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Sessione: 16.06.2005
Conformemente all'art. 1 della legge cantonale sulla promozione della cultura, il Cantone promuove nell'ambito delle proprie competenze la vita culturale dei Grigioni e tiene conto dell'eterogeneità culturale e linguistica che distingue le diverse regioni e i diversi gruppi della popolazione. Esso si assume i costi per la costruzione e la gestione del Museo d'arte dei Grigioni (art. 5 cpv. 2 della legge citata), ciò che mostra che questo Museo è un esercizio di interesse pubblico. La Società grigione di Belle Arti, che organizza le mostre nel Museo menzionato, adempie quindi a un compito pubblico e ci si deve perciò attendere da essa che si comporti di conseguenza. In ciò rientra anche il fatto che essa motivi le sue decisioni, in particolare quando in considerazione delle circostanze, dei principi della buona fede e delle regole di un comportamento corretto una tale motivazione è anche attesa. Questo ovvio obbligo di comportamento vale in particolare laddove non si trovano in gioco soltanto gli interessi di un unico richiedente, bensì quelli di gruppi culturali e linguistici del nostro Cantone. Da questo punto di vista il comportamento del Comitato della Società grigione di Belle Arti nei due casi denunciati è inaccettabile e ci spinge ad indirizzare al Governo la presente interpellanza, per sapere se esso accetta un tale comportamento oppure se è deciso a fare qualcosa e, se sì, che cosa.

Coira, 16 giugno 2005

Name: Augustin, Arquint, Keller, Berther (Disentis), Berther (Sedrun), Capaul, Caviezel (Pitasch), Fasani, Giacometti, Mengotti, Noi, Quinter, Righetti, Darms, Gunzinger, Janett, Monigatti

Session: 16.06.2005
Vorstoss: it Anfrage


Risposta del Governo

In un fax del 5 aprile il Dr. Giovanni Maranta ha posto la domanda se egli aveva "una reale opportunità" che le sue "opere venissero esposte nel Museo d'arte e per quando una tale esposizione potesse essere realizzata". La richiesta si trovava in relazione a una monografia sull'opera pittorica di Giovanni Maranta, alla quale era interessata la casa editrice Huber, Frauenfeld, che può però avere successo soltanto se abbinata a "un evento adeguato, ad esempio un'esposizione". Già il 7 aprile 2005 il Comitato della Società grigione di Belle Arti ha esaminato la domanda, giungendo alla conclusione di "non dare seguito a questo progetto e di rinunciare a una relativa esposizione" (lettera dell'8 aprile 2005 al Dr. Maranta). Rientra senz'altro nelle abitudini della Società grigione di Belle Arti non motivare la comunicazione immediata di tali decisioni. È ovvio che si tratta di motivi che hanno a che fare con la qualità artistica o con la mancanza di importanza; la Società grigione di Belle Arti preferisce comunicare all'interessato motivazioni così delicate in occasione di un colloquio personale.

Un tale colloquio con il richiedente si è reso inutile, considerato che il Dr. Maranta in seguito alla decisione negativa si è confrontato con veemenza con il presidente della Società grigione di Belle Arti durante delle telefonate. L'11 aprile il Dr. Giovanni Maranta ha scritto al DECA, alla Lia Rumantscha e alla Pro Grigioni italiano, lamentandosi per "l'inatteso rifiuto e gli ostacoli al dialogo interculturale". Nella sua risposta del 19 aprile 2005 il Consigliere di Stato Claudio Lardi ha sottolineato che la Società grigione di Belle Arti prende le proprie decisioni indipendentemente da autorità politiche e che "nuocerebbe alla libertà e alla qualità artistica se il Governo o l'Amministrazione politicizzassero questa libertà".

Il 22 aprile 2005 il Dr. Giovanni Maranta ha inoltrato una seconda domanda alla Società grigione di Belle Arti. Questa volta il progetto prevedeva di presentare l'opera pittorica di Giovanni Maranta insieme a poesie (da lui tradotte) di Luisa Famos e a un programma musicale di accompagnamento. Nel corso di una seduta straordinaria, il 1° giugno 2005 il Comitato della Società grigione di Belle Arti ha deciso: "Benché con insistenza il Dr. G. Maranta cerchi di imporre un'esposizione dei suoi lavori nel Museo d'arte dei Grigioni, il Comitato respinge definitivamente anche adesso questa richiesta" (estratto dal verbale). La Società grigione di Belle Arti constata che questo rifiuto non ha assolutamente nulla a che fare con una trascuranza dell'eterogeneità culturale e linguistica delle diverse regioni e dei diversi gruppi della popolazione dei Grigioni, della quale la Società grigione di Belle Arti tiene sempre conto.

Il Governo ritiene che non vi sia motivo per adottare nel caso concreto provvedimenti particolari nei confronti della Società grigione di Belle Arti. Esso ritiene tuttavia importante, che nella configurazione delle esposizioni, si tenga maggiormente conto delle artiste e degli artisti grigionesi.

Data: 9 settembre 2005