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Sessione: 16.06.2005
Nei media si legge spesso di abusi sessuali da parte di medici, psicologi e psichiatri sulle loro pazienti. Di recente, nel Cantone di Zugo un medico è stato riconosciuto colpevole. In un articolo della rivista "Schweizerischer Beobachter" si poteva leggere a questo proposito che secondo uno psichiatra basilese, che da anni si occupa del tema, in Svizzera avvengono ogni anno circa 14'000 abusi sessuali, soprattutto da parte di medici. Soltanto una piccola parte degli autori viene punita per questi atti e pochi casi sono resi pubblici, perché spesso si tratta di giovani donne che si lasciano intimidire e che per paura o pudore non sporgono denuncia penale o non rendono pubblico l'abuso. Un gruppo di lavoro composto da medici e psichiatri ha perciò chiesto alla Federazione dei medici svizzeri (FMH) di istituire un ufficio di consulenza e di creare un registro nel quale vengano elencati i medici la cui autorizzazione ad esercitare la loro professione è stata già una volta limitata a causa di abusi sessuali.

Una consultazione relativa a simili abusi da parte di insegnanti su allieve ed allievi ha mostrato che tutti i Cantoni sono favorevoli ad una base legale federale per la tenuta di una lista (cosiddetta "lista nera") con gli insegnanti ai quali è stata revocata con una decisione cantonale l'autorizzazione all'insegnamento o all'esercizio della professione.

Si chiede quindi al Governo di rispondere alle seguenti domande:

1. Quanti casi di simili abusi nel nostro Cantone sono noti all'autorità di vigilanza?

2. In quanti casi è stata avviata un'inchiesta disciplinare o penale ed eventualmente con quale esito?

3. L'autorità di vigilanza del nostro Cantone tiene una relativa statistica?

4. Qual è l'opinione del Governo circa l'allestimento di una relativa "lista nera" di medici, psicologi e psichiatri condannati, analoga a quella degli insegnanti?

5. Nel nostro Cantone esiste un ufficio al quale si possono rivolgere le donne colpite?

Coira, 16 giugno 2005

Name: Meyer Persili (Coira), Trepp, Bucher, Arquint, Baselgia-Brunner, Frigg, Jaag, Jäger, Meyer-Grass (Klosters), Noi, Peyer, Pfenninger, Pfiffner, Schütz, Zindel, Brasser, Caviezel (Coira), Gartmann, Monigatti

Session: 16.06.2005
Vorstoss: it Anfrage


Risposta del Governo

Tra le persone che esercitano una professione nel settore dell'igiene pubblica e le persone da esse curate si crea un rapporto di fiducia e dipendenza. Le persone curate devono poter contare sul fatto che la persona curante rispetti i limiti, la protegga ed agisca in modo disinteressato. Di regola la terapia crea un forte legame tra le persone curate e il loro terapeuta e anche questo crea un rapporto di dipendenza. Abusi sessuali nell'ambito di relazioni terapeutiche sono sempre espressione di abuso di potere, manipolazione e sfruttamento di rapporti di fiducia o di dipendenza. Essi rappresentano quindi un'infrazione alle regole etiche e perciò una grave infrazione alle regole fondamentali della rispettiva arte medica.
Dal punto di vista dell'autorità di vigilanza della polizia sanitaria, gli abusi sessuali di persone curanti qualora siano dimostrati in base alla fattispecie sono da considerare infrazioni al dovere professionale del trattamento secondo i principi dell'etica contenuti nell'art. 3 della legge sull'igiene pubblica. A seconda della gravità dell'atto reale, l'autorità di vigilanza deve valutare, nell'ambito della procedura amministrativa, una revoca parziale o totale dell'autorizzazione all'esercizio della professione.

Mentre gli specialisti di "psichiatria e psicoterapia" e gli psicoterapeuti citati nell'interpellanza sono in possesso di un'autorizzazione all'esercizio della professione, gli psicologi non necessitano di alcuna autorizzazione. In questi casi l'autorità di vigilanza della polizia sanitaria non può far valere nessuna base legale per avviare una procedura amministrativa nel caso di possibili infrazioni. Nell'ambito della revisione parziale della legge sull'igiene pubblica e nel progetto, attualmente in consultazione, di una legge federale sulle professioni psicologiche, sono previste le basi necessarie per punire anche gli abusi sessuali di tutte le altre persone che esercitano una professione nel settore della sanità pubblica.

Con riferimento all'articolo pubblicato nel "Beobachter", che sta alla base dell'interpellanza, bisogna precisare che la vera fonte è un sondaggio effettuato in Ontario, Canada. Il risultato di questo sondaggio è stato adattato alla situazione svizzera da un gruppo di lavoro della società medica di Basilea. In base al risultato si suppone che in Svizzera avvengano annualmente 14'000 abusi sessuali. Il "Beobachter" ha riportato questa supposizione nel suo rapporto.

Risposta alle domande

1. All'autorità di vigilanza non sono noti casi di abusi sessuali da parte di medici. Uno psicologo accusato di adempiere alla fattispecie penale "sfruttamento dello stato di bisogno" secondo l'art. 193 CP è stato assolto dal tribunale. A causa della mancanza di una base legale, l'autorità di vigilanza in questo caso non avrebbe avuto nessuna possibilità di intervento nemmeno nel caso di una condanna.

2. Finora nel Cantone non si sono avute inchieste disciplinari o penali in seguito a simili abusi sessuali.

3. Vista la mancanza di casi simili, finora è stato inutile tenere una statistica.

4. Per quanto conciliabile con la legislazione sulla protezione dei dati, il Governo è sostanzialmente propenso all'allestimento di una lista con medici specialisti, psicoterapeuti, psicologi e altre persone che esercitano una professione nel settore della sanità pubblica, condannati per abusi sessuali sulle loro pazienti e sui loro pazienti. A questo proposito bisogna ricordare che con l'entrata in vigore della legge federale sulle professioni mediche universitarie e la revisione dell'Accordo intercantonale sul riconoscimento dei diplomi scolastici e professionali per persone che esercitano una professione nel settore della sanità pubblica, è prevista la creazione di registri per tutta la Svizzera dove saranno indicate tra l'altro anche eventuali procedure amministrative relative alla revoca dell'autorizzazione all'esercizio della professione. Tuttavia, per questioni di protezione dei dati, questi registri saranno a disposizione unicamente dell'autorità di vigilanza.

5. Le vittime possono sporgere denuncia alla Procura pubblica, alla Polizia cantonale o al Dipartimento di giustizia, polizia e sanità nella sua funzione di autorità di vigilanza. Le vittime ricevono sostegno anche dall'Ufficio di consulenza del Cantone dei Grigioni per l'aiuto alle vittime gestito dall'Ufficio del servizio sociale.

Data: 26 agosto 2005