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Sessione: 01.09.2011
Conformemente al piano d'azione della strategia energetica 2050 dell'Ufficio federale dell'energia (di seguito PA 2050), una trasformazione del sistema energetico svizzero implica una miscela ottimale di misure adatte in tutti i settori. Tra queste rientra anche il "risparmio", quindi il mancato consumo di energia. L'esperienza mostra che gli appelli a non consumare energia non producono quasi alcun effetto, in ogni caso non quello che sarebbe necessario, accanto alla promozione di energie alternative e di ulteriori misure, per coprire la carenza di energia nazionale che si avrà in futuro a seguito dell'uscita dal nucleare.

Per avvicinarsi effettivamente agli obiettivi di risparmio del futuro, le firmatarie e i firmatari incaricano il Governo di sottoporre al Gran Consiglio, ai sensi della misura n. 13 del PA 2050, messaggio e proposta relativi all'introduzione di prescrizioni d'uso ai sensi di limitazioni temporali (in particolare notturne) e/o di limitazioni dell'intensità dell'illuminazione di vetrine, pubblicità, stazioni, strade e di altri impianti di illuminazione (p.es. illuminazione di edifici), se ciò è compatibile con le corrispondenti ragionevoli esigenze di sicurezza.

Qualora ciò non fosse attuabile in questa forma, le firmatarie e i firmatari chiedono di illustrare alternative per ridurre in modo efficace il consumo energetico attraverso il risparmio.

Coira, 1° settembre 2011

Tenchio, Baselgia-Brunner, Jenny, Albertin, Augustin, Barandun, Berther (Disentis/Mustér), Berther (Camischolas), Blumenthal, Bondolfi, Brandenburger, Bucher-Brini, Buchli-Mannhart, Caduff, Candinas, Casty, Casutt, Cavegn, Clalüna, Darms-Landolt, Della Vedova, Dermont, Dosch, Engler, Fasani, Florin-Caluori, Frigg-Walt, Gartmann-Albin, Gasser, Geisseler, Hitz-Rusch, Jaag, Jeker, Joos, Kappeler, Kleis-Kümin, Kollegger (Coira), Kollegger (Malix), Locher Benguerel, Mani-Heldstab, Meyer-Grass, Michael (Castasegna), Müller (Davos Platz), Nigg, Niggli (Samedan), Noi-Togni, Papa, Parpan, Pedrini, Peyer, Pfenninger, Pult, Righetti, Sax, Stiffler (Davos Platz), Thöny, Tomaschett (Breil), Tomaschett-Berther (Trun), Trepp, Tscholl, Waidacher, Zweifel-Disch, Bricalli, Monigatti, Patt

Risposta del Governo

Anzitutto va osservato che l'illuminazione pubblica definita dalle firmatarie e dai firmatari è all'origine di meno dell'uno percento dell'intero consumo di elettricità in Svizzera. Ciononostante, anche secondo il Governo non si deve rinunciare all'esame di eventuali misure che permettano un ulteriore aumento dell'efficienza energetica anche in questo settore.

Conformemente all'art. 23 cpv. 1 dell'ordinanza sull'energia del Cantone dei Grigioni (OGE; CSC 820.210), nei nuovi edifici, nelle trasformazioni e nei cambiamenti di destinazione (ad eccezione degli edifici abitativi) con una superficie di riferimento energetico di oltre 1000 m2, deve essere verificato il rispetto dei valori limite del fabbisogno di energia elettrica annuale secondo la norma SIA 380/4 "L'energia elettrica nella costruzione", edizione 2006. È incluso anche il consumo di elettricità per l'illuminazione. Nel quadro della rielaborazione del modello di prescrizioni energetiche dei Cantoni (MoPEC) si prevede di sopprimere entro il 2014 il valore limite concernente la superficie di riferimento energetico. Questo significa che nel prossimo futuro verranno introdotti requisiti energetici anche per edifici più piccoli. Inoltre, i requisiti posti all'illuminazione andranno adeguati al più recente stato della tecnica. Ciò avrà dunque effetti sostanziali anche sul fabbisogno energetico dell'illuminazione di vetrine e di altri impianti di illuminazione.

Il consumo di elettricità dell'illuminazione dipende del resto fortemente dalla tecnologia impiegata. Ad esempio, con la moderna tecnologia LED è possibile risparmiare fino al 90 percento di energia elettrica rispetto all'impiego di lampade alogene. Nel quadro dei costanti inasprimenti della Confederazione (divieto delle lampadine a incandescenza) e della conseguente riduzione della disponibilità, come pure di altre prescrizioni, molti impianti di illuminazione dentro e fuori gli edifici dovranno perciò probabilmente essere sostituiti nei prossimi anni. Anche questo cambiamento contribuirà alla riduzione del consumo di elettricità.

I requisiti posti all'illuminazione pubblica e ad altri impianti di illuminazione dentro e fuori gli edifici sono molto differenti a seconda del luogo, della stagione e degli oggetti da illuminare. Lo stesso vale per il bisogno di sicurezza cui accennano le firmatarie e i firmatari. La procedura per l'esame degli impianti di illuminazione e la sostituzione di lampade inefficienti va perciò concordata in particolare con i comuni. Prescrizioni cantonali di carattere generale con limitazioni degli orari per gli impianti di illuminazione non possono soddisfare tutte le esigenze. Per questa ragione si deve lasciare ai comuni il compito di emanare delle prescrizioni in tal senso, nei limiti delle competenze di cui oggi dispongono. Per quanto rientra nella competenza del Cantone, è possibile e sensata unicamente una normativa relativa alla sostituzione di lampade. Secondo il Governo, misure più incisive vanno respinte per motivi di proporzionalità (rinuncia alla regolamentazione eccessiva, considerazione della responsabilità personale).

Il Governo è perciò disposto ad accogliere l'incarico nella misura in cui, nel quadro del prevedibile inasprimento delle esigenze del MoPEC, debbano essere esaminate anche disposizioni concernenti una maggiore efficienza dell'illuminazione.

28 ottobre 2011