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Sessione: 30.08.2014
A metà luglio, tutti i comuni hanno ricevuto dall'Ufficio per la natura e l'ambiente (UNA) dei Grigioni la documentazione relativa alla pianificazione cantonale delle rivitalizzazioni e alla delimitazione degli spazi riservati alle acque. Secondo la documentazione, in base all'art. 38a LPAc, entro la fine del 2014 l'UNA deve consegnare alla Confederazione un rapporto conclusivo rettificato. Sulla carta interattiva dell'UNA, lo spazio riservato alle acque è delimitato, ovvero indicato, secondo la legge sulla protezione delle acque. Sulla stessa carta è stato riservato, ovvero disegnato, anche lo spazio allargato per le rivitalizzazioni. La zona di rivitalizzazione si estende su tutto il Cantone; ad essere interessate sono ampie zone del fondovalle (in tutte le valli). Stando alla carta attuale, all'interno del perimetro di rivitalizzazione vi sono anche zone di altri utilizzatori del territorio (agricoltura, artigianato, turismo, ecc.). Osservando questa pianificazione non risulta difficile constatare che essa presenta un grande potenziale di conflitto nei confronti degli altri utilizzatori del territorio.

Si prevede di inserire questo perimetro di rivitalizzazione nella pianificazione direttrice e di salvaguardarlo da interventi edilizi prevedendo le corrispondenti priorità. Nella zona indicata sono ammessi solo interventi edilizi di interesse pubblico.

Le firmatarie e i firmatari formulano dunque il seguente incarico a destinazione del Governo:

1. Alla Confederazione va presentata immediatamente una domanda di proroga del termine.

2. Va allestita una nuova pianificazione che riduca al minimo il potenziale di conflitto con gli altri utilizzatori del territorio.

3. Tutti gli utilizzatori del territorio devono essere coinvolti nella pianificazione.

4. Nella proposta dell'UNA, la delimitazione degli spazi va ridotta al minimo legale.

5. Nei punti in cui i fiumi non sono mai stati arginati, non deve nemmeno esservi una rivitalizzazione e dunque non va delimitata una corrispondente zona.

Coira, 30 agosto 2014

Hug, Müller, Casanova (Ilanz), Aebli, Albertin, Baselgia-Brunner, Bondolfi, Brandenburger, Buchli-Mannhart, Casanova-Maron (Domat/Ems), Casty, Casutt-Derungs, Darms-Landolt, Davaz, Della Vedova, Dosch, Dudli, Felix (Scuol), Florin-Caluori, Grass, Gunzinger, Jeker, Joos, Kasper, Koch (Tamins), Koch (Igis), Kollegger, Komminoth-Elmer, Kunz (Fläsch), Kuoni, Lamprecht, Lorez-Meuli, Mani-Heldstab, Märchy-Caduff, Michael (Donat), Niederer, Niggli-Mathis (Grüsch), Papa, Pfäffli, Sax, Tenchio, Toutsch, Troncana-Sauer, Weidmann, Wieland

Risposta del Governo

Le basi legali della Confederazione richiedono che gli spazi riservati ai corsi d'acqua comprendano sia la larghezza minima dello spazio riservato alle acque, sia gli aumenti necessari per rivitalizzazioni, per la protezione contro le piene e per la rivalutazione ecologica. Nel Cantone dei Grigioni la sovranità sulle acque spetta ai comuni, che possono decidere se eseguire delle rivitalizzazioni. Per determinare la necessità di rivitalizzazioni, l'Ufficio per la natura e l'ambiente ha svolto una consultazione presso i comuni. 19 comuni hanno annunciato dei progetti. Le priorità illustrate nelle prese di posizione sono un elemento decisivo per determinare l'ammontare dei contributi federali. Solo i progetti annunciati vengono inseriti nella pianificazione delle rivitalizzazioni dei prossimi 20 anni.

Una delimitazione più precisa dello spazio per tutte le altre rivitalizzazioni possibili e l'eliminazione dei conflitti sarebbero associate a un onere enorme. La superficie che ne risulterebbe, accettando anche la possibilità di limitazioni dell'utilizzazione, andrebbe già attribuita allo spazio riservato alle acque. Per questo motivo, secondo il Governo, nella pianificazione delle utilizzazioni è opportuno stabilire unicamente lo spazio minimo riservato alle acque e verificare l'influsso su future rivitalizzazioni e misure di protezione contro le piene solo in caso di progetti di utilizzazione concreti.

Il perimetro di rivitalizzazione comprende lo spazio massimo che un progetto di rivitalizzazione potrebbe richiedere. Esso mostra in modo trasparente dove in caso di eventuali progetti di costruzione e di utilizzazione andrebbe comunque eseguita la ponderazione degli interessi. Questa ponderazione degli interessi deve avvenire a seconda delle priorità. Affinché ciò possa essere garantito, il perimetro di rivitalizzazione figura quale base nella pianificazione direttrice. All'occorrenza può essere adeguato e non viene comunicato all'ufficio federale. Per contro, i progetti annunciati per i prossimi 20 anni dovranno fare parte della pianificazione direttrice vincolante per le autorità. La pianificazione delle rivitalizzazioni va coordinata con le pianificazioni per il risanamento relativo a deflussi discontinui, regime detritico e accessibilità per i pesci. Un ritardo nella pianificazione delle rivitalizzazioni comporterebbe probabilmente una perdita di contributi federali compresa tra 500 000 e 700 000 franchi e avrebbe conseguenze anche sul riconoscimento delle altre pianificazioni da parte della Confederazione. Ciò potrebbe ad esempio provocare un ritardo per i progetti delle centrali idroelettriche volti ad attenuare gli effetti dei deflussi discontinui, cosa che in considerazione dei limitati mezzi federali a disposizione per misure di risanamento edilizie in questo settore rappresenterebbe un considerevole svantaggio per la forza idrica grigionese.

In merito ai singoli punti dell'incarico:

1. Non è necessario presentare una domanda di proroga del termine. Un mancato rispetto del termine fissato dalla legge alla fine del 2014 comporterebbe gli svantaggi citati.

2. Il perimetro di rivitalizzazione non viene comunicato alla Confederazione. Laddove esistono conflitti con le zone edificabili cresciute in giudicato, le superfici di rivitalizzazione saranno adeguate di conseguenza. I comuni avranno la possibilità di prendere nuovamente posizione in merito al perimetro di rivitalizzazione rielaborato. Un'ampia eliminazione dei conflitti a livello cantonale sarebbe per contro legata a un onere sproporzionato e porterebbe all'inserimento del perimetro di rivitalizzazione nello spazio riservato alle acque, con le indesiderate limitazioni di gestione che ne risulterebbero per l'agricoltura.

3. Nel perimetro di rivitalizzazione, la gestione agricola non viene limitata fino alla realizzazione di un progetto. In caso di progetti di costruzione o di modifiche del piano di utilizzazione, nel quadro delle procedure consolidate sono garantiti il diritto di essere sentiti e l'interesse degno di tutela giuridica di proprietari e gestori.

4. Lo spazio necessario preciso è noto solo dopo l'elaborazione di un progetto di rivitalizzazione. Un piano simile verrà elaborato in modo mirato solo laddove i comuni vogliono farlo oppure, per motivi di protezione contro le piene, devono farlo.

5. Alla Confederazione non vengono annunciati progetti di rivitalizzazione che concernono acque naturali e senza arginature.

Il Governo è disposto ad accogliere l'incarico Hug ai sensi di quanto esposto.

29 ottobre 2014