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Sessione: 30.08.2013
I medici di famiglia forniscono un importante contributo all'assistenza medica di base della popolazione nel nostro Cantone. Il 50% dei medici di famiglia che esercita nel Cantone ha più di 50 anni. Soprattutto nelle regioni periferiche e scarsamente popolate, nel prossimo futuro vi è il pericolo che gli studi vengano chiusi in seguito a pensionamenti e mancanza di successori. Ciò influisce sia su un'assistenza medica di base della popolazione locale nelle vallate orientata ai pazienti, sia sull'assistenza ai turisti. Questo sviluppo ha effetti anche sui costi della salute poiché spesso, grazie all'assistenza continua, i medici di famiglia sono in grado di valutare e di curare meglio i problemi di salute. In questo modo si evitano ricoveri in ospedale.

Il Cantone dei Grigioni ha già avviato alcuni passi per contrastare l'incombente carenza di medici di famiglia (progetto Capricorn, ciclo di perfezionamento per medici di famiglia presso l'Ospedale cantonale dei Grigioni). Conformemente alla legge sull'igiene pubblica, i comuni sono competenti per la cura pubblica della salute locale e dunque per la garanzia dell'assistenza medica ambulatoriale della popolazione (articolo 12, cpv. 1). La problematica esposta è tuttavia di importanza cantonale. Le firmatarie e i firmatari pongono perciò al Governo le seguenti domande:

• Quali approcci concreti vede il Governo per garantire l'assistenza medica di base anche nelle zone periferiche e scarsamente popolate?

• L'Ordine dei medici grigioni ha stipulato con il Governo un accordo per garantire il servizio di picchetto medico. Vi sono altre misure che l'Ordine potrebbe assumere?

• In quale misura il Governo è disposto a sostenere le vallate nei loro sforzi per trovare soluzioni regionali mirate (finanziariamente, accompagnamento specialistico)?

• Secondo il Governo, vi è la possibilità di contrastare l'incombente carenza nell'assistenza medica di base nelle regioni periferiche con personale infermieristico con apposita formazione in collaborazione con gli ospedali?

• Quale ruolo dovranno assumere gli ospedali regionali in futuro per garantire l'assistenza medica di base nelle regioni?

Coira, 30 agosto 2013

Lorez-Meuli, Märchy-Caduff, Hardegger, Albertin, Barandun, Baselgia-Brunner, Bezzola (Zernez), Blumenthal, Brandenburger, Buchli-Mannhart, Caluori, Casty, Casutt Renatus, Casutt-Derungs Silvia, Clalüna, Darms-Landolt, Dosch, Felix, Furrer-Cabalzar, Grass, Hartmann (Champfèr), Heinz, Holzinger-Loretz, Jeker, Jenny (Arosa), Kleis-Kümin, Koch (Tamins), Kollegger (Coira), Komminoth-Elmer, Mani-Heldstab, Meyer-Grass, Michael (Donat), Niggli-Mathis (Grüsch), Noi-Togni, Papa, Pedrini, Peyer, Pfenninger, Stiffler (Davos Platz), Tomaschett (Breil), Tomaschett-Berther (Trun), Trepp, Troncana-Sauer, Vetsch (Pragg-Jenaz), Waidacher, Wieland, Bürgi-Büchel, Decurtins-Jermann, Gugelmann, Jenny-Marugg (Klosters Dorf), Monigatti, Pfister

Risposta del Governo

I risultati del sondaggio svolto a ottobre 2012 presso i comuni dal Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità in accordo con l'Ordine dei medici grigioni indicano che, al momento, nel Cantone l'assistenza medica ambulatoriale è garantita. Tuttavia, in futuro nelle regioni periferiche e scarsamente popolate dovrebbe risultare più difficile occupare gli studi medici che si libereranno e garantire dunque l'assistenza sanitaria ambulatoriale, nonché il servizio di picchetto medico. Proprio nelle regioni turistiche e durante l'alta stagione, la garanzia del servizio di picchetto da parte dei medici potrà probabilmente porre la sanità pubblica davanti a nuove sfide.

Conformemente all'art. 12 cpv. 1 della legge sull'igiene pubblica, la competenza per la cura della salute e quindi per la garanzia dell'assistenza medica ambulatoriale della popolazione spetta ai comuni. Spetta perciò ai comuni e alle regioni affrontare attivamente la questione della garanzia dell'assistenza medica ambulatoriale regionale. Nei limiti delle proprie possibilità, il Cantone ha deciso tutta una serie di misure intese a contribuire alla garanzia dell'assistenza medica ambulatoriale nei Comuni.

Il Governo risponde come segue alle domande:

1. Le misure già avviate dal Governo (accordo con l'Ordine dei medici grigioni per garantire il servizio di picchetto, indennizzo per i medici che svolgono il servizio di picchetto allo scopo di garantire il servizio stesso, indennizzo per i medici che svolgono il servizio di picchetto con oneri oltre la media legati al servizio stesso, sostegno finanziario di cicli di studio per avere un numero maggiore di medici generalisti) vengono portate avanti. Queste misure sono utili anche per l'assistenza da parte di medici di famiglia nelle regioni periferiche scarsamente popolate del Cantone. Sembra inoltre sensato intraprendere passi verso un'assistenza sanitaria integrata. Dal sondaggio effettuato a ottobre 2012 è infatti risultato che, a medio termine, la garanzia dell'assistenza di base da parte dei medici di famiglia in regioni che dispongono di un'assistenza sanitaria integrata (come ad es. l'Engadina Bassa) viene considerata meno problematica.

2. Su richiesta, l'Ordine dei medici grigioni ha citato quali possibili misure la realizzazione di ambulatori centrali gestiti da più medici e l'introduzione di studi medici mobili. Inoltre, l'Ordine ha proposto di promuovere le consultazioni comuni di medici ospedalieri e di famiglia negli ospedali. Queste misure vanno nella direzione di un'assistenza sanitaria integrata.

3. Il Governo si impegna a favore della garanzia dell'assistenza medica ambulatoriale con le misure generali elencate al punto 1. Spetta ai comuni e alle regioni, in collaborazione con le istituzioni locali del settore sanitario, intraprendere passi concreti verso un'assistenza sanitaria integrata. Il Cantone è disposto ad accompagnare dal punto di vista specialistico le parti coinvolte nel processo, nei limiti delle sue risorse di personale.

4. Non solo il settore medico è toccato dalla mancanza di personale specializzato, bensì anche quello infermieristico. Si stanno delineando delle difficoltà in particolare per quanto riguarda il personale infermieristico diplomato. A seguito di questa situazione, l'auspicata assunzione di prestazioni di assistenza medica di base da parte di personale infermieristico formato a questo scopo non sembra promettente.

5. In futuro, gli ospedali regionali nelle regioni con una carenza di medici liberi professionisti potrebbero assumere una funzione di coordinamento nella garanzia dell'assistenza medica ambulatoriale di base, nel quadro di centri sanitari regionali.

23 ottobre 2013