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Sessione: 28.08.2008
Fra i diversi vettori energetici utilizzati per la produzione di energia per il riscaldamento, l'elettricità è uno dei più discussi. Il suo rendimento per scopi di riscaldamento è basso e per ogni chilowattora di corrente deve venire emessa energia di uscita pari a tre volte tanto. Non ha senso utilizzare la preziosa elettricità per il riscaldamento. I 240'000 riscaldamenti elettrici presenti in Svizzera sono divoratori di energia da non sottovalutare e rappresentano fra il 9 e il 14% del consumo annuo del Paese. Nei soli freddi mesi invernali, da novembre a febbraio, il 6,7% delle abitazioni assorbe circa la metà dell'intera capacità degli impianti nucleari. Anche nei Grigioni, con 14'660 riscaldamenti elettrici, l'11,4% circa delle abitazioni viene riscaldato con energia elettrica e consuma secondo le stime fino al 15% circa del consumo energia elettrica cantonale. La quota dei riscaldamenti elettrici grigionesi sulla cifra complessiva nazionale è considerevole e ammonta al 6% abbondante.

Dal punto di vista dell'efficienza energetica e di una gestione parsimoniosa e sostenibile dell'energia, si dovrebbe rinunciare del tutto all'impiego di nuovi riscaldamenti elettrici. Ancora più importante è un programma di sostituzione dei riscaldamenti elettrici esistenti, dei quali molti risalgono a oltre 25 anni fa. Per quanto riguarda l'obbligo di sostituzione, si deve tenere conto della problematica delle residenze secondarie con relativi termini transitori. È importante che per l'isolamento termico e nella tecnica edilizia si faccia uso anche per vecchie costruzioni delle possibilità attuali, che riducono al minimo il consumo d'energia. Il fabbisogno energetico residuo può venire coperto attraverso la più recente tecnica di riscaldamento (p.es. pellets), che soddisfa anche le esigenze moderne. Inoltre, circa la metà dei riscaldamenti elettrici è costituita da impianti centralizzati, che di norma possono venire trasformati con provvedimenti tecnici modesti.

Le misure della Confederazione e del Cantone con i loro programmi d'azione sono chiaramente orientate alla promozione dell'efficienza energetica. I maggiori potenziali si trovano nel settore delle costruzioni; si tratta di metterli in atto con coerenza. L'impiego di riscaldamenti elettrici vi si oppone invece diametralmente.
 
Nella prossima revisione totale della legge sull'energia del Cantone dei Grigioni è necessario tener conto della problematica illustrata sopra. Nella legge cantonale sull'energia deve venire ripreso il divieto di riscaldamenti elettrici (nuovi impianti), conformemente al nuovo modello di prescrizioni (MoPEC 2008) della Conferenza dei direttori cantonali dell'energia (CDCE).

Nella nuova legge sull'energia deve venire inoltre stabilito che riscaldamenti elettrici esistenti non possono essere rinnovati e che a partire dall'entrata in vigore della legge devono venire sostituiti con altri sistemi di riscaldamento. Inoltre, per tutti i riscaldamenti elettrici deve venire previsto un obbligo di sostituzione con un termine transitorio fino al 2030 al massimo.

Coira, 28 agosto 2008

Pfenninger, Bucher-Brini, Baselgia-Brunner, Frigg-Walt, Gartmann-Albin, Jaag, Jäger, Menge, Meyer-Persili (Coira), Peyer, Pfiffner-Bearth, Thöny, Trepp, Fischer, Locher Benguerel

Session: 28.08.2008
Vorstoss: it Auftrag

Risposta del Governo

La legge federale sull'energia (LEne) stabilisce che i Cantoni devono emanare prescrizioni sull'impiego parsimonioso e razionale dell'energia nel settore delle costruzioni (art. 9 LEne). Si tratta in particolare di prescrizioni sulla quota massima ammessa di energie non rinnovabili a copertura del fabbisogno di calore per il riscaldamento e l'acqua calda, sull'installazione e la sostituzione di riscaldamenti fissi a resistenza elettrica, sugli accordi sugli obiettivi con grandi consumatori e sul conteggio individuale delle spese di riscaldamento e di acqua calda.

Per armonizzare le legislazioni cantonali, la Conferenza dei direttori cantonali dell'energia (CDCE) pubblica il "Modello di prescrizioni energetiche dei cantoni" (MoPEC), rivisto l'ultima volta nel 2007/2008 e licenziato dalla CDCE il 4 aprile 2008.

Per quanto concerne i riscaldamenti fissi a resistenza elettrica, il MoPEC prescrive quanto segue: di principio, l'installazione di nuovi riscaldamenti fissi a resistenza elettrica, destinati al riscaldamento degli edifici, non è ammessa. Allo stesso modo, la sostituzione di un riscaldamento fisso a resistenza elettrica esistente, che distribuisce il calore tramite un circuito idraulico, con uno nuovo dello stesso tipo, per principio non è ammessa. Anche l'installazione di un riscaldamento fisso a resistenza elettrica, come sistema di appoggio al riscaldamento, è vietata, e i riscaldamenti di soccorso a resistenza non sono ammessi se non in misura limitata. Nelle legislazioni cantonali devono venire precisate queste disposizioni e definite eventuali eccezioni.

Nella revisione della legge sull'energia del Cantone dei Grigioni (LGE), che si trova attualmente in fase di elaborazione, si prevede di riprendere in linea di massima le disposizioni del MoPEC per quanto riguarda i riscaldamenti fissi a resistenza elettrica.

Va peraltro anche precisato cosa rientri nella definizione di "riscaldamento fisso a resistenza elettrica" e quali riscaldamenti di soccorso a resistenza siano permessi in quale misura. Va anche esaminato in modo approfondito se ed eventualmente quali riscaldamenti fissi a resistenza elettrica possano venire ammessi come sistemi di appoggio al riscaldamento. Ad esempio, può essere ragionevole impiegare sistemi di appoggio al riscaldamento elettrici laddove in questo modo l'impiego di energie rinnovabili può essere nel complesso favorito e promosso oppure laddove l'efficienza energetica può venire migliorata. Infine, tuttavia, deve venire considerata anche la situazione topografica e climatica nei Grigioni.

Va parimenti esaminato in modo approfondito quali riscaldamenti fissi a resistenza elettrica esistenti possano eventualmente venire rinnovati, e se e in quali termini temporali possa venire introdotto un obbligo di sostituzione.

Poiché, per quanto riguarda i riscaldamenti elettrici, l'incarico di frazione ha in sostanza gli stessi intenti della revisione della legge sull'energia già avviata, il Governo è disposto ad accogliere l'incarico per un esame più approfondito.

Data: 31 ottobre 2008