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Sessione: 14.02.2007

L'apertura di due centri per richiedenti l'asilo a Valbella e a Valzeina ha suscitato molte discussioni.

In particolare il Comune di Valzeina che conta 137 abitanti si oppone con forza alla trasformazione della vecchia casa di vacanza "Flüeli" in un centro per asilanti. Per la popolazione non si tratta di motivi xenofobi, ma del fatto che vi è una grande disparità tra la popolazione residente e il numero previsto di persone del settore dell'asilo (in base alle indicazioni del Governo si tratterebbe di 40 - 50 persone). In un comunicato stampa del 20.12.2006 il Comune ha tra l'altro chiaramente affermato: "I nostri sforzi si oppongono al modo di procedere del Cantone e non sono rivolti contro l'immobile "Flüeli" e neanche contro i richiedenti l'asilo, bensì sono a favore di essi."

Nella sua e-mail al Consigliere di Stato Schmid il Comune afferma inoltre tra l'altro: "A nostro avviso un luogo così discosto come quello dove si trova il "Flüeli" non può assolutamente favorire l'integrazione. Dal nostro punto di vista i problemi per i richiedenti l'asilo e la popolazione di Valzeina sono inevitabili. Inoltre per il piccolo Comune di Valzeina è impossibile integrare 40 o più richiedenti l'asilo. Il numero dei richiedenti l'asilo dovrebbe essere di gran lunga inferiore."

Dato che il centro di partenza di Landquart è stato sostituito dal centro di Valbella si deve partire dal presupposto che il "Flüeli" sarà un centro di transito. Non si può quindi escludere che singoli richiedenti l'asilo vi si stabiliranno con le loro famiglie anche per anni, motivo per cui si impongono assolutamente anche delle misure di integrazione.
Il Comune di Valzeina non è però in grado di integrare un numero così grande di richiedenti l'asilo.

In linea generale non è sensato confrontare piccoli comuni ad un numero così elevato di stranieri. Si impone quindi un contingentamento nei comuni o almeno nelle regioni.

Si chiede perciò al Governo di creare una base legale per l'assegnazione risp. il contingentamento del numero di richiedenti l'asilo nei comuni. Nel collocare i richiedenti l'asilo il Cantone deve provvedere ad una ripartizione adeguata delle persone da collocare. Al riguardo si potrebbe procedere idealmente ad un'assegnazione alle corporazioni regionali, anziché gravare i singoli comuni in modo sproporzionato. In linea di principio il Cantone dovrebbe collocare in una regione risp. in un comune un numero di persone del settore dell'asilo non superiore al 7% della popolazione residente.

Coira, 14 febbraio 2007

Name: Menge, Trepp, Arquint, Baselgia-Brunner, Bucher-Brini, Gartmann-Albin, Jaag, Jäger, Meyer Persili (Coira), Peyer, Thöny, Zurfluh

Session: 14.02.2007
Vorstoss: it Anfrage


Risposta del Governo

Secondo il combinato disposto degli art. 27 e 80 della legge sull'asilo (LAsi; RS 142.31) i Cantoni sono competenti per il collocamento dei richiedenti per la durata della procedura d'asilo. La ripartizione dei richiedenti fra i Cantoni avviene in base alla chiave di ripartizione dell'art. 21 dell'ordinanza 1 sull'asilo (OAsi 1; RS 142.311). I Grigioni devono assumersi, collocare e assistere il 2,7% di tutti i richiedenti l'asilo. Negli ultimi cinque anni i centri d'accoglienza della Confederazione hanno assegnato ogni anno al Cantone dei Grigioni tra 685 e 242 richiedenti l'asilo.

Nel quadro della riorganizzazione dell'Amministrazione cantonale il Governo ha trasferito il collocamento e l'assistenza ai richiedenti l'asilo dall'Ufficio del servizio sociale all'Ufficio per questioni di polizia e di diritto civile (UPDC), riunendo così tutti i compiti cantonali del settore dell'asilo presso un unico servizio. Quale conseguenza della nuova assegnazione del compito di assistenza e delle incisive misure di risparmio della Confederazione nel settore dell'asilo, l'UPDC ha elaborato un nuovo concetto di collocamento e di assistenza. Quest'ultimo prevede in sostanza il collocamento dei richiedenti in quattro tipi di alloggi collettivi a seconda del relativo stadio della loro procedura d'asilo. Nel centro di prima accoglienza di Coira vengono dapprima accolti tutti i richiedenti l'asilo assegnati al Cantone. Per la durata dell'ulteriore procedura i richiedenti vengono alloggiati nei centri di transito di Schluein e di Coira. Nel centro di partenza di Vaz/Obervaz vengono attualmente alloggiate persone la cui decisione d'asilo ha acquistato effetto esecutivo. Infine nella Valle grigione del Reno viene gestito un centro di accoglienza nel quale vengono collocati in particolare renitenti e autori di reati.
Con l'apertura dell'alloggio collettivo a Valzeina quest'ultimo verrà utilizzato quale centro di partenza e l'immobile a Vaz/Obervaz verrà trasformato in un centro di transito. In seguito all'utilizzo previsto dell'alloggio a Valzeina quale centro di partenza vengono meno gli sforzi d'integrazione menzionati e al comune di ubicazione non spettano così neanche compiti volti alla promozione dell'integrazione.

Grazie all'assistenza cantonale ai richiedenti dal momento dell'assegnazione da parte della Confederazione fino alla partenza, negli ultimi anni i comuni hanno potuto essere sgravati da compiti difficili e delicati, in particolare dalla ricerca di strutture d'alloggio adeguate, nonché dall'assistenza e dall'accompagnamento di famiglie e persone singole del settore dell'asilo. Grazie al collocamento e all'assistenza centrali e coordinati è stato possibile coprire i costi risultanti con forfettarie di indennizzo federali. Visto il facile disbrigo dal profilo economico e amministrativo del complesso compito di sostegno non sono quindi risultati ulteriori costi né al Cantone né ai comuni. Il collocamento coordinato dei richiedenti da parte del Cantone si è dimostrato valido ed adeguato sia per il Cantone che in particolare per i comuni. In questo modo si è potuta evitare una ripartizione onerosa dei richiedenti fra i comuni con le relative conseguenze.

Sulla base delle esperienze raccolte, nonché delle relative affermazioni di diversi rappresentanti comunali il Governo è contrario ad un cambiamento di sistema in relazione al collocamento dei richiedenti l'asilo tramite una ripartizione di queste persone fra i comuni in base al numero di abitanti, cosa che sarebbe oggi già possibile in virtù dell'art. 8 OELSA (CSC 618.100). In considerazione dell'aspetto della parità di trattamento dei comuni risp. delle corporazioni regionali una ripartizione dei richiedenti l'asilo con una relativa limitazione numerica per comune risp. corporazione regionale porterebbe a grandi problemi nella pratica, tanto più che nella ripartizione devono tra l'altro essere considerate la provenienza delle singole persone e delle famiglie, il loro stato di salute e il comportamento. A questo non cambierebbe nulla neanche il coinvolgimento delle corporazioni regionali, dato che l'adempimento di questo compito spesso dipende dalla disponibilità di alloggi adeguati e di personale di assistenza qualificato. Il Governo chiede pertanto di respingere l'incarico.

Datum: 8 maggio 2007