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Sessione: 01.06.2001
Dal 1995 la Banca cantonale grigione (BCG) ha chiuso le seguenti filiali nel Cantone dei Grigioni: Uors, Curaglia, Lostallo, Samnaun-Laret, Valendas, Versam, Vulpera, Sarn, Ramosch, Paspels, Tavanasa, Castiel, La Punt, Lumbrein, Langwies, area di servizio Heidiland, Lantsch, Tschiertschen, Zillis e Valbella.

Se una volta si contavano 110 filiali della BCG, oggi il loro numero è sceso a 90. Parallelamente sono state aperte però rappresentanze a Berlino e a Lugano.

In virtù dell'art. 2 della Legge sulla Banca cantonale grigione la Banca cantonale offre le prestazioni di servizio conformi agli usi bancari e tiene conto, nella sua attività aziendale di banca universale, delle esigenze di tutte le cerchie della popolazione, dell'economia privata e dell'ente pubblico. Essa contribuisce in questa sua funzione ad uno sviluppo equilibrato dell'economia grigione.

La strategie delle chiusure, avviata dalla Banca cantonale grigione, non è più conciliabile con lo scopo stipulato nel menzionato art. 2 della Legge in materia. Con la chiusura delle filiali nei piccoli comuni e nelle regioni periferiche la BCG perde viepiù il contatto con i clienti. Essa viola così il suo dovere legale di tener conto nella sua attività commerciale delle esigenze di tutte le cerchie della popolazione del Cantone. Questa situazione non subisce modifiche neppure con il progetto pilota previsto a partire dalla primavera a Maloja, secondo cui l'agenzia locale aprirà solo ancora su esplicita richiesta. L'esperienza delle ultime settimane e degli ultimi mesi ha messo in luce che non solo lo smantellamento degli uffici postali, ma anche quello delle filiali bancarie può avere drastiche conseguenze per lo sviluppo di villaggi e comuni.

In considerazione di questa situazione le firmatarie ed i firmatari dell'interpellanza sono dell'avviso che bisogna porre un freno a questo sviluppo. La carenza di personale che regna nel settore bancario non può essere accettata, in vista del mantenimento di posti di lavoro e delle esigenze della popolazione, come argomento giustificante queste chiusure. Essi si attendono dal Governo che esso s'impegni, analogamente a quanto ha fatto per lo smantellamento degli uffici postali, a favore del mantenimento della rete di filiali della BCG nel Cantone dei Grigioni e che si opponga a ulteriori chiusure.

Le firmatarie ed i firmatari dell'interpellanza chiedono perciò al Governo di rispondere alle seguenti domande:

1. Il Governo condivide l'opinione, secondo cui la strategia di chiusura della Banca cantonale grigione non è conciliabile con l'art. 2 della Legge sulla Banca cantonale grigione?
2. Il Governo è disposto ad adottare le necessarie misure per impedire la chiusura di ulteriori filiali nel Cantone?

Coira, 1° giugno 2001

Namen: Parpan, Luzi, Schmid (Sedrun), Battaglia, Berther (Disentis/Mustér), Bucher, Butzerin, Cahannes, Casanova (Vignogn), Cathomas, Catrina, Cavegn, Cavigelli, Crapp, Demarmels, Dermont, Farrér, Federspiel, Frigg, Giuliani, Joos, Locher, Luzio, Parpan, Pfenninger, Quinter, Sax, Schmutz, Schütz, Zegg, Zindel

Session: 01.06.2001
Vorstoss: it Interpellation


Risposta del Governo

I firmatari e le firmatarie dell'interpellanza sono dell'avviso che la Banca cantonale grigione (BCG) esercita una strategia di chiusura nei confronti delle sue filiali. Essi motivano il loro parere ricordando la soppressione di svariate agenzie nel corso degli ultimi sei anni. Questa strategia non è secondo loro più conciliabile con l'art. 2 della legge sulla Banca cantonale grigione (LBCG).

Per giudicare la struttura delle rete di agenzie della BCG sono importanti da un lato le basi legali e dall'altro però pure gli effettivi sviluppi nel settore bancario, il mutato ambiente delle banche e le nuove tecnologie.

