Navigation

Inhaltsbereich

Sessione: 16.06.2021

La tratta di esseri umani è un reato punito in Svizzera dall'articolo 182 del Codice penale. Esso consiste, secondo la definizione adottata a livello internazionale, nel reclutare, offrire, trasferire, procurare, ospitare o accogliere esseri umani con lo scopo di sfruttarli. Sotto costrizione, le persone vengono sfruttate nella prostituzione, come forza lavoro o nell'accattonaggio. Si parla di tratta di esseri umani, se una persona viene adescata, procacciata e sfruttata con la violenza, l'inganno, la minaccia o la coazione (definizione fedpol). Le sofferenze causate a livello personale sono enormi e i danni economici sono ingenti.

A livello svizzero il Servizio specializzato in materia di tratta e migrazione delle donne FIZ è uno dei pochi servizi specializzati che affronta in maniera competente la tematica e in collaborazione con l'Ufficio federale di polizia (fedpol) offre servizi importanti per le persone interessate e per i Cantoni. Se ad esempio in un Cantone viene svolta una tavola rotonda dedicata al tema della tratta di esseri umani, quest'ultima viene accompagnata da fedpol e dal FIZ. Tuttavia con il Cantone dei Grigioni non esiste nessun accordo di cooperazione corrispondente. Secondo le indicazioni fornite dal FIZ, singoli uffici o servizi specializzati cantonali grigionesi si mettono in contatto con l'organizzazione.

Sarebbe bello se il Cantone dei Grigioni non fosse interessato dalla tratta di esseri umani e se non ci fosse necessità di intervenire. Le dichiarazioni rese da specialisti locali fanno sorgere il sospetto che non sia così. Inoltre la pandemia di coronavirus ha reso addirittura ancora più complessa e precaria la situazione per le vittime della tratta di esseri umani. E a causa del contesto economico difficile in molti Paesi per via della pandemia di coronavirus, è probabile che attualmente il numero delle persone che rimangono vittime della tratta di esseri umani sia particolarmente elevato.

Si prega perciò il Governo di rispondere alle seguenti domande su questo tema:

  1. Come valuta il Governo la situazione relativa alla tratta di esseri umani nel Cantone dei Grigioni?
  2. Negli uffici cantonali coinvolti (ad es. Procura pubblica, Polizia cantonale, Aiuto alle vittime, Ispettorato del lavoro) ci sono collaboratori specializzati?
  3. In che modo vengono garantiti lo scambio di dati e la collaborazione in seno al Cantone (ad es. tavola rotonda dedicata alla tratta di esseri umani nei Grigioni) nonché con gli uffici federali (fedpol, SECO) e i servizi specializzati (ad es. FIZ)?
  4. Il Governo ritiene che per le vittime della tratta di esseri umani nei Grigioni venga garantito un buon livello per quanto riguarda la consulenza, l'assistenza, l'accompagnamento e l'alloggio a tutti i livelli?
  5. Dove è eventualmente necessario intervenire?

Davos, 16 giugno 2021

Degiacomi, Favre Accola, Hofmann, Atanes, Baselgia-Brunner, Bondolfi, Cantieni, Caviezel (Coira), Gartmann-Albin, Horrer, Maissen, Müller (Felsberg), Noi-Togni, Perl, Preisig, Rettich, Rutishauser, Ulber, von Ballmoos, Wilhelm, Bürgi-Büchel, Spadarotto, Stieger, Tomaschett (Coira)

Risposta del Governo

Se delle persone vengono costrette a prostituirsi, sfruttate come forza lavoro o co­strette all'accattonaggio, si è in presenza di tratta di esseri umani. L'Ufficio federale di polizia (fedpol) definisce la fattispecie disciplinata nell'art. 182 del Codice penale svizzero (CP; RS 311.0) come una "forma moderna di schiavitù". La mobilità semplifi­cata, l'interconnessione globale e i nuovi mezzi di comunicazione influenzano il feno­meno della tratta di esseri umani, la sua entità e le sue modalità di attuazione e lo rendono una forma di criminalità internazionale. Sebbene di norma i trafficanti di esseri umani attivi in Svizzera siano singole persone, la tratta di esseri umani viene praticata anche da reti criminali di dimensioni più estese (criminalità organizzata) con collegamenti con gruppi familiari o etnici. Le stime dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) mostrano che la tratta di esseri umani è finanziariamente interes­sante. Secondo i dati attuali, la tratta di esseri umani genera in tutto il mondo ogni anno una cifra d'affari pari a 150 miliardi di dollari.

