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Sessione: 30.01.2001
concernente l'innalzamento della quota di maturità nei Grigioni

Il Governo ha espresso pareri diversi in merito alla 15% delle maturande e dei maturandi. Questa affermazione risulta problematica. In questo modo i Grigioni si accontentano di occupare un posto sotto la media rispetto agli altri cantoni e il discorso solenne, secondo cui una buona istruzione per i giovani rappresenta il miglior investimento per il futuro, viene smentito. Infatti, mentre la quota media di giovani in possesso di un diploma di maturità in Svizzera si aggira intorno al 18%, il Cantone dei Grigioni è al sestultimo posto.

L'argomento secondo cui una quota più elevata comporta un abbassamento della qualità si deve contestare, senza menzionare il fatto che un'argomentazione del genere squalificherebbe i cantoni che hanno una percentuale di diplomati più elevata.

Che la modesta posizione del Cantone sia da imputare in primo luogo ad evidenti ragioni finanziarie è cosa assodata. Altrettanto incontrovertibile è il fatto che il Cantone, attraverso la Scuola cantonale come scuola di riferimento, può porre rimedio a questa strategia attraverso procedure di verifica e soprattutto in gran parte attraverso il sistema dei voti. Ciò fa sì che la questione non sia esente da problemi. Questa politica penalizza le regioni in cui potrebbe essere raggiunta una quota più elevata, ma in ultima analisi ne fanno le spese i giovani di tutto il Cantone.

La quota di maturità costituisce un problema anche dal punto di vista della nuova strutturazione della formazione del personale docente nella SUP. Poter disporre di sufficiente personale insegnante è di importanza, per così dire "vitale", per il mantenimento della molteplicità linguistica e culturale del nostro Cantone trilingue. Anche per questa ragione appare necessario un innalzamento della quota di maturità.

I postulanti sottolineano espressamente che con il loro postulato non intendono assolutamente mettere in discussione gli sforzi compiuti per la riforma strutturale e per il miglioramento qualitativo nell'istruzione professionale. Semmai è piuttosto il contrario. Da questo punto di vista l'aumento della quota di maturità non significa preferenza unilaterale per la scuola media superiore, bensì una compensazione ragionevole, quanto estremamente necessaria soprattutto per i Grigioni, nell'ambito della formazione. I firmatari del postulato rigettano fermamente anche l'argomentazione, peraltro discriminante nei confronti dei cantoni con una quota di maturità più elevata, secondo cui un aumento di suddetta quota conduce irrimediabilmente ad una perdita di qualità.

I postulanti chiedono di esaminare la concezione del Governo e di prospettare a media scadenza un innalzamento graduale della quota di giovani che conseguono un'istruzione liceale nel nostro Cantone.

Coira, 30 gennaio 2001

Namen: Arquint, Tramèr, Parolini, Berther (Disentis/Mustér), Berther (Sedrun), Biancotti, Casanova (Coira), Casanova (Vignogn), Deplazes, Furrer, Gunzinger, Hess, Juon, Kessler, Mani, Michel, Noi, Pedrini, Schmid (Splügen), Toschini, Trepp, Walther, Wettstein

Session: 30.01.2001
Vorstoss: it Postulat

Risposta del Governo

La quota di maturità indica la percentuale dei diciannovenni residenti a titolo stabile nel Cantone che consegue un diploma di maturità. Stando ai dati forniti dall'Ufficio federale di statistica e relativi all'anno 1999 il Cantone dei Grigioni si piazza, con il 14.7%, al 17° posto su 26 Cantoni, collocandosi così attorno alla media; questo stato di cose corrisponde pure alla capacità in materia di economia pubblica del Cantone. La media svizzera è del 17.9%. Durante gli scorsi anni nel Cantone dei Grigioni la quota di maturità è aumentata in maniera considerevolmente maggiore rispetto al resto della Svizzera. L'attuale prassi d'ammissione alle scuole medie superiori dei Grigioni dovrebbe portare ad un ulteriore incremento della quota di maturità. Ciò mostra che la quota di maturità cui mira il Governo e pari al 15% costituisce un valore indicativo caratterizzato da possibili oscillazioni e non un numerus clausus.

L'obiettivo della maturità liceale consiste nel gettare le basi affinché gli studi presso un'università o un politecnico federale possano essere coronati da successo. Benché la riuscita negli studi dipenda da numerosissimi fattori di diversa matrice, la quota di successo negli studi accademici di ex allieve ed ex allievi della Scuola cantonale grigione si situa al di sopra della media svizzera. Prendendo in esame questo obiettivo, si può affermare che la restrittiva prassi d'ammissione di questo liceo abbia dato buoni risultati.

Nell'ambito di una panoramica generale, il Governo ritiene che una quota di maturità del 15% sia un valore indicativo ragionevole per il Cantone dei Grigioni. Come già detto, questa valutazione non va fatta equivalere ad un numerus clausus per i liceali. Non urge pertanto alcuna modifica della valutazione per mano del Governo. Si respinge chiaramente l'accusa infondata avanzata nel postulato per cui
l'atteggiamento del Governo sarebbe in primo luogo determinato da „evidenti ragioni finanziarie“. Problematica è pure l'affermazione formulata nel postulato, stando alla


quale i giovani che non possono conseguire una maturità liceale, verrebbero penalizzati a causa del comportamento del Cantone. In questo modo si dà l'impressione che soltanto la maturità liceale permetta una buona formazione, cosa che non corrisponde a verità. L'obiettivo che il Governo si prefigge con la sua politica dell'istruzione è quello di soddisfare le esigenze sociali e i bisogni dell'economia grigione. Le strutture economiche esistenti nel Cantone, contraddistinto da numerose imprese di piccola e media grandezza, presuppongono anche l'incentivazione della formazione professionale, inclusa la maturità professionale, che permette l'ammissione ad uno studio accademico. Queste formazioni fondate sul tirocinio professionale offrono ai giovani con spiccato talento scolastico ottime prospettive. L'accesso senza esame di quanti hanno conseguito la maturità professionale alle scuole universitarie professionali accorda ai giovani intenzionati a studiare l'opportunità di approfondire le esperienze fatte nel corso della formazione professionale. Questo percorso formativo è quindi attraente per tutti i giovani ed offre interessanti possibilità di carriera nel Cantone e fuori da esso. Il fatto che questo stato di cose non sia ancora universalmente noto spiega in parte le affermazioni concernenti la politica dell'istruzione contenute nel postulato e relative al valore della maturità liceale.

Onde poter disporre in futuro di sufficienti insegnanti di scuola elementare, nel 1998 il Gran Consiglio si è dichiarato chiaramente favorevole a che vengano definiti presupposti di ammissione per lo studio alla Scuola universitaria pedagogica, i quali tengano conto della permeabilità di cui abbisogna il sistema d'istruzione. La CDPE ha adottato questo modello nel proprio regolamento sul riconoscimento dei diplomi universitari per insegnanti dell'istruzione prescolare e della scuola elementare. Viene concepito un modulo suppletivo nella formazione generale, che prepara le e i titolari di un attestato di una scuola media superiore di diploma, di una scuola media superiore di commercio, di una maturità professionale e di una formazione professionale con pluriennale esperienza professionale allo studio presso la Scuola universitaria pedagogica. Questo modulo aggiuntivo rende giustizia al trilinguismo cantonale.

Sulla base di queste considerazioni il Governo chiede di respingere il postulato.

27 febbraio 2001