Navigation

Inhaltsbereich

Sessione: 01.09.2017

Negli ultimi anni, nel vicino Land austriaco del Vorarlberg si è registrato un aumento dei casi di tubercolosi nei cervi. Siccome i cervi delle nostre valli vicine al confine con l'Austria (Herrschaft, Prettigovia ed Engadina Bassa) si spostano nelle loro dimore estive che si trovano in questa regione, essi possono venire a contatto con conspecifici affetti da tubercolosi. Quando in autunno i cervi tornano nelle nostre valli per recarsi nelle dimore invernali, vi è il rischio che questa grave epizoozia venga importata nel nostro Cantone. Una trasmissione ai nostri animali da reddito deve essere presa in considerazione quale possibilità reale. Per questa ragione, già lo scorso autunno l'Ufficio per la sicurezza delle derrate alimentari e la salute degli animali (USDA) ha emanato provvedimenti per le zone in prossimità del confine austriaco nella Herrschaft, in Prettigovia e in Engadina Bassa. Tale questione grava sulla nostra agricoltura locale come una spada di Damocle e i timori nelle nostre valli crescono. Tutti i provvedimenti saranno inutili se il focolaio epidemico non viene combattuto con decisione anche sul versante austriaco e se la sua estensione non viene respinta impedendo che oltrepassi i nostri confini.

In considerazione di queste premesse, le firmatarie e i firmatari pregano il Governo di rispondere alle seguenti domande:

1. Che cosa hanno intrapreso finora il Governo e l'USDA per contrastare questa situazione?

2. Di quali possibilità dispongono il Governo e l'USDA nella lotta all'epizoozia nei Länder austriaci limitrofi?

3. Il Governo ha già preso contatto al riguardo con il Governo del Land Vorarlberg e se sì, sono state discusse e avviate delle possibilità di collaborazione?

4. Quali provvedimenti verranno adottati qualora sul territorio grigionese dovessero essere individuati animali selvatici affetti da tubercolosi?

5. Quali sanzioni dovrebbero attendersi i detentori di animali da reddito nelle valli interessate?

Coira, 1° settembre 2017

Niggli-Mathis (Grüsch), Albertin, Müller, Baselgia-Brunner, Blumenthal, Brandenburger, Buchli-Mannhart, Caduff, Cahenzli-Philipp, Casanova (Ilanz), Casty, Casutt-Derungs, Caviezel (Coira), Clalüna, Crameri, Darms-Landolt, Deplazes, Dermont, Dosch, Epp, Fasani, Felix (Haldenstein), Felix (Scuol), Grass, Hardegger, Hug, Jaag, Jeker, Joos, Koch (Tamins), Kollegger, Komminoth-Elmer, Kuoni, Lamprecht, Lorez-Meuli, Mani-Heldstab, Mathis, Michael (Donat), Niggli (Samedan), Papa, Pedrini, Pult, Salis, Stiffler (Davos Platz), Tenchio, Toutsch, Vetsch (Pragg-Jenaz), von Ballmoos, Weber, Widmer-Spreiter, Costa, Geisseler, Gujan-Dönier, Sigron, Wellig

Risposta del Governo

La tubercolosi bovina è una malattia infettiva cronica a eziologia batterica, che oltre ai bovini può colpire anche altri animali e l'essere umano. Quale zoonosi, l'agente patogeno può essere trasferito dall'animale all'uomo. In molti paesi industrializzati è stato possibile arginare la tubercolosi (TB) negli animali da reddito agricoli grazie a programmi di eradicazione intensivi. Negli ultimi anni in Europa sono stati nuovamente accertati numerosi casi di TB sia nei bovini, sia negli animali selvatici.