Il mandato di prestazioni della Banca formulato nell'art. 2 LBCG non può essere interpretato in modo così ristretto, nel senso che tutte le prestazioni di servizio della Banca devono essere messe a disposizione per chiunque ovunque e in ogni momento. Tale mandato deve essere adempito piuttosto in un'ottica globale degli interessi della banca e del Cantone (messaggi 1997-1998, pag. 393 sgg.). La Banca deve essere gestita secondo principi commerciali e deve conseguire un adeguato provento (art. 4 cpv. 1 LBCG). Al fine di onorare questi presupposti di legge, la Banca deve adeguare costantemente la sua rete di agenzie alla situazione economica e alle esigenze della clientela; “adeguare”, come dovrà ancora essere esposto, non deve per lo più essere equiparato ad un ritiro dalle regioni.

Nuovi desideri e nuove esigenze della clientela quali i pagamenti mediante carte (carte di credito, carte per il bancomat ecc.), il desiderio di maggiore consulenza per la pianificazione finanziaria e l'amministrazione patrimoniale, come pure l'e-banking e l'internet-banking ecc. hanno influenzato fortemente negli ultimi anni l'organizzazione della Banca.

Tra il 1995 ed il 2000 ai 27 bancomat esistenti nei Grigioni sono venuti ad aggiungersene altri 53.
Mentre durante questo periodo la banche concorrenti della BCG si sono ritirate da singole regioni del Cantone oppure hanno ridotto il numero delle loro agenzie oppure hanno attuato fusioni, la BCG ha rafforzato considerevolmente il volume delle proprie prestazioni di servizio nelle nove regioni. Ciò è comprovato dal volume degli investimenti pari a circa 52 milioni di franchi (sempre riferito al menzionato intervallo di tempo), che ha potuto ampiamente essere smaltito dalle impresarie e dagli impresari indigeni.

Circa le filiali menzionate dalle firmatarie e dai firmatari dell'interpellanza si tratta in gran parte di cosiddette “agenzie in case private”, la cui chiusura era sovente legata a partenze per motivi di età e di per altri motivi naturali. Oggi è assai difficile reclutare personale per questo genere di filiali. Per quanto riguarda le agenzie chiuse dal 1996 si è registrata per il resto una riduzione dei posti di lavoro pari a soli 0,9 posti. A questo smantellamento di filiali si contrappongono 186 posti qualificati creati ex novo, in modo particolare nelle sedi regionali.

Citando l'esempio di Valbella, pure menzionato dalle firmatarie e dai firmatari dell'interpellanza, si può spiegare che con la riduzione del numero delle filiali non si verifica contemporaneamente una riduzione delle prestazioni di servizio della Banca. Nel medesimo Comune è stato costruito, a pochi chilometri di distanza dall'ubicazione in questione, un edificio nuovo con status di sede regionale, che ha richiesto un investimento di 6,4 milioni di franchi. In questa nuova sede sono stati creati contemporaneamente parecchi posti di lavoro supplementari.

Infine occorre rinviare all'art. 3 cpv. 2 LBCG, secondo cui la Banca può fare affari anche fuori del Cantone, nella misura in cui l'adempimento dello scopo all'interno del Cantone non ne venga pregiudicato. E' evidente che i clienti della BCG non abitano soltanto nei Grigioni. Ad un ampliamento moderato della rete di affari fuori Cantone non si può perciò contrapporre nulla, fintanto che questo modo di agire apre nuove possibilità di guadagno, che in ultima analisi servono al rafforzamento del mercato cantonale vero e proprio.

Circa le domande:

1. In considerazione di questi fatti e dello soddisfacente sviluppo della BCG in tutti i sensi, ma anche sulla base delle disposizioni della LBCG (combinato disposto dagli art. 2 e 4) il Governo è dell'avviso che la concezione della rete di filiali messa in atto negli ultimi anni è senz'altro compatibile con gli intenti della LBCG.

2. E' comprovato che la BCG ha esteso costantemente i propri servizi nel corso degli ultimi cinque anni soprattutto anche nelle regioni. Oltre a ciò durante questo periodo sono stati creati più di 180 posti di lavoro. In questo intervallo di tempo la BCG ha poi investito nelle sue sedi regionali e nella rimanente rete di filiali la somma di quasi 80 milioni di franchi. Secondo il Governo non s'impongono di conseguenza misure, come quelle sollecitate dalle firmatarie e dai firmatari dell'interpellanza.