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Sessione: 29.01.2002
Secondo le statistiche (2000) nel Cantone dei Grigioni vivono circa 33'000 persone di nazionalità straniera. L'immigrazione e il soggiorno di persone che hanno altre abitudini e un'altra lingua comportano sempre nuove sfide per una società. Cambiamenti nella situazione economica e i problemi sociali che ne derivano rappresentano altrettante nuove sfide nella nostra interazione con gli immigrati.

La Caritas Svizzera già da anni si batte per una società solidale che renda possibile una vita dignitosa a tutte le persone, indipendentemente dalla loro provenienza, nazionalità, colore della pelle o religione. Si batte affinché l'integrazione sia intesa come un processo a cui prendono parte tutti.

In diversi Cantoni si è giunti a riconoscere che la tematica dell'integrazione, dal punto di vista socio-politico ed economico, debba essere affrontata per obiettivi e all'interno di un vasto contesto di interconnessioni.

In collaborazione con la Commissione federale degli stranieri (CFS) parecchi cantoni hanno istituito o stanno per istituire servizi per l'integrazione. Questi servizi si rivolgono a tutti i cittadini e le cittadine svizzeri così come alle e ai migranti che vivono nel cantone (amministrazioni, comuni, scuole, specialisti dai settori sanitario e sociale, opinione pubblica, ecc.). I servizi offrono prestazioni che promuovono e migliorano l'integrazione degli stranieri nel cantone. Fanno opera di mediazione in casi di conflitto, lavorano orientandosi ai bisogni, avviano progetti e incentivano il contatto fra persone che vivono il problema dell'integrazione sulla propria pelle, persone esperte in questo ambito e organizzazioni nelle regioni. Una buona integrazione è una forma di prevenzione contro il razzismo, tematica questa che potrebbe essere integrata in un servizio di questo tipo.

Anche nel Cantone dei Grigioni nel 1999 la Caritas ha avuto dei colloqui con l'Ufficio cantonale dei servizi sociali in merito a un servizio per l'integrazione. Dal 1° gennaio 2001 viene gestito un servizio di questo tipo, ma non ha un mandato e da parte sua il Cantone non dà un contributo finanziario, con la conseguenza che l'offerta di prestazioni deve essere molto limitata. La Caritas Svizzera gestisce questo servizio esclusivamente con mezzi propri e a lunga scadenza non è in grado di mantenere in piedi queste attività senza sussidi da parte del Cantone. Sarà piuttosto costretta a ritirarsi e a chiudere il servizio.

A questo riguardo i firmatari e le firmatarie della presente interpellanza pongono le seguenti domande al Governo:

1. Qual è sostanzialmente la posizione del Governo rispetto a un servizio per l'integrazione nel Cantone dei Grigioni?
2. In che misura stima il bisogno di un tale servizio?
3. Il Governo è interessato a una collaborazione con la Caritas Svizzera?
4. La CFS affida mandati di coordinamento a quei cantoni che intendono gestire un servizio per l'integrazione. Condizione per un tale mandato è tuttavia che il cantone a seconda della capacità finanziaria partecipi ai costi - circa 90'000.-- franchi all'anno.
a) Qual è la posizione del Governo rispetto a una partecipazione di questo tipo?
b Sarebbe eventualmente disposto a prendere parte a un tale mandato analogamente ad altri cantoni?
5. Cosa pensa di fare il Governo se il servizio per l'integrazione presente nel Cantone dei Grigioni si ritirasse per mancanza della necessaria partecipazione finanziaria?
6. Il Governo intravvede delle alternative alla situazione attuale?

