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Sessione: 21.04.2004
Recentemente è stato concluso risp., forse più correttamente, „affossato“ il progetto USIS (Esame del sistema di sicurezza interna della Svizzera) di Confederazione e Cantoni, dopo che non da ultimo alla fine dell'anno scorso la più accanita sostenitrice del progetto, la Consigliera federale Metzler, non è stata rieletta. Il progetto USIS era forse troppo ambizioso. In febbraio, a Berna, la Conferenza dei capi dei dipartimenti di giustizia e polizia (CCDGP) ha tratto la quintessenza del fallimento del progetto: la sicurezza interna rimane in primo luogo compito dei Cantoni.
Parallelamente a ciò occorre constatare che la Confederazione, primo fra tutti il DDPS, sta estendendo in modo duraturo e fattivo il numero di interventi dell'esercito a sostegno della polizia, e a quanto pare, come dimostra la più recente presa di posizione del Consigliere federale Schmid, sta riposizionando strategicamente l'esercito, vale a dire si allontana dalla sicurezza esterna, poiché non si vede più alcun nemico, per occuparsi della sicurezza interna, per celare così la profonda crisi di identità e di senso del nuovo esercito.

Su questo sfondo sorgono diverse domande che interessano anche i Cantoni, che in base alla Costituzione sono competenti per la sicurezza interna:

1. Come valuta in modo molto generale il Governo il fallimento del progetto USIS?

2. Il Governo condivide l'opinione secondo cui i soldati non sono agenti di polizia e non dovranno esserlo neanche in futuro?

3. Il Governo condivide l'opinione secondo cui mischiare sicurezza interna ed esterna è problematico sia dal punto di vista del diritto costituzionale che della politica costituzionale, e nuoce inoltre al sistema di milizia?

4. Il Governo è disposto, nell'ambito delle sue competenze, ad intervenire a Berna affinché non sia abusi ancor più di oggi dell'esercito per compiti di polizia?

5. Il Governo è disposto, nei limiti della sue possibilità, a prendere posizione a Berna, prima di tutto dinanzi ai Consiglieri federali Schmid e Blocher, contro il Dipartimento nazionale di sicurezza che si vorrebbe creare, poiché la sovranità cantonale sulla polizia verrebbe così minata per vie traverse ma comunque in modo mirato?

6. Recentemente, il Corpo delle guardie di confine II e la Polizia cantonale del Cantone di Turgovia hanno deciso di collaborare più strettamente al fine di affrontare non da ultimo le nuove forme di criminalità transfrontaliera. Com'è risp. sarà nei Grigioni la collaborazione tra la Polizia cantonale ed il Corpo delle guardie di confine? Il Governo condivide l'opinione secondo cui anche in questo ambito dovrebbe valere il principio: uno territorio un capo?

7. Dall'inizio del 2002 i Cantoni non possono più indagare su casi complessi di riciclaggio di denaro, corruzione e criminalità organizzata. Secondo diverse notizie questa Polizia criminale federale non convince. Il Governo è dell'avviso che questa analisi della situazione sia pertinente anche per il nostro Cantone? In futuro, il Cantone dei Grigioni, come anche altri Cantoni, vuole di nuovo indagare esso stesso su simili casi?

Coira, 21 aprile 2004

Name: Augustin, Righetti, Berther (Sedrun), Büsser, Cavigelli, Demarmels, Farrér, Federspiel, Geisseler, Kleis-Kümin, Loepfe, Maissen, Parpan, Plozza, Quinter, Sax, Tremp, Tuor, Thurner

Session: 21.04.2004
Vorstoss: it Anfrage


Risposta del Governo

Il 20 febbraio 2004, la Conferenza dei capi dei dipartimenti di giustizia e polizia (CCDGP), d'intesa con la Confederazione, ha concluso il progetto per l'esame del sistema di sicurezza interna della Svizzera (progetto USIS) e ha stabilito l'ulteriore elaborazione di aspetti parziali. Si prevede in particolare un esame più approfondito della posizione del Corpo delle guardie di confine (Cgcf) in vista dell'adesione della Svizzera all'Accordo di Schengen. Conformemente all'art. 57 Cost. la sicurezza interna in materia di polizia è in primo luogo compito dei Cantoni. Le lacune nel settore del personale, constatate con il progetto USIS, devono essere colmate per quanto possibile da parte dell'esercito nell'ambito della sussidiarietà, delle competenze e della formazione. Per garantire la sicurezza durante grandi eventi rimarranno necessari interventi intercantonali di polizia.

Il Governo prende posizione come segue in merito alle singole domande:

1. Il Governo accoglie con favore la conclusione del progetto USIS, valutando questo esito non come fallimento, bensì come opportunità e come conferma del federalismo sancito dalla Costituzione per l'adempimento di compiti di polizia.

2. Neanche in futuro, i militi dovranno assumere la funzione di agenti di polizia, essi dovranno invece adempiere in via sussidiaria il loro compito di sostegno ai corpi di polizia cantonali sotto la direzione delle autorità civili. L'esercito non dovrà neanche essere chiamato ad assolvere compiti di sostegno alla polizia e neanche assumere compiti di servizio d'ordine ostile.

3. Unire o addirittura mischiare le competenze nei settori della sicurezza interna ed esterna è problematico. Il Governo s'impegna affinché secondo le decisioni dell'USIS l'esercito assuma soltanto compiti per i quali è stato istruito e con i quali sgrava la polizia senza farle concorrenza. Ciò vale sia per reparti professionisti che di milizia.

4. e 5. Di principio, non si abusa dell'esercito per l'adempimento di compiti di polizia. Esso sostiene e sgrava la polizia affinché essa possa far fronte ai propri compiti. Il Governo s'impegnerà, ai sensi di quanto esposto sopra, affinché la sovranità cantonale della polizia non venga minata.

6. La Polizia cantonale e il Cgcf dispongono da anni di un ordine di servizio comune. I compiti sono ripartiti secondo le competenze. È in fase di elaborazione un nuovo contratto che deve tenere conto per quanto possibile del principio “un territorio, un incarico, un capo” e quindi della soluzione "Cantoni” preferita dai Cantoni della Svizzera orientale. Secondo questa variante, i corpi di polizia cantonali devono essere competenti per misure di polizia e misure sostitutive nazionali (controlli mobili, cordone di sicurezza) in base agli Accordi di Schengen e di Dublino, mentre il Cgcf deve assolvere funzioni doganali e compiti nella fascia di confine.

7. La nuova competenza della Confederazione per il perseguimento penale del riciclaggio di denaro, della corruzione e del crimine organizzato non vale illimitatamente, ma soltanto nei casi in cui una parte sostanziale delle azioni punibili è stata commessa all'estero o in diversi Cantoni e se non vi è alcun chiaro motivo che giustifichi il perseguimento in un Cantone. In simili casi, non sarà il Cantone dei Grigioni stesso ad indagare, poiché mancano le risorse necessarie. Queste ultime sono state create a livello federale. Va comunque ricordato che le competenze in materia di inchieste della Confederazione si trovano ancora in fase di sviluppo. Ne fa parte anche il know how necessario che prima deve essere consolidato. La Polizia cantonale si concentra su fattispecie cantonali.

Data: 6 luglio 2004