel


Risposta del Governo

Benché il Parlamento europeo abbia finora respinto i cosiddetti gigaliner, attualmente a livello di Commissione UE sono a quanto pare in corso sforzi volti ad aumentare le dimensioni e i pesi massimi ammessi per gli autotreni. In Svizzera si è già sviluppata un'opposizione alla possibile ammissione di camion da 60 tonnellate, alla quale hanno aderito Cantoni, comuni, imprese e associazioni. Anche l'Associazione dei trasportatori stradali ASTAG si è espressa con un chiaro rifiuto.

Il Governo risponde come segue alle domande concrete:

1. La rete stradale della piccola Svizzera non è idonea per veicoli così grandi e così pesanti. Per motivi geometrici, numerosissime strade e rotatorie all'interno e all'esterno delle località non sarebbero nemmeno percorribili da questi gigaliner, che lungo determinati tratti provocherebbero importanti ostacoli o colonne. Inoltre, numerosi ponti e altri manufatti non sarebbero in grado di sopportare i pesi maggiori. Molte strade andrebbero allargate e i ponti rinforzati o sostituiti. Le relative spese sarebbero enormi e un adeguamento richiederebbe decenni. Inoltre, ciò produrrebbe una maggiore concorrenza nei confronti del trasporto ferroviario, cosa che sarebbe contraria all'obiettivo politico di trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia. I gigaliner vanno perciò respinti anche dal punto di vista ecologico. Infine aumenterebbe anche il pericolo per gli altri utenti della strada, infatti le conseguenze di incidenti, p.es. di un tamponamento o di un incendio in una galleria, sarebbero considerevolmente più gravi.

Ai benefici nei costi per gli autotrasportatori, propagandati a Bruxelles da determinati Paesi, si contrappone dunque una serie di conseguenze negative. Come già diversi Cantoni (Lucerna, Basilea Città, Soletta, ecc.) anche il Governo grigionese si dice chiaramente contrario a un aumento delle misure e dei pesi massimi ammessi sulla rete stradale.

2. Per il nostro Cantone di montagna con la sua rete stradale tortuosa e un gran numero di ponti, muri di sostegno e scarpate dalla portata insufficiente, un'apertura ai camion di 25 m di lunghezza e 60 t di peso non entra in considerazione nemmeno a lungo termine.

3. La proprietà e la responsabilità per la strada nazionale A13 sono della Confederazione. Secondo una risposta del Consiglio federale a un'interpellanza in tal senso presentata in Consiglio nazionale, un aumento dei valori massimi vigenti non viene sostenuta.

Per via del suo carattere montano, con pendenze importanti e con curve strette e dalla scarsa visuale, nonché a causa delle lacune esistenti relative a diversi ponti, la tratta del San Bernardino non è attualmente in grado di sopportare un traffico costante di gigaliner. Inoltre, le aree di posteggio e di sosta esistenti sarebbero troppo piccole. Per motivi di sicurezza e ambientali, il Governo si opporrebbe a un'apertura.

29 marzo 2010