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Sessione: 11.12.2014
Da poco è disponibile la versione rielaborata del Piano d'insegnamento 21. Il 7.11.2014, la CDPE della Svizzera tedesca ha pubblicato ufficialmente il Piano d'insegnamento 21. La nuova versione è stata leggermente adeguata e abbreviata. I punti fondamentali, ripetutamente molto criticati da insegnanti, genitori e politici, non sono tuttavia stati adeguati. Si può tuttora parlare di un "mattone" di oltre 400 pagine che non ha niente a che vedere con l'obiettivo vero e proprio, ovvero l'emanazione di un programma quadro d'insegnamento.

Non siamo obbligati a introdurre il Piano d'insegnamento 21. Nel Cantone dei Grigioni, anche HarmoS è stato chiaramente respinto con quasi il 57% dei suffragi. Siamo dunque liberi di scegliere.

Stando al sito web del DECA, tra i compiti del Dipartimento, al punto A, si può leggere quanto segue: "Scuola dell'infanzia e scuola popolare: vigilanza, pianificazione e coordinamento, nonché messa a disposizione del materiale didattico". L'introduzione del Piano d'insegnamento 21 con migliaia di competenze va decisamente oltre. La legge recita che il Governo può fissare obiettivi vincolanti per singole materie.

Il gruppo UDC è convinto che a seguito delle ampie e accese discussioni nella popolazione relative al Piano d'insegnamento 21 è necessario procedere tempestivamente a una verifica delle competenze. Le spiegazioni finora fornite dal Governo secondo cui si vuole sottoporre al Gran Consiglio il Piano d'insegnamento 21 nella forma adeguata non sono sufficienti. Lo sviluppo della scuola e in particolare l'introduzione del Piano d'insegnamento 21 sono troppo importanti per essere integralmente sottratti alla legittimazione democratica.

Il gruppo UDC chiede pertanto al Governo di adeguare la legge per le scuole popolari del Cantone dei Grigioni (legge scolastica), prima dell'introduzione del Piano d'insegnamento 21, in modo tale che i programmi d'insegnamento siano sottoposti a referendum facoltativo.

Coira, 11 dicembre 2014

Koch (Igis), Brandenburger, Davaz, Hug, Nay, Salis, Toutsch, Weber

Risposta del Governo

Attualmente, in nessun Cantone di lingua tedesca o plurilingue la competenza per l'emanazione di programmi d'insegnamento spetta al Parlamento. Questo compito spetta sempre all'esecutivo, al competente dipartimento o a un organo preposto all'educazione (consiglio della formazione, commissione dell'educazione, ecc.). Nel Cantone dei Grigioni, da decenni la decisione per la determinazione dei programmi d'insegnamento spetta al Governo. Questo ordinamento delle competenze, dimostratosi valido, è stato mantenuto anche nel quadro della revisione totale della legge per le scuole popolari del Cantone dei Grigioni del 21 marzo 2012 (legge scolastica; CSC 421.000).

L'emanazione di nuovi programmi d'insegnamento richiede dunque un decreto governativo e non può quindi essere sottoposta a referendum facoltativo (cfr. Costituzione del Cantone dei Grigioni del 14 settembre 2003 [CSC 110.100], art. 17). Per poter in futuro sottoporre i programmi d'insegnamento a referendum facoltativo, il Gran Consiglio dovrebbe emanarli al posto del Governo. Una simile modifica della legge scolastica andrebbe dapprima decisa dal Gran Consiglio tramite revisione parziale. Tuttavia, secondo il Governo una modifica legislativa in questo senso non è opportuna per le seguenti riflessioni:
I programmi d'insegnamento sono sì giustamente di ampio interesse pubblico, non sarebbe tuttavia né oggettivo, né auspicabile derivare un tale programma direttamente dai dibattiti socio-politici sull'educazione. Le esigenze poste alle scuole sono troppo eterogenee.

Per elaborare dei programmi d'insegnamento sono ad esempio necessari una selezione di contenuti educativi motivata da riflessioni specifiche per la materia, la capacità di riallacciarsi ai programmi d'insegnamento precedenti, l'orientamento alle esigenze risultanti dalla prassi poste dagli istituti di formazione postobbligatori e l'elaborazione pedagogica di interessi sociali ben radicati. Procedere a tutte queste ponderazioni è un compito estremamente complesso che il Gran Consiglio per via delle sue dimensioni e della sua struttura potrebbe svolgere solo con grande difficoltà. L'elaborazione del Piano d'insegnamento 21 da parte del Gran Consiglio sarebbe inoltre praticamente impossibile già a seguito delle oltre 500 pagine di volume.
Un sostegno e un'accettazione del Piano d'insegnamento 21 sono stati garantiti almeno in parte con l'ampia procedura di consultazione svolta nel corso dell'elaborazione cantonale. Nel quadro della consultazione relativa al Piano d'insegnamento 21, svolta parallelamente nel 2013 in tutti i 21 Cantoni interessati, anche i partiti politici hanno avuto la possibilità di prendere ampiamente posizione. Complessivamente, nei Grigioni sono pervenute 44 prese di posizione.

In occasione della revisione totale della legge scolastica nel 2012 vi sarebbe stata la possibilità di trasferire la competenza dell'emanazione del programma d'insegnamento al Gran Consiglio. Il Gran Consiglio non ha tuttavia auspicato un cambiamento delle competenze in questo senso sebbene nel messaggio relativo alla legge scolastica si era già allora reso espressamente attenti sul Piano d'insegnamento 21 e sulla prevista adozione nei Grigioni. Nel corso del dibattito relativo alla legge scolastica, su proposta della commissione preparatoria nell'art. 29 è stato aggiunto un cpv. 3 con il testo seguente: "Per quanto possibile il programma didattico va coordinato a livello intercantonale." In questo modo il legislatore ha creato volutamente una base per adottare anche nei Grigioni le direttive del Piano d'insegnamento 21 (cfr. processo verbale del Gran Consiglio, 8 dicembre 2011, pagina 664).

Per i motivo esposti il Governo chiede al Gran Consiglio di respingere il presente incarico.

11 marzo 2015