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Sessione: 21.04.2004
Secondo il diritto vigente, nelle scuole elementari grigionesi alle scolare e agli scolari viene impartito, oltre all'insegnamento della lingua materna, anche l'insegnamento di un'altra lingua cantonale. Nel livello secondario I si aggiunge l'inglese quale lingua straniera obbligatoria supplementare. L'insegnamento di altre lingue straniere è facoltativo.

La Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) consiglia ora di impartire, già a livello di scuola elementare, oltre all'insegnamento della lingua materna, l'insegnamento obbligatorio di due lingue straniere. Le opinioni riguardo alla classe di scuola elementare nella quale iniziare con l'insegnamento delle lingue straniere e riguardo al fatto se la prima lingua straniera debba essere una seconda lingua nazionale o l'inglese sono divergenti.

Non sono stati solo i deludenti risultati dell'indagine PISA a mostrare che una coerente promozione della lingua materna deve essere uno degli obiettivi principali della scuola popolare. Nelle scuole di lingua tedesca si deve anche badare che la lingua standard non venga trascurata né nella forma orale, né in quella scritta.
Le firmatarie ed i firmatari sono dell'opinione che nelle scuole elementari del Cantone dei Grigioni, innanzitutto per considerazioni di ordine pedagogico (carico eccessivo delle scolare e degli scolari), non debba essere introdotta un'altra lingua straniera.

In questo contesto si invita il Governo a rispondere alle seguenti domande:

1. Il Governo condivide l'opinione secondo cui la promozione coerente della lingua materna in forma orale e scritta nella scuola popolare debba essere al centro della promozione linguistica?

2. Quali esperienze sono state fatte nei Grigioni con l'attuale insegnamento della lingua seconda nelle scuole elementari? Il Governo condivide l'opinione secondo cui a questo scopo dovrebbero essere posti obiettivi ancora più vincolanti?

3. Il Governo condivide inoltre l'opinione secondo cui nelle scuole elementari grigionesi nei prossimi anni non debba essere introdotta un'altra lingua straniera? Come si pone il Governo rispetto al modello 3/7 (= prima lingua straniera a partire dalla 3a classe elementare/seconda lingua straniera a partire dal 7° anno scolastico)?

4. Quali sarebbero secondo l'opinione del Governo le conseguenze pedagogiche dell'introduzione di una seconda lingua straniera a livello di scuola elementare?

5. Quali costi approssimativi dovrebbero essere attesi, in caso di introduzione dell'inglese già a livello di scuola elementare, per il Cantone e per i comuni quali enti scolastici responsabili?

6. Il Governo condivide l'opinione secondo cui per il collegamento dell'insegnamento delle lingue a tutti i livelli scolastici le scolare e gli scolari ricevano un “portafoglio linguistico” individuale che dopo la scuola popolare venga portato avanti anche nelle scuole professionali e/o scuole medie?

Coira, 21 aprile 2004

Name: Jäger, Butzerin, Demarmels, Arquint, Beck, Berther (Sedrun), Brunold, Bucher-Brini, Casty, Caviezel-Sutter (Thusis), Christoffel, Fasani, Frigg, Giacometti, Giovannini, Hardegger, Hübscher, Jaag, Jenny, Keller, Maissen, Mani-Heldstab, Meyer Persili (Coira), Mengotti, Noi, Pedrini, Peyer, Pfenninger, Pfiffner, Plozza, Righetti, Rizzi, Schütz, Tomaschett, Tremp, Trepp, Zanolari, Zarn, Zindel, Florin-Caluori, Mathis, Toschini

Session: 21.04.2004
Vorstoss: it Anfrage


Risposta del Governo

La Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) ha emanato alla fine di marzo 2004 delle raccomandazioni che prevedono a lungo termine per la scuola elementare due lingue straniere e standard vincolanti in momenti definiti del periodo scolastico obbligatorio. La CDPE è consapevole del fatto che nei cantoni plurilingue, nonché nel Cantone Ticino, vi siano problemi regionali maggiori in riferimento all'insegnamento delle lingue straniere. Viene pertanto riconosciuto, segnatamente ai Cantoni Ticino e Grigioni, uno status particolare per quanto riguarda l'attuazione delle raccomandazioni menzionate.
Il Governo si esprime come segue in merito all'interpellanza concernente l'insegnamento delle lingue nella scuola elementare:

Domanda 1: Sì. Il programma di Governo 2005-2008 prevede infatti di rafforzare la lingua standard in tutto il settore scolastico.

