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Sessione: 27.11.2002

In un articolo del direttore del Dipartimento dell'interno e dell'economia pubblica apparso recentemente su un quotidiano si poteva leggere che la Confederazione vuole riorganizzare la politica regionale. Nuovi strumenti devono contribuire a migliorare la concorrenzialità delle regioni economicamente deboli. Contemporaneamente si deve tuttavia constatare che la concorrenza internazionale, ma anche la liberalizzazione delle aziende una volta pubbliche come la posta o le telecomunicazioni, hanno toccato in maniera particolare le zone strutturalmente deboli. Da un lato è in atto la concentrazione verso le zone comunque già forti, d'altro lato aumenta ”l'impoverimento” delle regioni periferiche. Di fronte ad un tale sviluppo risulta difficile guardare con ottimismo al futuro delle regioni di montagna.

Gli interpellanti chiedono pertanto al Governo,

1. dove vede opportunità e potenziale delle regioni rurali con scarse infrastrutture turistiche?

2. con quali strumenti di politica regionale si può sfruttare questo potenziale?

3. che possibilità ha il Governo di partecipare alla riorganizzazione della politica regionale svizzera?

Coira, 27 novembre 2002

Name: Righetti, Keller, Lardi, Biancotti, Cathomas, Cavegn, Caviezel (Chur), Farrér, Federspiel, Giuliani, Luzio, Noi, Peretti, Plozza, Portner, Tuor (Trun), Zanolari

Session: 27.11.2002
Vorstoss: it Interpellation



Risposta del Governo

La Confederazione ha dato avvio ad un vasto esame e ad una nuova concezione della sua attuale politica regionale. Del rapporto della commissione di esperti esterna è per ora disponibile solo una bozza. La nuova politica regionale (NPR) deve fondamentalmente riferirsi all'intero territorio svizzero e non più solo a particolari zone da incentivare. Primariamente la NPR vuole riconoscere e sostenere i potenziali in tutte le regioni della Svizzera e così sostenere nelle regioni posti di lavoro competitivi. Si vuole raggiungere questo obiettivo, rafforzando la produttività e la competitività di imprese e istituzioni. La visione di una nuova politica regionale si basa sul concetto che tutte le regioni mostrano dei potenziali. Le regioni devono riconoscere la trasformazione strutturale come un'opportunità e sfruttare con iniziative proprie le possibilità di sviluppo disponibili. Si deve essere coscienti del fatto che non tutte le regioni si svilupperanno allo stesso modo. Non è possibile soddisfare l'aspettativa che la trasformazione strutturale lasci indisturbate le regioni periferiche o che tutto lo strumentario di promozione possa integralmente compensare gli svantaggi legati all'ubicazione.


    1. Dove sono opportunità e potenziale delle regioni rurali con scarse infrastrutture turistiche?

Strategie regionali sono da orientare allo sfruttamento di potenziali che si trovano all'interno ma anche all'esterno della propria regione. Le aree rurali dispongono di regola di importanti potenziali naturali. Basandosi su questi sono ipotizzabili le seguenti possibilità di sviluppo:
- turismo prossimo alla natura e parchi naturali, se possibile con utilizzazione a scopi turistici
- ottenimento di energia (regione energetica), primariamente da forza idrica
- agricoltura ecologica; elaborazione e produzione di prodotti agricoli (prodotti di nicchia, specialità)
- economia forestale e del legno (elaborazione, produzione di prodotti)
- utilizzazione della materia prima pietra
- artigianato e puntualmente piccola produzione industriale.

    2. Con quali strumenti di politica regionale si può sfruttare questo potenziale?
Fondamentalmente va ritenuto che le politiche settoriali come l'agricoltura e la selvicoltura dispongono di maggiori mezzi rispetto alla politica regionale e che quindi la loro configurazione ed applicazione sono di importanza decisiva. Gli strumenti di politica regionale hanno un effetto sussidiario. Oggi questi sono il credito all'industria alberghiera e alle stazioni di cura, le fideiussioni ed i contributi agli interessi nelle regioni montane, gli aiuti al finanziamento a favore delle zone di rilancio economico, il sostegno ai cambiamenti strutturali alle aree rurali (RegioPlus), l'aiuto agli investimenti nelle regioni montane (LIM), la promozione di innovazione e collaborazione nel turismo (InnoTour) e Interreg. Va ancora stabilito il modo e la forma in cui gli strumenti esistenti saranno portati avanti e come saranno adattati alle nuove esigenze e alle sfide della nuova politica regionale. Al momento attuale si deve partire dal presupposto che per la politica regionale siano a disposizione mezzi in misura analoga. Il Cantone completa i programmi della Confederazione ai sensi della Legge cantonale sull'incremento economico, che si trova attualmente in fase di revisione. Va ricordato che non sono gli strumenti a mancare, bensì spesso mancano progetti con valore aggiunto e finanziamenti sufficienti.

    3. Che possibilità ha il Governo di partecipare alla riorganizzazione della politica regionale
svizzera?

Il Dipartimento dell'interno e dell'economia pubblica, in collaborazione con la Conferenza dei governi dei cantoni alpini, ha elaborato un memorandum inerente la politica regionale che sarà prossimamente inoltrato alle autorità federali. Gli interessi del Cantone vengono presentati in colloqui, nella presa di posizione e attraverso i parlamentari federali.

Data: 11 febbraio 2003