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Sessione: 24.04.2013
Negli ultimi mesi l'importanza del lavoro culturale, ma anche dell'offerta culturale e artistica nel Cantone dei Grigioni, a vocazione turistica, è stata più volte oggetto di discussioni. Mentre gli operatori culturali chiedono nuove linee guida per la cultura o addirittura la revisione totale della legge sulla promozione della cultura, il dibattito politico relativo ai temi promozione della cultura e politica culturale non è mai stato oggetto di accese discussioni.

La produzione culturale professionale, la cultura amatoriale e la mediazione culturale sono il pane quotidiano di una società illuminata e sono dunque di gran valore per il bene comune. Risulta quindi legittima una promozione pubblica della cultura, che non deve avvenire secondo criteri economici, bensì esclusivamente secondo criteri di politica culturale. La base legale è data dall'articolo 90 della Costituzione cantonale, che obbliga Cantone e comuni a promuovere la vita culturale dei Grigioni. Di conseguenza, in virtù della legge sulla promozione della cultura, il Cantone pratica attivamente la promozione della cultura. Per quanto riguarda l'attuazione dell'incarico costituzionale a livello comunale, le differenze relative a quantità e qualità della promozione della cultura sono molto grandi a seconda della regione e dei singoli comuni.

Arte e cultura contribuiscono in modo sostanziale anche all'attrattiva del nostro Cantone quale destinazione turistica. È anche chiaro che il potenziale economico nel turismo culturale è ancora molto. In questo senso sarebbe anche legittima una promozione supplementare dell'offerta culturale secondo criteri politici ed economici. Nel Cantone vi sono solo minimi abbozzi di una simile "promozione economica nel settore culturale". Mancano regolamentazioni vincolanti o una relativa strategia.

Nonostante esista una promozione pubblica della cultura si constata che nel nostro Cantone in molti settori la creazione culturale non dispone di mezzi sufficienti. Per questa ragione, la politica deve chiedersi in che modo si possa rinnovare e potenziare l'attuale politica culturale. Un'idea a questo proposito sarebbe lo sviluppo di un finanziamento su due fronti dell'offerta culturale: da un lato la promozione della cultura vera e propria esclusivamente secondo criteri di politica culturale e dall'altro quale "promozione economica nel settore culturale". Un'altra idea sarebbe richiamare maggiormente i comuni e/o le nuove regioni al loro obbligo costituzionale di promuovere la cultura. Entrambe le idee richiedono tuttavia la revisione delle attuali basi legislative. Su questa base, le firmatarie e i firmatari pongono al Governo le seguenti domande:

1. Come valuta il Governo l'opinione secondo cui la promozione di arte e cultura è sensata sia per motivi di politica sociale, sia per motivi di politica economica e turistica? Esso condivide l'opinione che questi due principi di promozione non vadano mischiati in caso di un ancoraggio e di una regolamentazione a livello di legge?

2. Il Governo riconosce la necessità di agire dettata dalle basi attuali e dalla prassi della politica culturale? È prevista una revisione della legge sulla promozione della cultura e se sì, con quali obiettivi?

3. In occasione di una revisione totale della legge sulla promozione dello sviluppo economico, il Governo è disposto a esaminare se vadano introdotti degli strumenti per il finanziamento di progetti e offerte culturali ai sensi di una "promozione economica nel settore culturale"?

4. Come valuta il Governo le grandi differenze per quanto riguarda quantità e qualità della promozione della cultura a livello comunale e regionale? I comuni e/o le nuove regioni vanno coinvolti maggiormente nella promozione della cultura (attribuzione vincolante di compiti, compensazione finanziaria per i comuni con promozione attiva della cultura, ecc.)?

Coira, 24 aprile 2013

Pult, Claus, Baselgia-Brunner, Bucher-Brini, Caduff, Casutt Renatus, Frigg-Walt, Gartmann-Albin, Jaag, Michael (Castasegna), Müller (Davos Platz), Noi-Togni, Peyer, Thöny, Trepp, Troncana-Sauer, Wieland, Deplazes, Hensel, Michel (Igis), Monigatti, Pedrini (Soazza), Vassella

Risposta del Governo

Nell'articolo sullo scopo (art. 1), la legge sulla promozione della cultura del 28 settembre 1997 (LPCult, CSC 494.300) stabilisce che il Cantone e i comuni promuovono nell'ambito delle proprie competenze la vita culturale dei Grigioni. Il Cantone tiene conto dell'eterogeneità culturale e linguistica che distingue le diverse regioni e i diversi gruppi della popolazione.

