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Sessione: 09.12.2020

A causa della crisi legata al coronavirus molte aziende hanno grandi difficoltà ad adempiere ai loro obblighi. Il pagamento delle pigioni di locali commerciali è una grande sfida per le aziende se esse non possono svolgere le loro attività aziendali a pieno regime. Non da ultimo ciò minaccia l'esistenza di posti di lavoro. Per lungo tempo a livello federale si stava delineando una soluzione, la quale però non è andata a buon fine.

Il Cantone di Basilea Campagna ha elaborato una "soluzione per terzi" a livello cantonale. Di conseguenza, il Cantone sostiene i locatari con un terzo della pigione netta se il locatario e il locatore trovano un accordo in merito alla una riduzione di un terzo della pigione. La relativa legge "Gesetz über Beiträge an Geschäftsmieten aufgrund von Covid-19" è stata decisa dal Popolo il 29 novembre 2020. Una soluzione di questo tipo o simile potrebbe essere efficace per sgravare molte PMI anche nel Cantone dei Grigioni. Il Governo ravvisa forse ulteriori/altre possibilità che potrebbero sortire un effetto simile.

Il Governo viene incaricato di individuare possibili soluzioni per il problema relativo alla pigione di locali commerciali e di esaminare con particolare attenzione la legge emanata dal Cantone di Basilea Campagna.

Davos, 9 dicembre 2020

Degiacomi, Atanes, Baselgia-Brunner, Caviezel (Coira), Cahenzli-Philipp, Hofmann, Müller (Felsberg), Perl, Preisig, Wilhelm, Giudicetti, Hirsbrunner, Pajic, Schwärzel, Stieger, Tomaschett (Coira)

Risposta del Governo

Nell'autunno del 2020 il Consiglio federale ha sottoposto al Parlamento il messaggio concernente la legge federale sulle pigioni e sui fitti durante le chiusure aziendali e le limitazioni ordinate per combattere il coronavirus (COVID-19) (legge sulle pigioni commerciali COVID-19) del 18 settembre 2020 (FF 2020 7289). Il Parlamento non vi è entrato nel merito (curia vista 20.076). Anche se si riconosce che una riduzione delle pigioni di locali commerciali contribuirebbe a uno sgravio per gli esercizi commerciali interessati, i dubbi in relazione a una misura simile sono molti. Piuttosto pare opportuno che le parti di un rapporto di locazione o di affitto trovino delle soluzioni condivise. Inoltre il Cantone non può intervenire nei rapporti contrattuali in materia di diritto di locazione, poiché il diritto di locazione è di competenza federale. Pertanto una soluzione sarebbe possibile solo attraverso un sistema di sostegno (come i provvedimenti per casi di rigore). A ciò si aggiunge che, ad esempio il modello elaborato dal Cantone di Basilea prevede che venga raggiunto un accordo prima che vengano versati dei contributi. La misura è inutile per coloro che non raggiungono un accordo. Le aziende che sono proprietarie del proprio immobile commerciale non verrebbero sostenute, anche se devono sostenere dei costi fissi per l'immobile. Inoltre sarebbero necessari criteri molto articolati per stabilire quali pigioni di quali imprese e di quali settori sarebbero degne di sostegno e a quali condizioni; in ultima analisi occorrerebbe esaminare anche gli accordi. Data la situazione attuale, elaborare una soluzione semplice, chiara, conforme al principio dell'uguaglianza giuridica, disponibile in tempi rapidi nonché semplice e veloce da attuare per migliaia di aziende grigionesi sembra semplicemente inconcepibile.

In ultima analisi una soluzione applicabile esclusivamente alle pigioni di locali commerciali non sembra essere appropriata. Le pigioni di locali commerciali (o le spese immobiliari in caso di proprietà), rappresentano dei costi fissi per le imprese. Questi costi fissi sono tenuti in considerazione nel quadro dei provvedimenti per casi di rigore, i quali si trovano in fase di attuazione. Una soluzione cantonale separata solo per una parte dei costi fissi sarebbe inopportuna, soprattutto in considerazione degli ingenti mezzi finanziari aggiuntivi (oltre a quelli per i provvedimenti per casi di rigore) che dovrebbero essere messi a disposizione per il sostegno e l'esecuzione. Inoltre vale la pena ricordare che l'esecuzione dei provvedimenti per casi di rigore è estremamente impegnativa e rappresenta una grande sfida per il Dipartimento competente. Oltre a ciò vi è ancora una serie di domande senza risposta in relazione ai provvedimenti per casi di rigore (che si stanno dimostrando insufficienti per alcuni casi) a cui si deve dare una risposta. Va notato che gli aiuti erogati dal fondo cantonale per casi di rigore, il quale era operativo nell'estate del 2020, erano destinati a far fronte alla perdita economica, cioè alla quota del calo della cifra d'affari attribuibile ai costi fissi, per cui erano incluse anche le pigioni di locali commerciali.

In sintesi si può dire che il Governo continua a puntare sulla solidarietà e sulla volontà dei partner commerciali di raggiungere un accordo, che una soluzione semplice e rapida con un'esecuzione veloce e semplice non è fattibile, che l'ammontare dei mezzi finanziari da mettere a disposizione non deve essere sottovalutato e che il problema relativo alle pigioni di locali commerciali, che fanno parte dei costi fissi, è coperto dai provvedimenti per casi di rigore. Infine, come alternativa, il Governo si chiede se i comuni non siano più adatti a fornire sostegno alle aziende in relazione ai problemi irrisolti relativi alle pigioni di locali commerciali delle imprese. I comuni sono molto più vicini alle aziende situate sul proprio territorio e conoscono molto meglio le condizioni locali. Potrebbero anche essere più propensi a garantire soluzioni semplici e rapide, anche se il Governo è consapevole che ne risulterebbe una lunga serie di soluzioni diverse.

A seguito di quanto esposto, il Governo chiede al Gran Consiglio di respingere l'incarico in oggetto.

10 febbraio 2021