La popolazione di cervi in Vorarlberg è in parte fortemente infetta da TB. Tra il 2013 e il 2015 nella zona centrale il focolaio dei casi di tubercolosi non è mutato in misura considerevole, nonostante la maggiore pressione venatoria. Si suppone che la trasmissione fra cervi e bovini avvenga laddove dei bovini sani entrano in stretto contatto con dei cervi infetti. Ciò è il caso ad esempio in aziende domestiche in inverno, presso le lecche saline, i posti di foraggiamento, gli alpeggi o i maggesi in estate e in autunno. È da attendersi un'ulteriore diffusione della malattia verso i Grigioni, dal momento che gli animali selvatici oltrepassano le frontiere. In seguito alla migrazione dei cervi tra il Vorarlberg e le zone settentrionali del Cantone dei Grigioni, vi sono buone probabilità che anche nei Grigioni la TB si diffonda tramite contagio nella selvaggina e infine possa risultare un contagio anche degli animali da reddito. Se la TB colpisce una popolazione selvatica sana, è indispensabile riconoscere precocemente questa malattia epizootica. Quanto più precoce è l'individuazione dei casi di TB, tanto più rapida sarà l'adozione di misure efficaci per evitare la propagazione dell'epizoozia nella popolazione selvatica e per prevenire il contagio di altre specie animali (soprattutto bovini). L'interesse pubblico relativo a provvedimenti volti a impedire il contagio da TB degli effettivi di selvaggina locale e degli animali da reddito locali è considerevole. Per tale ragione la situazione relativa alla TB viene monitorata nell'effettivo di animali selvatici già dal 2014.

Domanda 1: dal 2013 è stato introdotto un programma di vigilanza per la diagnosi precoce della TB. Durante la caccia e in particolare durante la caccia complementare vengono rilevati dei campioni da cervi sani. Durante tutto l'anno, a seconda del rischio di infezione, vengono invece raccolti campioni da abbattimenti selettivi e da selvaggina perita. Fino ad oggi non è stato riscontrato alcun caso di TB. Nel settembre 2016 il veterinario cantonale ha disposto un divieto di foraggiamento per gli ungulati nei comuni della Herrschaft, della Prettigovia e dell'Engadina Bassa. Esiste una collaborazione con il Vorarlberg e uno scambio regolare a livello tecnico. Per quanto concerne il foraggiamento della selvaggina, il Land Vorarlberg segue tuttavia una strategia diversa.

Domanda 2: non è possibile effettuare interventi diretti finalizzati a contrastare l'epizoozia in Austria. Il monitoraggio volto a individuare precocemente focolai nonché misure mirate a evitare che l'agente patogeno venga trasmesso da animali selvatici ad animali da reddito o all'essere umano attualmente rappresentano misure adeguate.

Domanda 3: il 23 marzo 2017 ha avuto luogo un incontro tra i Governi dei Grigioni e del Vorarlberg. In tale occasione è stata espressa grande preoccupazione per la situazione attuale, la quale rappresenta una minaccia continua per gli animali e in ultima analisi anche per la popolazione umana locale. Nei limiti delle sue possibilità, il Cantone vorrebbe intensificare la collaborazione in questo settore e sostenere misure congiunte. Esso richiede l'istituzione di una piattaforma comune a livello tecnico di caccia e servizio veterinario quale misura immediata finalizzata a garantire uno scambio rapido di informazioni riguardo all'epizoozia. Solo in tal modo possono essere gettate le basi per una lotta interregionale e di successo all'epizoozia.

Domanda 4: la diffusione dell'agente patogeno deve essere evitata mediante misure adeguate di polizia epizootica e venatorie, quali ad es.:
- misure venatorie al fine di contrastare e di eradicare l'epizoozia
- intensificazione del programma di sorveglianza nella zona di rischio
- controllo ufficiale delle carni di tutti i capi abbattuti, ivi incluso l'allontanamento completo delle interiora dalla zona a rischio

Domanda 5: se la TB dovesse essere riscontrata in animali da reddito, il veterinario cantonale disporrebbe tutte le misure necessarie secondo la legislazione sulle epizoozie (sequestro dell'effettivo, isolamento e macellazione/abbattimento di animali sospetti/contagiati, pulizia/disinfezione delle stalle, ulteriore sorveglianza/analisi ecc.).

20 ottobre 2017