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Sessione: 29.01.2001
La cessazione dell'imposizione della sostanza delle centrali elettriche e la mancata applicazione dell'adeguamento previsto dall'art. 79 LIG delle basi di tassazione per le centrali partner causano al Cantone e ai comuni interessati diminuzioni annue del gettito fiscale dell'ordine di ca. 20 mio. di franchi.

L'accettazione del postulato Cathomas (GR prot. marzo 98) da parte del Governo e la rispettiva approvazione del Gran Consiglio nonché il decreto del 22.12.98 concernente l'applicazione del “Modello grigione” con la relativa prevista correzione del profitto hanno reso fiduciosi i comuni interessati. Questo atteggiamento è anche stato confermato dalla Direttrice del Dipartimento delle finanze mediante la risposta datata 26.5.99 (GR prot. maggio 99).

Nel frattempo sono trascorsi due anni. Le diminuzioni del gettito fiscale accusate dai comuni richiedono contromisure volte a mantenere il bilancio finanziario entro limiti ragionevoli. Non è per contro proponibile dal profilo politico operare un notevole aumento delle imposte se vi è ancora la speranza di poter correggere l'imposizione delle centrali elettriche e conseguire maggiori entrate fiscali.

Per i motivi succitati e in considerazione delle notevoli riduzioni dell'imposizione degli immobili previste ex novo da singole società di centrali elettriche, i comuni fanno affidamento su dichiarazioni concrete relative alla futura prassi cantonale d'imposizione delle centrali elettriche.

Il firmatario chiede al Governo di rispondere alle seguenti domande:

1. A che punto sono le trattative con i rappresentanti delle centrali elettriche?
2. Quali risultati sono emersi dalle trattative; su quali gettiti fiscali potranno contare in futuro i comuni e il Cantone?
3. Sono previste correzioni retroattive dei conteggi fiscali e compensazioni degli interessi di mora per gli anni 1999 e 2000; a quanto ammontano per i singoli comuni e quando verranno eseguiti questi versamenti?
4. Il Governo è ancora intenzionato a fare decidere il Tribunale federale, nel caso in cui le trattative con le centrali elettriche non dovessero portare a risultati soddisfacenti?

Coira, 29 gennaio 2001

Namen: Cathomas

Session: 29.01.2001
Vorstoss: it SchriftlicheAnfrage


Risposta del Governo

Nel dicembre 1998, per l'imposizione delle centrali idroelettriche, il Governo decise di applicare il modello grigione, così denominato. Allora respinse una soluzione transitoria, negoziata dal Dipartimento delle finanze, che si basava su dei dividendi obbligatori molto aumentati. Alla base di questa risoluzione governativa vi era, non da ultimo, la pressione politica esercitata dai comuni.

Poco dopo questa decisione, l'imminente apertura del mercato dell'energia elettrica cominciò a sortire i primi effetti sul settore. I grandi utenti chiesero e ottennero forti riduzioni dei prezzi. Il settore dell'energia elettrica cominciò ad adeguarsi alla nuova situazione, facendo ampi ammortamenti e attuando ingenti misure di risparmio. In questo contesto venne sollevata nuovamente la questione della tassazione delle centrali partner. La decisione del Governo fu rimessa in discussione alla luce dei nuovi sviluppi. I rappresentanti dei produttori d'energia elettrica si dissero disposti ad esaminare un modello di imposizione fiscale per le centrali elettriche orientato al futuro, elaborato da un esperto indipendente. Questo modello dovrebbe venire applicato per la tassazione a partire dal periodo fiscale 2000/2001. Il periodo fiscale ancora aperto, che comprende gli anni dal 1997 fino al 2000 (in via di conclusione), verrebbe tassato secondo il modello, previsto originariamente, di una accresciuta prestazione sotto forma di dividendi.

Questo modello è stato sottoposto ai rappresentanti del Dipartimento delle finanze nel dicembre del 2000 ed è stato discusso il 2 febbraio 2001.Il Dipartimento delle finanze e l'Amministrazione delle imposte ritengono che l'impostazione di mercato del modello sia corretta, anche se lo stesso va adeguato in alcuni punti per poter essere accettato dal Cantone dei Grigioni. Con scritto del 19 febbraio iI Dipartimento delle finanze ha sottoposto i cambiamenti e le modifiche richiesti ai rappresentanti del settore dell'energia elettrica, chiedendo loro di esprimere un parere per iscritto entro il 15 marzo.

Alle domande concrete il Governo risponde come segue:

1. Le trattative sono giunte alla fase finale. Nel caso in cui non si raggiunga un'intesa sul documento presentato come controprosta, si deve rinunciare a ulteriori trattative.

2. Poiché il risultato delle trattative non è ancora stato reso noto ed è inoltre in discussione un modello orientato al mercato, secondo il quale in futuro è il mercato a definire i ricavi delle imposte, attualmente non ci si può pronunciare sul gettito fiscale dei comuni e del Cantone.

3. Per gli anni in arretrato si applicherebbe la tassazione dei profitti prevista in origine, sulla base dei maggiori dividendi. Gli interessi di mora verrebbero riscossi ai sensi della legge. Al momento non è ancora possibile fornire dati concreti sulle aliquote fiscali esatte del singolo comune, né su quando avverrà il pagamento.

Se si giunge rapidamente a una soluzione soddisfacente per il Cantone e i comuni attraverso il cammino intrapreso, si può evitare una sentenza del Tribunale sulla tassazione delle centrali elettriche. Se ciò non sarà possibile, l'Amministrazione delle imposte tasserà le società. In questo caso spetterà alle società dell'energia elettrica decidere se accettare le disposizione di tassazione o se impugnarle.

27 febbraio 2001