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Sessione: 24.04.2006
Le arginature del Reno posteriore tra Thusis e Rothenbrunnen, realizzate all'inizio del secolo scorso, possono essere definite una vera opera pionieristica, che ha portato alla valle protezione e sicurezza dalle inondazioni. Allo stesso tempo si è anche potuto ottenere molto terreno agricolo di buona qualità.
Tra Rothenbrunnen e Reichenau una parte del paesaggio fluviale è stata conservata nel suo aspetto naturale e può oggi essere definita un retaggio del Reno alpino, unico nel suo genere.

Gli sviluppi e le conoscenze scientifiche degli ultimi decenni mostrano che sia per motivi di protezione dalle piene che per motivi di ordine ecologico si deve mirare a cosiddette rivitalizzazioni risp. ad allargamenti dello spazio fluviale. Un aspetto essenziale è però anche il paesaggio. Alcuni progetti di questo tipo sono già stati realizzati nel Cantone, altri sono in progetto.

Nell'ambito del progetto transnazionale e sovracantonale Reno alpino sono previste diverse misure volte alla protezione dalle piene, alla sicurezza della falda freatica e alla valorizzazione ecologica. L'area fluviale interessata da questo progetto arriva però solo fino a Reichenau.

Chiediamo al Governo di rispondere alle seguenti domande:

1. Quali criteri sono stati applicati nella delimitazione dell'area fluviale da includere nel progetto Reno alpino?

2. Per quale motivo il progetto Reno alpino si riferisce soltanto all'area fluviale al di sotto di Reichenau?

3. L'area fluviale tra Thusis e Rothenbrunnen presenta delle arginature che caratterizzano in modo molto forte il paesaggio, motivo per cui oltre ad altri argomenti a favore di una rivitalizzazione vi è in primo piano in particolare l'aspetto del paesaggio. Il Governo condivide l'opinione secondo cui anche la rivitalizzazione del Reno e quindi una valorizzazione del paesaggio potrebbero rappresentare un contributo importante agli sforzi di sviluppo del turismo nella regione Thusis-Domigliasca?

4. Quali possibilità vede il Governo per realizzare progetti di rivitalizzazione anche per l'area fluviale tra Thusis e Rothenbrunnen, inclusa la riattivazione del canale Nolla?

5. Sono eventualmente già previsti progetti di questo tipo e fra quanto è prevista la loro realizzazione?

Coira, 24 aprile 2006

Name: Pfenninger, Kleis-Kümin, Hess, Arquint, Baselgia, Frigg, Jaag, Jäger, Meyer Persili (Coira), Peyer, Pfiffner, Schütz, Trepp, Brasser, Caviezel (Coira)

Session: 24.04.2006
Vorstoss: it Anfrage


Risposta del Governo

1. e 2. Nell'ambito della Commissione governativa internazionale Reno alpino (CGIRA) il Principato del Liechtenstein, il Land Vorarlberg e i Cantoni di San Gallo
e dei Grigioni hanno deciso, con un accordo internazionale, di chiarire in comune importanti questioni specifiche in riferimento al Reno alpino e di coordinarle in vista della loro progettazione e attuazione. In primo piano si trovano i temi dell'ingegneria fluviale, dell'ecologia delle acque, del regime delle acque sotterranee, delle rivitalizzazioni e dell'energia. Il Reno alpino deve essere utilizzato moderatamente e al contempo essere valorizzato dal profilo ecologico. Con le condizioni quadro esistenti e per via della situazione topologica (punto di unione tra Reno anteriore e Reno posteriore) il comprensorio è stato fissato tra Reichenau e la foce del Reno nel Lago di Costanza e con ciò limitato all'area del fondovalle.

3. Grazie alle arginature del Reno posteriore realizzate oltre un secolo fa in Domigliasca si sono potute ampiamente evitare erosioni dell'alveo. In questo modo dal profilo della protezione dalle piene non sono state e non sono tuttora necessarie risp. progettate misure edilizie per la sistemazione degli argini e per la stabilizzazione del letto del fiume.
I fiumi costituiscono d'altro lato anche elementi naturali caratteristici, non soltanto sotto l'aspetto paesaggistico e turistico, bensì anche sotto l'aspetto dell'ecologia delle acque e dell'ecologia ittica. Ciò vale anche per l'area fluviale tra Thusis e Rothenbrunnen. Una rivitalizzazione quale importante contributo di valorizzazione sarebbe perciò da esaminare e auspicabile, ma non sarebbe finanziabile tramite la protezione dalle piene.

4. e 5. Di principio esistono diverse possibilità per rivitalizzare il Reno posteriore e in misura limitata il canale Nolla. Si dovrebbe mirare alla creazione di zone golenali lungo il Reno posteriore come si trovano nelle golene di Rhäzüns. Le condizioni quadro dettagliate per una rivitalizzazione risultano tuttavia dalle restrizioni di sistemazione idraulica e dalla disponibilità di terreno. La progettazione di misure edilizie di questo tipo è un compito estremamente complesso, che presuppone un'analisi accurata e precisa delle condizioni del materiale solido di fondo e delle condizioni idrauliche, affinché non risultino spiacevoli sorprese per quanto riguarda il pericolo di inondazioni e future spese di manutenzione.
Il canale Nolla è stato costruito per coltivare terreno agricolo in Domigliasca. Attualmente insieme ai Comuni di Thusis e di Cazis si sta esaminando la questione di come in futuro posa essere fatta scorrere acqua in questo canale, tenendo conto degli aspetti agricoli, turistici ed ecologici. Uno studio a questo riguardo ha preventivato spese di ca. 500'000 franchi. La questione del finanziamento viene attualmente ancora esaminata.
Anche nell'ambito di un concetto di sviluppo agricolo Heinzenberg/Domigliasca sono già state formulate riflessioni riguardo a dove potrebbero essere realizzate estensioni dell'area fluviale ed eventualmente quale aspetto potrebbero avere. Eventualmente misure di questo tipo possono essere prese in considerazione quali possibili elementi di un risanamento dei deflussi residuali per le centrali idroelettriche nel bacino imbrifero del Reno posteriore, secondo l'art. 80 e segg. LPAc. Ciò comporta però una valutazione globale positiva degli interessi ecologici ed economici; i chiarimenti in tal senso richiederanno però ancora un po' di tempo.

Data: 11 luglio 2006