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Sessione: 29.01.2001
concernente i provvedimenti di polizia del 27 gennaio 2001 nell'ambito del WEF di Davos

Nell'ambito del WEF sono stati adottati, anche alla periferia del nostro Cantone, provvedimenti atti a regolare l'afflusso di persone. In merito a queste misure si potrebbe intavolare una discussione generale, tuttavia ciò non costituisce l'oggetto del mio intervento.

Il mio intervento è incentrato sulle conseguenze sorte per la popolazione. Fatto è che la chiusura delle strade lungo l'asse del San Bernardino ha causato il blocco della circolazione per diverse ore.

All'altezza di Pian San Giacomo, come pure al portale nord, le persone in viaggio si sono viste confrontate con un blocco del traffico perdurato per diverse ore. Ne sono stati colpiti viaggiatori con bambini, famiglie, pullman con turisti dello sci e altre persone.

Un'esperienza estremamente negativa è toccata ad un gruppo composto di 65 scolare e scolari e 40 adulti in viaggio dalla Regione Moesano verso San Bernardino (soggiorno in albergo prenotato, il gruppo era atteso dai propri istruttori ed dagli organizzatori del viaggio). Il gruppo ha dovuto interrompere il proprio viaggio a Pian San Giacomo. Da notare che in parte i poliziotti conoscevano personalmente i viaggiatori e che in virtù del divieto non li hanno potuti lasciar passare.

In considerazione delle conseguenze per la nostra economia, dell'immagine del Cantone e della fiducia delle nostre cittadine e dei nostri cittadini, poniamo al Governo le seguenti domande orientate al futuro.

1. Il Governo ritiene che una chiusura delle strade in entrambe le direzioni lungo il San Bernardino sia necessaria anche in futuro per il WEF?
2. In caso affermativo, quali possibilità intravede il Governo per informare tempestivamente la popolazione sulle deviazioni stradali?
3. Quali misure accompagnatorie possono essere adottate in via supplementare, onde istruire il personale di polizia in merito ai necessari contatti con la popolazione?

Coira, 29 gennaio 2001

Namen: N o i, Locher, Arquint, Bucher, Frigg, Jäger, Looser, Meyer, Pfenninger, Pfiffner, Schmutz, Schütz, Trepp

Session: 29.01.2001
Vorstoss: it Interpellation

Risposta del Governo

Contro il World Economic Forum (WEF) 2001 è stata indetta, malgrado l'interdizione, una dimostrazione per il 27 gennaio 2001 a Davos. Stando alle informazioni ci si doveva attendere massicci atti di violenza. Onde garantire la sicurezza della popolazione di Davos, dei partecipanti al WEF e in particolare la protezione di esponenti di Stati stranieri, la Polizia cantonale ha dovuto mettere a punto un ampio dispositivo di sicurezza. Le misure adottate hanno interessato anche la popolazione locale e i turisti. Sarà possibile effettuare una valutazione esaustiva di tutti i provvedimenti di sicurezza e di tutti gli eventi relativi al WEF 2001 soltanto dopo un approfondito riesame ed un'accurata analisi nel quadro di un rapporto, come richiesto anche dal postulato Pfenninger.

1. Sulla base delle informazioni note durante la fase di preparazione del WEF ci si doveva attendere a che dal Nord Italia e dal Sud del Ticino un considerevole numero di dimostranti con intenzioni violente avrebbe tentato di raggiungere Davos con pullman e automobili private. Per evitare un ammassamento non controllabile di dimostranti, la direzione dell'intervento ha deciso di fermarli già al portale sud della galleria del San Bernardino. Dal momento che il fulcro del dispositivo di sicurezza della polizia era situato nella zona di Landquart-Davos, l'organico a disposizione per l'assolvimento di questo incarico era limitato (ca. 10 persone). Ciò ha richiesto la chiusura completa della strada per un certo tempo. Qualora in futuro si dovesse essere confrontati con una situazione analoga, si provvederà a che vi siano a disposizione sufficienti forze di polizia onde permettere un transito controllato, il che causerà comunque disturbi alla circolazione ed ingorghi.

2. A dipendenza degli sviluppi della situazione si dovrà decidere in loco come svolgere in maniera ottimale il mandato di polizia. Decisioni di questo genere possono divenire necessarie a corto termine e non possono essere dettagliatamente pianificate in ogni singolo caso. La popolazione deve poter essere informata a breve scadenza sulle deviazioni stradali. I mezzi più efficienti per conseguire tale scopo sono i bollettini stradali diramati dalla radio, i quali dovranno essere comunicati anche in futuro. Le pubblicazioni nei media scritti ben si prestano a far presente con un certo anticipo gli ostacoli alla circolazione. Tramite questo canale non è tuttavia possibile informare tempestivamente e in maniera aggiornata la popolazione.

3. Il Governo non è a conoscenza di alcun dato, per cui le forze di polizia impiegate si sarebbero comportate in maniera sconveniente nei confronti della popolazione. È pensabile che l'equipaggiamento delle forze di polizia romande abbia intimidito parte della popolazione. Il fatto di indossare dei copricapi che lasciano scoperto solo parte del viso potrebbe aver rafforzato questa impressione. Questo equipaggiamento corrisponde però allo standard dei corpi di polizia romandi impiegati per il WEF e tiene conto delle esperienze fatte in Romandia con attivisti violenti. Per scarsità di effettivi la Polizia cantonale dei Grigioni non era inoltre in grado di rinforzare ovunque tutte le forze di polizia impiegate al fronte con personale indigeno supplementare, onde disporre in loco di agenti che fossero a conoscenza delle usanze locali nei rapporti con la popolazione. Al Cantone mancano sufficienti forze di polizia per questo scopo.

La polizia tenterà tuttavia, ricorrendo a misure adeguate, di garantire la comunicazione con la popolazione anche in coincidenza di grandi eventi e di tenere in maggiore considerazione le esigenze delle cittadine e dei cittadini.

27 febbraio 2001