Domanda 2: Nel Grigioni romancio e italiano si raccolgono buone esperienze in riferimento all'insegnamento con chiari obiettivi della lingua seconda tedesco. Anche nel Grigioni tedesco la maggioranza dei diretti interessati è soddisfatta della soluzione attuale relativa all'insegnamento della lingua seconda (italiano risp. romancio). Nei prossimi anni dovranno tuttavia essere intrapresi ulteriori sforzi per essere all'altezza dello standard qualitativo di un insegnamento delle lingue straniere orientato al futuro. In vista dell'introduzione di un nuovo strumento didattico e dell'implementazione di strumenti accompagnatori adeguati (ad es. portafoglio linguistico) si esamina anche per l'insegnamento della lingua seconda italiano risp. romancio la possibilità di fissare obiettivi più vincolanti.

Domanda 3: Il Governo è dell'opinione che nelle scuole elementari grigionesi non debba essere introdotta alcuna lingua straniera prima del consolidamento dell'offerta linguistica esistente. Il progetto ILS si concluderà alla fine del 2004. Una valutazione dei primi risultati ha tra l'altro mostrato che anche nei prossimi anni vi sarà bisogno di un perfezionamento professionale mirato per le e gli insegnanti e che sarà necessaria l'introduzione di un nuovo testo didattico. Un perfezionamento professionale continuo in inglese graverebbe in maniera enorme sul sistema scolastico grigionese in considerazione della moltitudine di progetti di sviluppo scolastico già in corso.
Un passaggio dall'attuale modello 4/7 al modello 3/7 (vale a dire una prima lingua straniera a partire dal 3° e una seconda lingua straniera a partire dal 7° anno scolastico) sarebbe, all'occorrenza, relativamente facile nel quadro dell'attuale concetto grigionese delle lingue.

Domanda 4: In merito alla domanda relativa alle conseguenze pedagogiche dell'introduzione di una seconda lingua straniera nella scuola elementare non sono concordi nemmeno esperti riconosciuti a livello internazionale. Taluni vedono in ciò la possibilità di una promozione mirata, altri il pericolo di un sovraccarico. Dato che nella scuola popolare tutte le scolare e tutti gli scolari sono interessati da una misura concreta, vale a dire in questo caso sia quelli dotati dal punto di vista linguistico che quelli meno dotati, si dovrebbe poter ricorrere, ai sensi di una misura di sostegno, ad una didattica differenziata per la seconda risp. terza lingua. Al riguardo non vi sono però ancora a disposizione modelli di insegnamento completi e sperimentati.

Domanda 5: In base al principio 'una classe-un insegnante', vigente al livello di scuola elementare, la maggioranza delle e degli insegnanti di scuola elementare di tutte e tre le regioni linguistiche dovrebbe seguire una formazione e per quanto riguarda la competenza linguistica arrivare al livello C 1 (Cambridge Advanced - secondo il 'quadro europeo di riferimento per le lingue'). I costi di perfezionamento per circa 600 insegnanti ammonterebbero a circa 11 mio. di franchi. In questo calcolo non sono comprese le spese per la direzione del progetto e le spese per adeguamenti nella formazione di base e dei mezzi didattici (tra cui adattamenti per il Grigioni italiano e romancio). In totale ciò richiederebbe ancora diversi milioni di franchi. In base alle direttive della legge scolastica i costi sono a carico del Cantone e degli enti scolastici responsabili.

Domanda 6: La formulazione di standard vincolanti alla fine della scuola elementare e alla fine del periodo scolastico obbligatorio porta ad un'armonizzazione e ad una rivalutazione dell'insegnamento della lingua straniera. In questo contesto il 'portafoglio linguistico', che viene attualmente sviluppato, può diventare un importante mezzo ausiliario.

Data: 2 luglio 2004