Oltre al sostegno alla varietà culturale, ciò include anche la salvaguardia culturale, la trasmissione della cultura e il mantenimento, nonché la promozione del trilinguismo cantonale. Nel suo insieme, la promozione cantonale deve permettere al maggior numero possibile di gruppi della popolazione di partecipare alla vita culturale.

La Promozione della cultura cantonale sostiene in modo sussidiario; essa assume sempre un ruolo complementare a quello di privati e comuni. Vengono impiegati mezzi dal preventivo ordinario e dal Fondo della Lotteria intercantonale. Nel 1998, cioè nel primo anno dopo l'entrata in vigore della legge sulla promozione della cultura, i sussidi versati sono stati i seguenti:
- Promozione delle lingue: circa CHF 1 mio. (mezzi ordinari)
- Promozione della cultura: circa CHF 2 mio. (mezzi ordinari)
- Promozione della cultura, progetti: circa CHF 1,7 mio. (mezzi della Lotteria intercantonale)

A titolo di paragone, i mezzi versati nel 2012 sono stati i seguenti:
- Promozione delle lingue: circa CHF 1,2 mio. (mezzi ordinari)
- Promozione della cultura: circa CHF 4,5 mio. (mezzi ordinari)
- Promozione della cultura, progetti: circa CHF 4,8 mio. (mezzi della Lotteria intercantonale)

Il Governo risponde come segue alle domande poste:

1. La promozione di arte e cultura per motivi di politica sociale, economica e turistica è già oggi una realtà. Ciò avviene sia per quanto riguarda la promozione della cultura (legge sulla promozione della cultura, CSC 494.300 e relativa ordinanza, CSC 494.310), sia per quanto riguarda la legge sulla promozione dello sviluppo economico (LSE, CSC 932.100) e relativa ordinanza (CSC 932.160). La Promozione della cultura mette a disposizione mezzi finanziari per la promozione della produzione culturale nei diversi settori culturali, nelle differenti lingue e regioni. Il Cantone ha sostenuto in diverse occasioni progetti con contributi e mutui nel quadro della promozione dello sviluppo economico (p.es. castello di Riom per festival Origen, museo ferroviario dell'Albula a Bergün, osservatorio astronomico Falera, settimane di corsi di musica di Arosa, Weisse Arena "Tschima"). Il presupposto è che i progetti soddisfino le stesse premesse e gli stessi criteri di promozione (p.es. numero di pernottamenti, interesse mediatico, ecc.) validi per tutti gli altri progetti e offerte non culturali. In questo senso, va in linea di massima mantenuta la separazione dei principi di promozione.

2. Nel programma legislativo 2013 – 2016 del Governo è prevista una revisione parziale della legge sulla promozione della cultura. Si tratta tra l'altro di definire l'assegnazione dei compiti per quanto riguarda la gestione e la promozione di musei e istituzioni culturali (incarico granconsigliere Montalta 2007), di biblioteche, di scuole di canto e di musica non cantonali da parte delle regioni o eventualmente dei comuni.

3. Come ricordato, le basi legislative vigenti permettono la promozione di offerte e progetti culturali ai sensi dello sviluppo economico. Finora si è rinunciato a una promozione di eventi culturali annuali (al contempo nemmeno la Coppa Spengler o la maratona engadinese ricevono dei sussidi). Nel settore della promozione per riflessioni di politica economica, questo principio andrà mantenuto anche in futuro. Eventualmente, può essere esaminata una promozione pluriennale ai sensi di un finanziamento iniziale, affinché un nuovo evento possa affermarsi sul mercato. Secondo il Governo, di principio non è necessario alcun altro strumento legislativo per la promozione di progetti e offerte culturali ai sensi dello sviluppo economico. Se l'incarico Caduff verrà accolto come chiesto nella risposta del Governo, nella visione generale richiesta può essere presentato anche lo sviluppo della politica culturale. Se per quanto riguarda lo sviluppo della politica culturale non dovessero trovarsi in primo piano riflessioni di politica economica, bensì unicamente l'intenzione di mettere a disposizione maggiori mezzi per la promozione della cultura, per motivi di trasparenza ciò potrebbe essere chiesto al Gran Consiglio nel quadro del preventivo nel settore dedicato alla promozione della cultura.

4. La promozione di progetti culturali da parte del Cantone funziona in modo reattivo, ovvero a seguito di corrispondenti domande di sostegno. Conformemente alla legislazione vigente, il Cantone non ha il compito di valutare quantità e qualità della promozione della cultura a livello comunale e regionale.

20 giugno 2013