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Sessione: 12.06.2014
Nelle ultime settimane, il malcontento dei nomadi per la mancanza di aree di sosta e di transito, nonché la discussione concernente un maggiore impegno contro l'antiziganismo sono di nuovo esplosi a livello nazionale.

Conformemente al comunicato del Governo del 5 settembre 2013 concernente la Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali, nulla è stato modificato.

Esistono sempre solo le due aree di sosta di Coira e di Cazis, nonché le aree di transito di Andeer, Bonaduz, Felsberg, Rodels e Tavanasa. Inoltre, esiste un'area di transito per nomadi stranieri a Domat/Ems.

Ecco le mie domande:

1. Qual è la situazione nei Grigioni oggi per quanto riguarda la sufficiente disponibilità di aree di sosta e di transito e come valuta il Governo le offerte attuali di aree di transito per nomadi stranieri? Esiste eventualmente una necessità di agire?

2. L'Associazione per i popoli minacciati chiede un impegno maggiore contro l'antiziganismo in Svizzera. Come valuta il Governo la situazione dell'antiziganismo nel Cantone dei Grigioni? Anche il Governo vede una grande necessità di agire? Se sì, in quale forma?

3. Per quali ragioni il colloquio con i rappresentati delle aree di sosta e di transito previsto secondo il comunicato del Governo del 5 settembre 2013 non ha avuto luogo?

4. Quali temi intende discutere il Governo nel colloquio previsto nel 2014 e quali obiettivi sono stati pianificati?

Coira, 12 giugno 2014

Bucher-Brini, Baselgia-Brunner, Deplazes, Frigg-Walt, Gartmann-Albin, Jaag, Locher Benguerel, Müller (Davos Platz), Noi-Togni, Pfenninger, Pult, Thöny, Trepp, Hensel, Monigatti

Risposta del Governo

Nel suo terzo rapporto di gennaio 2012 relativo all'attuazione della Convenzione quadro del Consiglio d'Europa per la protezione delle minoranze nazionali (Convenzione quadro), la Confederazione ha constatato che per quanto riguarda le aree di sosta e di transito per nomadi la situazione a livello nazionale negli ultimi dieci anni non sarebbe migliorata.

Nei Grigioni sono a disposizione aree di transito gestite dai comuni di ubicazione e utilizzate dai nomadi nei Comuni di Bonaduz, Felsberg, Rodels e Zillis. Di fatto, vengono tuttavia ancora sfruttate solo le aree di Bonaduz (intensamente), Felsberg (pochissimo) e Zillis (intensamente; campeggio). Nel Comune di Cazis (10 piazzole) e nella Città di Coira (7 piazzole) vi è un'area di sosta. Mentre quella di Coira viene gestita dalla Città, l'area di sosta di Cazis sottostà alla vigilanza del Cantone quale locatore.

Per il Comune di ubicazione, negli ultimi anni l'onere dal punto di vista del personale e finanziario per mantenere l'ordine presso l'area di transito per nomadi stranieri a Domat/Ems è diventato un peso sempre maggiore. Per questa ragione e siccome mettere a disposizione un'area di transito di questo tipo non è un compito specifico del comune, nel 2012 il contributo cantonale annuo alla manutenzione dell'area di transito pari a 3000 franchi è stato aumentato a 10 000 franchi.

In merito alle domande poste:

1. Sia considerando il numero di aree di sosta e di transito a livello di nazionale, sia secondo la valutazione della Radgenossenschaft der Landstrasse, nel nostro Cantone la situazione può essere considerata senz'altro esemplare. La Radgenossenschaft conferma che il Cantone ha svolto i suoi compiti in questo settore e che nel confronto nazionale occupa un'ottima posizione. L'area di transito di Bonaduz può essere considerata esemplare tra l'altro per quanto riguarda le infrastrutture. Con l'area di transito di Domat/Ems, il Cantone dispone inoltre dell'unica area ufficiale di questo tipo in Svizzera. Per quanto riguarda la necessità di aree di sosta e di transito, in generale si osserva che per vari motivi esse vengono richieste di preferenza in zone urbane.

Il Governo è tuttavia cosciente del fatto che in linea di principio e indipendentemente dal numero assoluto di posti disponibili, ogni Cantone ha il dovere di provvedere a ulteriori offerte di aree. Ciò vale a maggior ragione considerando che i Cantoni sono i responsabili principali della pianificazione del territorio, quindi devono anche considerare nella pianificazione le necessità dei nomadi. Tuttavia, come mostrano esempi da altri Cantoni, il sostegno dei comuni alle necessità dei nomadi è in fin dei conti decisivo per l'attuazione di un'area pianificata. Proprio l'esempio positivo del Comune di Bonaduz dimostra che la realizzazione dipende in modo determinante dalla buona accettazione delle esigenze dei nomadi da parte dei responsabili politici in loco.

Considerando la situazione attuale, il Governo non vede una necessità di azione per la realizzazione di ulteriori aree di sosta e di transito, né per i nomadi svizzeri, né per quelli stranieri.

2. Il Governo condanna l'antiziganismo come forma di una "combinazione nefasta tra discriminazione strutturale e stigmatizzazione culturale di Jenisch, Sinti e Rom" (Associazione per i popoli minacciati). Tuttavia, esso non vede indizi relativi a un aumento nei Grigioni di questa forma di razzismo tale da giustificare l'applicazione di misure più incisive per contrastarla. Inoltre, il Governo ritiene che la legislazione vigente, se attuata in modo coerente (tra le altre cose norma penale contro il razzismo), protegga a sufficienza i diritti delle minoranze.

3. Il Cantone, quale locatore dell'area di sosta a Cazis, cura contatti regolari sia con il Comune di ubicazione, sia con i locatari stessi. Necessità ed esigenze dei nomadi vengono di regola discusse sul posto e se possibile soddisfatte in modo pragmatico. Le altre aree vengono controllate e gestite interamente dai rispettivi comuni di ubicazione. Un sondaggio presso di loro ha mostrato che non vi erano praticamente temi per i quali il Cantone potesse assumere una funzione di sostegno. I comuni hanno costantemente negato la necessità di un colloquio. Per questo motivo, il Cantone ha rinunciato al colloquio previsto.

4. Un sondaggio attuale presso i comuni di ubicazione in questione mostra una situazione simile a quella precedente. Per quanto riguarda i nomadi, in nessun comune vi sono difficoltà che richiedono imperativamente l'intervento del Cantone. Un colloquio tra il Cantone e i comuni non è quindi urgente. Se contrariamente alle attese la situazione dovesse variare, il Governo è disposto a reagire a corto termine cercando il colloquio con i comuni. Ciò avverrebbe ad esempio nel caso in cui un comune di ubicazione attuale intendesse chiudere senza necessità un'area per nomadi, nonostante l'esistenza di una richiesta.

15 agosto 2014