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Sessione: 20.10.2021

Anche quest'anno durante la caccia di settembre durata 21 giorni non è stato possibile raggiungere il piano degli abbattimenti prescritto. Le condizioni meteorologiche "troppo" favorevoli e la mancanza di neve a quote elevate hanno sicuramente contribuito al basso numero degli abbattimenti.

L'elevato effettivo di selvaggina provoca danni a tutte le altitudini, per questo motivo la pressione venatoria, in particolare sull'effettivo di cervo, deve essere delimitata a livello regionale e la gestione dei rifugi della selvaggina deve essere fortemente adeguata.

La frazione UDC pone perciò al Governo le seguenti domande:

  1. Il Governo ritiene che vi sia necessità di agire per quanto riguarda l'adempimento dei piani degli abbattimenti, in particolare durante la caccia regolare di settembre?
  2. Qual è la pianificazione a lungo termine della caccia, in considerazione delle condizioni meteorologiche/dell'influenza del clima, dei grandi predatori e/o del permesso di utilizzare ausili tecnici?
  3. Il Governo è disposto a presentare un'analisi riguardo al futuro adempimento dell'incarico di regolazione tramite la caccia?

Coira, 20 ottobre 2021

Hefti, Salis, Hug, Brandenburger, Della Cà, Dürler, Favre Accola, Grass, Weber, Adank-Arioli, Hunger, Nespolo, Renkel, Stocker

Risposta del Governo

A seguito della revisione della legge federale sulla caccia del 1986, nei Grigioni è stata introdotta la pianificazione della caccia sotto forma di gestione della selvaggina. Negli ultimi 30 anni le strategie di caccia elaborate per ogni specie di selvaggina sono state continuamente adeguate e sviluppate ulteriormente sulla base delle nuove conoscenze sulla biologia della selvaggina. Attualmente la caccia grigionese soddisfa elevate esigenze in materia di ecologia, biologia della selvaggina, protezione degli animali nonché esigenze etiche e socioeconomiche. I risultati delle due ultime votazioni sulle iniziative popolari critiche nei confronti della caccia hanno mostrato che la caccia grigionese gode di molto sostegno tra la popolazione. La strategia a due livelli è concepita specificamente per la caccia al cervo nobile, al capriolo e al cinghiale. Affinché sia possibile abbattere esemplari di cervo nobile durante la caccia alta è necessaria una distribuzione nel territorio di caccia quanto più capillare possibile. Questo viene garantito con la protezione delle cerve allattanti e dei vitelli in combinazione con la rete di zone di protezione della selvaggina. La regolazione finale dell'effettivo di cervo avviene con l'abbattimento delle femmine e dei vitelli durante le cacce di tardo autunno. In questo modo in tardo autunno è possibile controllare a livello regionale e regolare in modo efficiente il numero di femmine cacciabili, compresi le femmine allattanti e i vitelli. Con le cacce di tardo autunno anche i cervi provenienti da zone fuori dal Cantone e dal Parco nazionale svizzero si adattano alle dimore invernali disponibili, il che è fondamentale per prevenire i danni causati dalla selvaggina.

In merito alla domanda 1: una regolazione completa dell'effettivo di cervo nobile non è possibile durante la caccia alta di settembre. Grazie alle condizioni climatiche favorevoli, il Cantone dei Grigioni è una dimora invernale apprezzata dai cervi che trascorrono l'estate in zone fuori dal Cantone o nel Parco nazionale svizzero. A seconda della regione, questi cervi migrano nelle dimore invernali solo in tardo autunno o a volte anche solo in inverno. In presenza di condizioni climatiche favorevoli il sistema a due livelli funziona bene. Per quanto riguarda l'adempimento dell'incarico di regolazione tramite la caccia, è prevedibile che il sistema di caccia e i cacciatori giungano sempre più ai loro limiti, a seguito delle condizioni quadro in costante mutamento, come è il caso in tutta Europa. L'Ufficio per la caccia e la pesca (UCP) sta lavorando per esaminare gli ambiti tematici della caccia grigionese nel quadro di uno scambio di opinioni con l'Associazione dei cacciatori grigioni con licenza (ACGL) e se necessario per stabilire delle priorità d'intervento a breve e lungo termine.

In merito alla domanda 2: questa domanda sarà analizzata nel quadro del summenzionato esame dei diversi ambiti tematici della caccia grigionese. La caccia alta e la caccia speciale sono fortemente influenzate dai cambiamenti climatici sempre più percepibili. Anche l'aumento della popolazione di lupi e di linci nei Grigioni deve essere tenuto sempre più in considerazione nella pianificazione della caccia. In determinate zone, a seguito dei conflitti bosco-selvaggina l'obiettivo dei piani di abbattimento è stato innalzato in misura molto importante. Oltre ai cambiamenti ecologici e sociali, anche gli ausili tecnici si sono sviluppati notevolmente. In questo contesto devono essere tenuti in considerazione e ponderati diversi aspetti, in particolare i vantaggi in relazione alla regolazione degli effettivi di ungulati e gli svantaggi in relazione a una caccia facilitata di specie sensibili nonché gli svantaggi causati da ulteriori fonti di disturbo. Nello stabilire le priorità d'intervento occorre infine esaminare se queste ultime possono essere implementate nel quadro di un adeguamento delle prescrizioni per l'esercizio della caccia o se sia necessaria una revisione della legge cantonale sulla caccia (LCC).

In merito alla domanda 3: a tempo debito e in base alla situazione analizzata l'UCP illustrerà i risultati dell'esame summenzionato dei vari ambiti tematici della caccia grigionese e le priorità d'intervento a breve e lungo termine che ne deriveranno.

23 dicembre 2021