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Sessione: 09.02.2004

Il boom edilizio in Engadina Alta continua. Da parte della popolazione dell’Engadina Alta come pure a livello nazionale si sono vieppiù fatte sentire voci critiche che chiedono uno sviluppo edilizio moderato nell’interesse del paesaggio, del turismo e della popolazione locale. Il boom edilizio è stato ulteriormente stimolato soprattutto dalla nuova regolamentazione secondo la quale anche persone provenienti dalla CE/AELS domiciliate in Svizzera possono acquistare residenze secondarie.
A questo proposito vi sono delle responsabilità che rientrano nella sfera di competenze del Cantone. L’attribuzione ai singoli comuni dei contingenti per l’acquisto di fondi da parte di persone all’estero, attualmente ancora valida, è una delle possibilità, seppur insoddisfacenti, per gestire in una certa misura lo sviluppo edilizio. La ripartizione tra i comuni avviene conformemente allo scopo dell’art. 9 cpv. 2 e 3 LAFE della promozione del turismo e dello sviluppo locale. In questo modo, tramite un’attribuzione dei contingenti non completa risp. restrittiva ai comuni “surriscaldati” dal punto di vista edilizio, ad esempio dell’Engadina Alta, il Cantone potrebbe, se non arrestare, almeno contenere una tendenza problematica dal punto di vista dell’economia pubblica.
È risultato che nella media degli ultimi 5 anni questi contingenti sono stati assegnati per oltre un terzo ai comuni dell’Engadina Alta. Con un’assegnazione media di 290 contingenti all’anno questo ha significato 105 contingenti per i comuni dell’Engadina Alta. L’attribuzione dei contingenti di quest’anno è stata effettuata dal Governo come negli scorsi anni, senza che si sia tenuto conto della surriscaldata attività edilizia.

Chiediamo al Governo:
1. Come valuta l’attuale boom di residenze secondarie in Engadina Alta?
2. Quali sono i motivi per cui la ancora valida attribuzione dei contingenti per l’acquisto di fondi da parte di persone all’estero non viene attuata nel senso di uno sviluppo conforme alle esigenze degli abitanti e sensato dal punto di vista turistico e paesaggistico, e per cui ai comuni non viene prescritto un atteggiamento di moderazione tramite un’attribuzione dei contingenti inferiore?
3. Quali misure prevede il Governo, ad es. nell’ambito della nuova legge sulla pianificazione territoriale, per limitare l’ulteriore boom di residenze secondarie che si delinea anche per il 2004 e probabilmente per gli anni seguenti?
4. Lo strumento della Lex Friedrich ha svolto il suo compito e verrà probabilmente abrogato senza venire sostituito. Il Governo è del parere che, in caso di prossima abrogazione della Lex Friedrich, la Confederazione dovrebbe prevedere misure che possano impedire uno sviluppo edilizio sfrenato nei centri turistici interessati? Se sì, esso si è reso o intende rendersi propositivo al riguardo presso la Confederazione?

Coira, 9 febbraio 2004

Name: Arquint

Session: 09.02.2004
Vorstoss: it Anfrage


Risposta del Governo

Domanda 1:
In alcune zone dell’Engadina Alta si osserva da qualche tempo un’attività edilizia superiore alla norma, in particolare nel settore della costruzione di residenze secondarie. Nonostante gli aspetti positivi di economia regionale, dal punto di vista della pianificazione territoriale questo sviluppo deve essere valutato in modo critico. Danno adito a preoccupazione da un lato le modifiche di utilizzazione degli alberghi e d’altro lato l’aumento unilaterale di appartamenti di vacanza poco sfruttati. Su questo sfondo bisogna accogliere favorevolmente il fatto che da parte delle autorità regionali e dei comuni direttamente interessati siano già stati avviati passi concreti per contrastare adeguatamente la surriscaldata attività edilizia locale. Vale la pena ricordare i provvedimenti presi recentemente a St. Moritz ed a Celerina contro le modifiche di utilizzazione degli alberghi risp. contro l’eccessiva costruzione di residenze secondarie. Si deve anche pensare alle attività regionali nell’ambito dell’attuazione del nuovo piano direttore cantonale, nonché all’iniziativa di circolo inoltrata di recente per la limitazione della costruzione di residenze secondarie.

Domanda 2:
Secondo la concezione della legge federale sull’acquisto di fondi da parte di persone all’estero (cosiddetta Lex Koller) è di principio competenza dei comuni limitare l’acquisto di appartamenti di vacanza. Naturalmente anche il Cantone ne avrebbe il diritto. Rispettando l’autonomia comunale il legislatore cantonale ha tuttavia espressamente rinunciato, in occasione di una recente revisione della legge cantonale d’introduzione alla Lex Koller (LI della LAFE), a limitazioni generali o anche solo regionali per l’acquisto di appartamenti di vacanza da parte di stranieri. Va pur sempre aggiunto che tutti i comuni dell’Engadina Alta hanno spontaneamente limitato la vendita di appartamenti di vacanza a stranieri, in parte anche in modo importante (due comuni addirittura quota zero).

Domanda 3:
Nel quadro dell’attuale revisione della LPTC che prossimamente verrà sottoposta al Gran Consiglio, a titolo di novità il Governo prevede espressamente una nuova base legale per sostenere i comuni nei loro sforzi volti a creare un rapporto equilibrato tra residenze primarie e di vacanza tramite provvedimenti di pianificazione territoriale. La configurazione concreta di queste misure deve secondo il Governo essere tuttavia in fin dei conti compito dei comuni, tanto più che le circostanze locali sono molto diverse tra loro anche in Engadina Alta. I comuni maggiormente colpiti dall’attuale boom delle residenze secondarie si sono già attivati. Il Governo ritiene tuttavia indispensabile un coordinamento regionale delle rispettive attività. A questo scopo il nuovo piano direttore cantonale prevede anche l’elaborazione di concetti d’insediamento regionali. La Regione Engadina Alta, come ricordato, ha intrapreso i relativi lavori.

Domanda 4:
In regioni turistiche di prestigio, in seguito ad un’eventuale abrogazione della Lex Koller, bisognerebbe attendersi una crescita delle domande di costruzione di residenze secondarie. Per gestire una simile crescita della domanda sono in discussione sia misure di pianificazione territoriale che misure fiscali. Ha certamente senso che la Confederazione si impegni nelle rispettive indagini e nei lavori di fondo e che provveda al coordinamento delle misure di sostituzione tra i Cantoni. La concreta attuazione legislativa deve invece avvenire all’interno del Cantone.

4 maggio 2004