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Sessione: 28.11.2001
Nel giro di pochi anni, dopo San Bernardino e gli impianti sportivi Danis AG, ora è venuto alla luce, nella "Weisse Arena" di Laax, il terzo caso di pianificazione illegale di piste di sci risp. interventi edilizi abusivi in una regione sciistica. Anche in quest'ultimo caso, gli interventi sono stati fatti senza le relative autorizzazioni risp. in violazione alle autorizzazioni esistenti. Questi fatti, oltre ai danni ecologici e al mancato rispetto delle prescrizioni di legge, recano anche un danno all'immagine del nostro Cantone turistico; immagine che punta sostanzialmente anche su una natura integra e paesaggi intatti.
Chiediamo al Governo di rispondere alle seguenti domande:
1. Come giudica il Governo gli sviluppi connessi ai cambiamenti illegali apportati al terreno nelle regioni sciistiche dei Grigioni?
2. Come valuta il Governo la costituzione di una istanza di controllo presso il Cantone, competente per gli interventi costruttivi nelle regioni sciistiche, in modo da sollevare da questo incarico i comuni, che appaiono essere visibilmente in difficoltà sia sul piano del personale sia sul piano tecnico e che inoltre finiscono spesso per essere coinvolti in un conflitto d'interessi?
3. Come pensa il Governo dei Grigioni di impedire in futuro tali interventi costruttivi illegali nelle regioni sciistiche? Che tipo di sanzioni prevede per far rispettare le licenze edilizie?
4. Qual è la posizione del Governo rispetto a un censimento dei cambiamenti del terreno autorizzati e non autorizzati, sopraggiunti nelle regioni sciistiche dei Grigioni per es. dal 1980, di modo che si venga a creare una qual certezza del diritto e trasparenza della prassi per coloro che sono coinvolti?
5. Il Governo considererebbe sensata l'introduzione di una statistica cantonale annuale per i cambiamenti sul terreno avvenuti nelle regioni sciistiche dei Grigioni, analogamente alla statistica per "le superfici d'innevamento autorizzate nei Grigioni"?

Coira, 28 novembre 2001
Name: Pfenninger, Trepp, Frigg, Bucher, Jäger, Locher, Looser, Pfiffner, Schmutz, Schütz, Zindel

Session: 28.11.2001
Vorstoss: it Interpellation

Risposta del Governo

Prima domanda
I casi scoperti recentemente riguardanti correzioni di piste di sci non autorizzate so-
no condannati chiaramente dal Governo. Casi come questo non valgono soltanto a
mettere in pericolo i principi dello stato di diritto e dell'uguaglianza di diritti, ma por-
tano eventualmente anche a una distruzione materiale illegale di beni naturalistici e paesaggistici che costituiscono da parte loro un potenziale per una forte economia turistica.

Non si può comunque ignorare il fatto che per i casi venuti alla luce si tratta di casi singoli rispetto alla somma totale degli interventi autorizzati. In generale le aziende degli impianti di risalita si attengono all'obbligo della licenza edilizia. Nonostante il giustificato malessere di fronte alle attività illegali di costruzione in generale e nelle regioni di sci in particolare, il Governo ritiene quindi inopportuno stigmatizzare indis-
criminatamente e genericamente le aziende di impianti di risalita quali attori sistema-
ticamente atti a delinquere, in malafede e assetati di profitto nonché irriverenti verso l'ambiente. Si chiede piuttosto che nell'esposizione dei casi emersi si riesca a valu-
tarli evitando sia di farli passare per piccolezze sia di esagerarli. Ciò si addice so-
prattutto a quei casi in cui le indagini non sono ancora terminate, come per le regioni sciistiche di Lenzerheide/Danis e Flims/Laax/Falera.

Seconda domanda
Secondo il diritto cantonale vigente in materia di pianificazione compete esclusiva-
mente alle singole autorità edilizie comunali (art. 57 cpv. 2 LPTC) controllare se qualcuno ha fatto lavori di edilizia senza autorizzazione o discostandosi da quest'ul-
tima. Data la grande estensione del territorio cantonale, dal punto di vista organizzativo questa competenza decentrata in materia di attività di controllo è sicuramente
più adeguata rispetto all'istituzione di un'équipe di controllo cantonale. Un'istanza del genere dovrebbe essere composta almeno da dozzine di persone per poter svolgere i controlli su tutto il territorio al ritmo richiesto. Ciò che è pensabile è di richiedere una copia del protocollo di collaudo dai comuni che hanno costruzioni e impianti autoriz-
zati al di fuori della zona edificabile.

Terza domanda
Per sanzionare attività edilizie illegali il diritto vigente prevede da un lato la multa di polizia edilizia fino a fr. 30'000.--, quantunque per casi in cui emerge il fine di lucro questo limite può essere superato. Dall'altro lato, là dove l'attività edilizia illegale non può essere autorizzata a posteriori, vi è l'obbligo di ripristinare lo stato originario risp. conforme alla legalità e, qualora ciò non sia (più) possibile, vi è l'obbligo di misure sostitutive. Per tutte queste misure sanzionatorie sono competenti i comuni. Se si assumono questa loro competenza in modo coerente, vi è in linea di principio una sufficiente garanzia di un'adeguata azione sanzionatoria e preventiva. Insorgono dei problemi solo laddove, per qualsiasi ragione, i comuni non si fanno carico dei loro doveri. Questo problema verrà affrontato più da vicino nel quadro della revisione in corso della LPTC.

Quarta e quinta domanda
Un censimento delle correzioni autorizzate e non autorizzate apportate alle piste può essere necessario dove si impone puntualmente, ossia per motivi giuridici in riferi-
mento a singole regioni sciistiche, per esempio in relazione a un EIA. Un inventario
a tappeto in tutte le aree sciistiche invece è eccessivo, secondo il Governo. È con-
cepibile tuttavia la gestione di una statistica speciale delle correzioni di piste autoriz-
zate purché ciò non comporti un costo sproporzionatamente maggiore, il che non è ancora stato chiarito.