In merito alla domanda 1: la tratta di esseri umani è un tema anche nel Cantone dei Grigioni. I servizi cantonali interessati da questo tema (Polizia cantonale; Ufficio della migrazione e del diritto civile; Ufficio per l'industria, arti e mestieri e lavoro; Ufficio del servizio sociale [Aiuto alle vittime]) sono consapevoli della problematica e sfruttano appieno il margine di manovra di cui dispongono per lottare contro la tratta di esseri umani. Mediante osservazioni e controlli svolti in alberghi, alloggi privati, nell'ambito della prostituzione da marciapiede, su cantieri, in ristoranti, ecc. viene analizzata la situazione, in casi sospetti gli indizi vengono confermati da indagini, le informazioni disponibili vengono scambiate e discusse tra autorità (cantonali e nazionali), ven­gono avviate possibili misure nonché gli imputati e gli autori vengono perseguiti e pu­niti in modo sistematico. Attualmente in alloggi privati e alberghi lavorano come pro­stitute prevalentemente professioniste del sesso provenienti da Cina e da Thailandia, sui marciapiedi invece piuttosto donne provenienti da Bulgaria, Romania e Ungheria. Durante i controlli emergono sempre nuovi indizi a favore dell'esistenza di un possi­bile sfruttamento dello stato di bisogno. Risulta tuttavia molto difficile e complesso di­mostrare gli elementi costituenti la fattispecie della tratta di esseri umani. Negli ultimi anni la procura pubblica ha svolto solo poche indagini. Attualmente presso la Procura pubblica non è in corso alcun procedimento avente a oggetto la tratta di esseri umani o tipi di reati spesso strettamente associati a quest'ultima.

In merito alla domanda 2: la Polizia cantonale dispone di collaboratori appositamente formati per svolgere indagini relative alla tratta di esseri umani. Questi collaboratori intrattengono contatti regolari con altri servizi che si occupano del tema della tratta di esseri umani e scambiano informazioni non solo a livello cantonale, ma anche a li­vello intercantonale con specialisti di polizia, collaboratori dell'Amministrazione fede­rale delle dogane nonché con l'Ufficio federale di polizia (fedpol). Anche l'Ufficio per l'industria, arti e mestieri e lavoro (UCIAML) dispone di specialisti in tutti i settori d'esecuzione. A seguito del numero di casi attualmente molto esiguo, l'Aiuto alle vit­time non dispone di collaboratori specializzati. Esso collabora tuttavia con i servizi specializzati nazionali. Presso la Procura pubblica le conoscenze specialistiche e le competenze sono riunite in una procuratrice pubblica la quale scambia informazioni con procuratori pubblici specializzati di altri Cantoni ai quali può chiedere informa­zioni specialistiche.

In merito alla domanda 3: lo scambio di dati e informazioni avviene caso per caso tra i servizi cantonali e nazionali interessati. In caso di necessità i servizi cantonali ven­gono inoltre convocati a una tavola rotonda per discutere i principi della collabora­zione e, se necessario, per decidere possibilità di ottimizzazione. Nei Cantoni della Svizzera orientale, ogni anno viene svolto un convegno specialistico a livello di poli­zia sul tema della tratta di esseri umani. Uno scambio a livello nazionale avviene da un lato tramite il gruppo di lavoro nazionale "Tratta di esseri umani", dall'altro esi­stono altri organi, come ad esempio quelli della fedpol per contrastare la criminalità organizzata (COC: Countering Organised Crime), finalizzati allo scambio di informa­zioni e di esperienze nonché al dibattito.

In merito alla domanda 4: le vittime possono rivolgersi in ogni momento alla polizia e alla Procura pubblica. Nel quadro di un procedimento penale si presta particolare at­tenzione alla situazione della vittima e alle possibili minacce alle quali si trova esposta. Talvolta la vittima può usufruire di un patrocinio gratuito oppure, nel caso di cittadini stranieri, insieme alle autorità competenti in materia di migrazione si valuta la situazione relativa al soggiorno al fine di permettere eventualmente alla vittima di continuare a rimanere in Svizzera e quindi offrirle protezione. Le vittime possono inoltre rivolgersi all'Ufficio di consulenza per l'aiuto alle vittime per chiedere assi­stenza e sostegno, anche se non intendono sporgere denuncia.

In merito alla domanda 5: la collaborazione tra i servizi cantonali e lo scambio di in­formazioni da e verso i servizi federali funzionano. Si sta tuttavia esaminando la pos­sibilità di convocare la tavola rotonda almeno una volta all'anno, anziché solo in singoli casi.

1° settembre 2021