Navigation

Inhaltsbereich

Sessione: 29.11.2000
La caccia autunnale e un tempo la caccia speciale suscita nuovamente ogni anno discussioni e critiche nei confronti del Governo, della Commissione consultiva per la caccia, dell'Ispettorato della caccia e dei cacciatori. Anche quest'autunno non è stato altrimenti. E' comprensibile che la critica diventi sempre più aspra tanto più la coltre di neve aumenta. La caccia autunnale spacca anche i cacciatori in fautori e contrari, anche se l'entusiasmo dei primi per questo genere di caccia è piuttosto scarso. Chi non va a caccia critica la caccia autunnale soprattutto quando vedono che si dà la caccia agli animali dopo l'arrivo dell'inverno. In questo contesto torna a porsi la domanda di quando sia ancora possibile cacciare e a partire da quale altezza della coltre nevosa debba essere interrotta la caccia autunnale.
Gli interpellanti sono favorevoli alla caccia autunnale al cervo e al capriolo e riconoscono la necessità della stessa per assolvere i piani di abbattimento ed adeguare quindi la densità della selvaggina al biotopo. Ciononostante intendiamo invitare il Governo a rispondere alle seguenti domande:
1. Il Governo è disposto ad esaminare e applicare tutte le misure possibile giusta la Legge sulla caccia, al fine d'incrementare le catture durante la caccia regolare? (ad es. abbattimento di animali giovani, azioni di disturbo nelle zone di protezione della selvaggina ecc.).
2. La caccia autunnale o caccia speciale ha luogo nel nostro Cantone sin dalla fine degli anni Settanta. Al riguardo le prescrizioni per l'esercizio della caccia sono state sovente adeguate e completate. Così ad esempio durante parecchi anni le cacce speciali sono state organizzate e dirette dai guardiani della selvaggina e dai guardacaccia secondo le istruzioni dell'Ispettorato della caccia. Grazie a questa organizzazione e direzione la caccia autunnale si è svolta in modo più tranquillo ed efficiente di quanto avviene ora. Per tale motivo si pone necessariamente la domanda, se non si debba ritornare a quest'organizzazione e a queste istruzioni della caccia speciale.
3. Mediante quest'organizzazione e direzione la caccia autunnale potrebbe essere strutturata in modo flessibile. Il Governo condivide l'opinione degli interpellanti, secondo cui in caso d'intense e inattese nevicate la caccia debba essere interrotta a scadenza più breve?
4. Secondo il Governo a partire da quale altezza della coltre nevosa la caccia autunnale deve essere interrotta? L'Ispettorato della caccia e della pesca affida nel suo scritto del 2 novembre 2000 questa decisione e la responsabilità ai cacciatori. In considerazione delle attuali premesse, dove molti gruppi di cacciatori cacciano in zone “estranee”, questa responsabilità non viene purtroppo assunta dai cacciatori.
5. I cacciatori che hanno catturato due cerbiatti hanno oggi il diritto di abbattere un cervo maschio, sebbene i maschi vengano già cacciati in modo più intensivo durante la caccia regolare. Con questa misura ci si prefigge indubbiamente di promuovere l'abbattimento di cerbiatti, il che è sicuramente giusto. Il Governo condivide il parere degli interpellanti di raggiungere l'abbattimento di cerbiatti attraverso maggiori differenze di pezzo per cerbiatti e cerve abbattuti e soprattutto animali capibranco, invece che mediante una ricompensa con un maschio?

Coira, 29 novembre 2000

Namen: Thomann, Schmid (Splügen), Giacometti, Bachmann, Bär, Battaglia, Berther (Sedrun),, Bischoff, Bisculm, Büsser, Butzerin, Capaul, Carisch, Casanova (Coira), Casanova (Vignogn), Catrina, Cattaneo, Caviezel (Pitasch), Claus, Crapp, Farrér, Hanimann, Jenny, Joos, Juon, Kehl, Kessler, Luzio, Möhr, Parpan, Patt, Righetti, Rizzi, Robustelli, Roffler, Schmid (Sedrun), Stiffler, Telli, Tuor (Trun), Walther, Zarro

