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Sessione: 29.01.2001

Sabato 27 gennaio 2001 ci siamo recati (io in compagnia di un incaricato della Confederazione, una persona con attività lucrativa indipendente e due bioagricoltori) a Davos per partecipare alla manifestazione della "Erklärung von Bern" (“the public eye”). A Klosters abbiamo dovuto abbandonare il treno. In maniera del tutto ingiustificata uno di noi è stato condotto da due poliziotti mascherati, che gli hanno immobilizzato il braccio, al posto in cui si effettuavano i controlli d'identità. A seguito della nostra protesta abbiamo pure noi dovuto subire una verifica di persona. In questa occasione sono stati fotocopiati i nostri documenti. I funzionari della Polizia cantonale grigione volevano impedirci di continuare il viaggio alla volta di Davos, in quanto non erano a conoscenza di alcuna presunta manifestazione dal titolo "Erklärung von Bern". Dopo ulteriori discussioni ci è stato consentito di proseguire con l'autopostale.

In questo ambito pongo al Governo le seguenti domande:

1. I funzionari della Polizia cantonale grigione hanno ricevuto unicamente istruzioni su come controllare secondo le norme di polizia gli abitanti e le abitanti grigionesi e non sono stati informati su tutte le manifestazioni che hanno luogo a Davos?
2. Per quale motivo nell'ambito di una verifica d'identità del tutto normale vengono fotocopiati i documenti?
3. Cosa succede con le copie dei nostri documenti d'identità? Veniamo registrati e schedati unicamente perché abbiamo fatto uso del nostro diritto di recarci a Davos?
4. È noto che sono stati copiati anche indirizzi di agende private. Cosa accade a queste copie?
5. Le copie dei nostri documenti d'identità e gli indirizzi vengono distrutti?

Coira, 29 gennaio 2001

Namen: Looser

Session: 29.01.2001
Vorstoss: it SchriftlicheAnfrage

Risposta del Governo

Contro il World Economic Forum (WEF) 2001 è stata indetta, malgrado l'interdizione, una dimostrazione per il 27 gennaio 2001 a Davos. Stando alle informazioni ci si doveva attendere massicci atti di violenza. Onde garantire la sicurezza della popolazione di Davos, dei partecipanti al WEF e in particolare la protezione di esponenti di Stati stranieri, la Polizia cantonale ha dovuto mettere a punto un ampio dispositivo di sicurezza. Si è fatto ricorso a forze di polizia federali e provenienti da altri cantoni. Benché le diverse unità fossero riunite sotto la direzione generale del comandante della Polizia grigione, non è stato possibile evitare certune “peculiarità e procedure cantonali”. In parte sono inoltre mancate determinate conoscenze su abitudini e personalità locali. Di ciò si doveva però tener conto nel caso di un impiego tanto complesso e dell'organizzazione federalista della polizia in Svizzera.

1. Gli organi di polizia avevano l'incarico di controllare e di respingere tutte le persone che erano intenzionate a raggiungere Davos per partecipare alla dimostrazione non autorizzata. Erano inoltre al corrente che a Davos aveva luogo il World Economic Forum e un cosiddetto controcongresso. Nell'adempimento dell'incarico di polizia è purtroppo accaduto che persone, che volevano raggiungere Davos per partecipare alla manifestazione indetta dagli oppositori, siano state identificate come potenziali dimostranti e quindi rispedite indietro.

2. Il controllo delle persone ai sensi di un accertamento d'identità avviene spesso sotto forte pressione di tempo. I dati personali vengono regolarmente verificati tramite il sistema di ricerca informatica e confrontati con le relative segnalazioni. Affinché all'atto d'inserire i dati per la ricerca di segnalazioni non si commettano inutili errori o si possano verificare esattamente i dati personali esistenti, vengono occasionalmente fatte copie dei documenti.

3. Una volta conclusa la relativa ricerca, le copie dei documenti personali vengono sempre distrutte, se dalla verifica non emerge alcun indizio concreto di persona ricercata o alcun nesso con possibili reati o rischi per la pubblica sicurezza. Qualora la ricerca dia, in questo senso, esito negativo, non si procede ad alcuna iscrizione a registro. Per contro, qualora la ricerca evidenzi possibili indizi di reati, nessi con azioni passibili di pena o rischi per la pubblica sicurezza e qualora la situazione sospetta non possa essere chiarita immediatamente, si procedere ad un'iscrizione che, senza ulteriori dati, viene cancellata dopo tre anni al massimo.

4. Attualmente è noto solo un caso in cui sono stati copiati indirizzi. Una volta ultimata la verifica di polizia in materia di controlli di persona, è stato rilevato che questa persona non andava messa in relazione con alcuna azione illegale. Tutte le iscrizioni e i documenti, come pure gli indirizzi in questione, sono già stati distrutti.

5. Sì, vedi risposta alla domanda 3.

Dal momento che i nomi delle altre persone interessate, vale a dire dell'incaricato federale, della persona con attività lucrativa indipendente e dei due bioagricoltori non vengono menzionati, non è possibile esprimersi nei loro confronti.
27 febbraio 2001