Coira, 29 gennaio 2002

Name: B u c h e r, Zanolari, Trepp, Arquint, Cavegn, Cavigelli, Caviezel (Coira), Darms, Frigg, Giuliani, Jäger, Joos, Koch, Lardi, Locher, Loepfe, Looser. Meyer, Noi, Pfenninger, Pfiffner, Schmutz, Schütz, Tuor (Disentis/Mustér), Zindel

Session: 29.01.2002
Vorstoss: it Interpellation

Risposta del Governo

Con l'aumento del numero delle straniere e degli stranieri in Svizzera, si è rafforzata anche la convinzione secondo cui è necessario promuovere l'integrazione delle persone straniere. La promozione dell'integrazione tuttavia non può essere esclusi-
vamente un compito pubblico. Gli sforzi della Confederazione, dei cantoni e dei comuni devono essere coordinati e richiedono un completamento attraverso le attività di organizzazioni private. Inoltre occorre dire che l'integrazione può essere solo incentivata ma non prescritta da terzi. Perciò gli sforzi compiuti dagli interessati sono particolarmente importanti.

Dal 1999 la Confederazione dispone di un fondamento giuridico per la realizzazione e il finanziamento di misure volte all'integrazione. Per la prima volta nel 2001 la Confederazione ha stanziato un credito di 10 milioni di franchi. Tuttavia promuove progetti d'integrazione di regola solo se vi partecipano anche cantoni e comuni. Attualmente i Grigioni non hanno una base legale per l'incentivazione di progetti di integrazione. È pertanto previsto che venga creata una corrispondente base legale nel quadro dell'imminente revisione dell'ordinanza d'esecuzione della legislazione federale sugli stranieri e sull'asilo.

    1. Nonostante non tutti i comuni dei Grigioni siano interessati nella stessa misura dall'immigrazione, nel Cantone dei Grigioni, rispetto ad altri cantoni, non si rileva una concentrazione di stranieri in singole località o quartieri. La ripartizione rela-
    tivamente equilibrata della popolazione straniera residente e il numero relativa-
    mente esiguo di nuovi arrivi ha garantito ampiamente l'inserimento della popo-
    lazione straniera nel tessuto sociale e non ha creato problemi rilevanti. Sulla base di questo andamento il Governo è dell'avviso che al momento presente
    non vi sia la necessità di un vero e proprio servizio di integrazione nel Cantone
    dei Grigioni.

    2. Il Governo riconosce che sono auspicabili misure di incentivazione dell'integra-
    zione in determinati settori o in singoli comuni in cui vi è un consistente numero di stranieri. Esigenze di questo tipo non presuppongono tuttavia l'allestimento di un servizio ad hoc.

    3. La Commissione federale degli stranieri (CFS), a cui spetta la valutazione dei progetti di integrazione, prevede un'assegnazione dei mezzi di sostegno secondo criteri settoriali e punti programmatici. Il Governo pertanto parteciperà altresì ai progetti autorizzati dalla CFS risp. dall'Ufficio federale degli stranieri nell'ambito delle sue possibilità finanziarie e dei crediti autorizzati. Nel quadro di progetti di questo genere il Governo è interessato anche a una cooperazione con la Caritas Svizzera.

    4. Data la mancanza di necessità, il Governo non vede motivo di assumersi una parte dei costi o di partecipare a un mandato di questo tipo.

    5. La Confederazione ha emanato un programma per punti fondamentali sull'incen-
    tivazione dell'integrazione per gli anni dal 2001 al 2003, che illustra i principi per decidere il sostegno a singoli progetti. Il Governo intende appoggiare la politica di integrazione della Confederazione e dare il suo sostegno ai progetti da lei scelti. Pertanto, anche nel caso di un'eventuale chiusura del servizio di integrazione della Caritas, non vi è bisogno di un'azione supplementare.

    6. Il Governo aiuta già oggi diverse organizzazioni private che offrono progetti di integrazione e di assistenza. Tuttavia l'interesse per questi progetti sia da parte degli stranieri interessati sia da parte dei comuni è per ora limitato. Ciononostante il Governo è disposto a continuare a mettere a disposizione dei mezzi per progetti privati di integrazione.

    Data: 19. febbraio 2002