Session: 29.11.2000
Vorstoss: it Interpellation

Risposta del Governo

Grazie alla pianificazione venatoria mediante la caccia grigione con licenza si sono potuti mantenere effettivi di selvaggina adeguati alle dimore invernali, sani, strutturati in modo naturale e distribuiti secondo le specie. L'esperienza ha mostrato che questi obiettivi prefissati mediante la Legge sulla caccia non sono raggiungibili con la sola caccia tradizionale nel mese di settembre. Soltanto con la caccia complementare nel tardo autunno si è ottenuto che con l'incremento delle catture le popolazioni sono sane e ben ripartite, la quota di selvaggina perita è diminuita e i danni causati dalla selvaggina si sono ridotti. Il Governo condivide l'opinione degli interpellanti, secondo cui gli obiettivi della pianificazione venatoria nonché i concetti di caccia e la loro realizzazione devono essere verificati costantemente e in caso di necessità conformemente adeguati.
Domanda 1
I concetti di caccia al cervo e al capriolo a due livelli mirano a dare la caccia alle popolazioni, per quanto ciò sia conciliabile e raggiungibile con le direttive in materia di pianificazione venatoria, durante la tradizionale caccia grigione con licenza nel mese di settembre. Tuttavia soprattutto l'auspicata buona ripartizione conforme alle specie della selvaggina stanziale in estate, ma anche esigenze di biologia della selvaggina ammoniscono di non esagerare in settembre con la pressione venatoria. Rimane tuttavia aperta la questione in che misura sia possibile incrementare in modo sostenibile le catture di cervi modificando in settembre durante la caccia alta i relativi orari.
Domande 2 e 3
La forma della caccia speciale rigidamente organizzata era abbinata ad un elevato dispendio organizzativo ed è stata sostituita nel 1994, d'intesa con i cacciatori, da una forma di caccia speciale adattata alla caccia alta. Senza perdite dal profilo dell'ef-ficienza questa forma più libera di esercitare la caccia ha aumentato l'accettazione e in linea di massima si è affermata. Un ritorno alla caccia speciale organizzata non può perciò attualmente essere sostenuta dal Governo.
Domanda 4
La caccia nel tardo autunno esercitata nel rispetto dei criteri venatori dopo l'immi-grazione dei cervi nei loro quartieri invernali permette di adempiere in modo finalizzato ed efficiente le direttive di pianificazione della caccia. La pressione venatoria è notevolmente inferiore che in settembre, poiché è permesso cacciare al massimo durante due mezze giornate consecutive. L'esperienza dimostra inoltre che la neve può essere senz'altro propizia per l'(auspicato) rapido successo venatorio. Con la sospensione della caccia, laddove la quantità di neve rende più difficoltosa la fuga della selvaggina, si è già tenuto conto in passato delle straordinarie condizioni meteorologiche. La caccia agli ungulati nel tardo autunno, anche in caso di condizioni invernali, non è inoltre nulla di straordinario e viene praticata nell'intera area alpina. Seri problemi per la selvaggina insorgono soltanto quando una coltre compatta di neve limita notevolmente la libertà di movimento degli animali. Il Governo è tuttavia consapevole che il binomio neve e caccia può suscitare emozioni. In vista delle future cacce speciali esso prenderà in esame, oltre che alle misure già avviate (aperture parziali regionali della caccia, appello alla responsabilità individuale dei cacciatori ecc.), altre possibilità e, per quanto sensato, le metterà pure in pratica. La popolazione dovrà tuttavia essere informata ancora meglio su questa tematica.
Domanda 5
Tasse di abbattimento differenziate per cervi catturati (fr. 2.---/kg per cerbiatti /fr. 5.--/kg per animali vecchi) creano con successo incentivi per una caccia corretta dal profilo della biologia della selvaggina e naturale. Il margine di manovra per aumentare o ridurre le aliquote, viene determinato da un lato dal diritto del titolare della regalia e dall'altro dall'accettazione dei cacciatori. Il Governo non è contrario ad una verifica di tutti gli incentivi (tasse e cervo maschio) circa la loro efficacia.

Coira, 29 novembre 2000