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Sessione: 18.10.2016

L'Esercito svizzero sta vivendo una fase di profondo cambiamento. In precedenza l'Esercito era organizzato in maniera molto decentralizzata e per il nostro Cantone e le nostre regioni rivestiva un ruolo di grande importanza economica. Negli ultimi anni è in atto una maggiore centralizzazione. L'Esercito svizzero sta lasciando in maniera lenta ma progressiva le regioni di montagna. Il nostro Cantone dei Grigioni ne è fortemente interessato. Rispondendo a una domanda durante l'ora delle domande nella sessione di ottobre 2011, il Governo ha dichiarato: "Il Governo si impegnerà con tutte le sue forze affinché gli attuali posti di lavoro nel Cantone vengano conservati."

 

Per le firmatarie e i firmatari si pongono le seguenti domande:

 

1. Qual è stato lo sviluppo dei posti di lavoro (in equivalenti a tempo pieno) dell'Esercito svizzero negli ultimi cinque anni nei Grigioni?

 

2. Il Governo condivide l'opinione secondo cui l'Esercito svizzero negli ultimi anni ha seguito una tendenza verso la centralizzazione e la concentrazione che per il nostro Cantone risulta particolarmente dolorosa?

 

3. Il Governo grigionese è a conoscenza del fatto che l'Esercito svizzero negli ultimi anni ha spostato direttamente o indirettamente posti di lavoro dal nostro Cantone nel Centro logistico dell'Esercito di Hinwil e pianifica ulteriori spostamenti?

 

4. Come intende intervenire in maniera seria il Governo grigionese affinché non vengano effettuati altri spostamenti e i posti di lavoro esistenti dell'Esercito svizzero vengano mantenuti nei Grigioni a lungo termine?

 

Coira, 18 ottobre 2016

 

Tomaschett (Breil), Engler (Davos Dorf), Bleiker, Albertin, Alig, Blumenthal, Bondolfi, Brandenburger, Bucher-Brini, Buchli-Mannhart, Burkhardt, Caduff, Caluori, Casty, Casutt-Derungs, Cavegn, Danuser, Darms-Landolt, Dosch, Epp, Fasani, Felix (Scuol), Florin-Caluori, Foffa, Gartmann-Albin, Giacomelli, Grass, Hartmann, Hug, Jeker, Jenny, Kasper, Kunfermann, Kunz (Fläsch), Kuoni, Lorez-Meuli, Märchy-Caduff, Michael (Donat), Müller, Niederer, Papa, Paterlini, Rosa, Salis, Sax, Schneider, Stiffler (Davos Platz), Stiffler (Coira), Thomann-Frank, Tomaschett-Berther (Trun), Vetsch (Klosters Dorf), Zanetti, Cantieni, Ellemunter, Engler (Surava), Furrer, Nicolay, Pfister

Risposta del Governo

Il Governo risponde come segue alle domande:

1. Dagli accertamenti presso il capo dell'Esercito è emerso che negli ultimi cinque anni, nonostante il dimezzamento del proprio effettivo, l'Esercito nei Grigioni ha rinunciato a 2,5 posti di lavoro in equivalenti a tempo pieno. Con lo sviluppo dell'Esercito non sarebbe però prevista nessun'altra riduzione degli impieghi. Attualmente nel Cantone dei Grigioni vi sono 149,6 posti di lavoro in equivalenti a tempo pieno dell'Esercito. Questa tendenza è dimostrata anche dal Concetto relativo agli stazionamenti, il quale per il Cantone dei Grigioni non prevede alcuna ulteriore soppressione di infrastrutture militari e dei relativi posti di lavoro. Ciò si pone in contrasto con quanto accade in numerosi altri Cantoni che devono fare i conti con una riduzione delle infrastrutture e dei posti di lavoro fino al 30 per cento.

2. In considerazione del preannunciato dimezzamento dell'effettivo regolamentare a 100'000 uomini in concomitanza allo sviluppo dell'Esercito e della riduzione a ciò associata dei posti di formazione e delle piazze di tiro, il Governo era consapevole del fatto che tutto ciò avrebbe comportato una determinata riduzione dei posti di lavoro. Di conseguenza, già nel 2013 il Governo era intervenuto presso il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport affinché il Cantone dei Grigioni non venisse toccato dalle misure di risparmio infrastrutturali nel quadro dello sviluppo dell'Esercito. La riduzione dei posti di lavoro nel Cantone dei Grigioni nel complesso è risultata limitata.

Come constatato nella risposta 1, l'Esercito non prevede di ridurre ulteriormente posti di lavoro nel Cantone dei Grigioni in concomitanza con lo sviluppo dell'Esercito. Il Rapporto sull'esercito 2010 e lo sviluppo dell'Esercito a ciò associato non mirano a una centralizzazione, bensì a una regionalizzazione dell'Esercito. Le unità saranno più piccole, in modo tale che i corsi di ripetizione possano essere svolti nuovamente sempre più a livello regionale.

3. Stando alle informazioni fornite dal capo dell'Esercito, negli ultimi cinque anni a Hinwil è stato registrato un aumento di 15,3 posti di lavoro in equivalenti a tempo pieno. Il rilevamento mostrerebbe però che non sarebbe avvenuto alcuno spostamento a discapito dei posti di lavoro esistenti nel Cantone dei Grigioni. Il capo dell'Esercito ammette tuttavia che uno spostamento di singoli posti di lavoro sarebbe in linea di principio sempre possibile, poiché l'Esercito, per raggiungere i propri obiettivi, dovrebbe agire in modo flessibile anche nel settore della gestione dell'impiego del personale.

4. Come già avvenuto negli scorsi anni, il Governo grigionese cercherà di allacciare e curare i contatti con il direttore del Dipartimento della difesa, della protezione della popolazione e dello sport, con il capo dell'Esercito e con il capo dell'armamento. Tali contatti nonché l'assunzione della vicepresidenza della Conferenza governativa degli affari militari, della protezione civile e dei pompieri (CG MPP) da parte del direttore del Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità e la reintroduzione avvenuta nel 2012 degli incontri annuali con alti ufficiali grigionesi garantiscono uno scambio di informazioni tempestivo. Ciò garantisce un intervento celere del Governo. Naturalmente ciò da solo non basta per garantire posti di lavoro nel Cantone dei Grigioni. È anzi necessario l'intervento anche del Parlamento federale. Se l'effettivo regolamentare massimo dovesse diminuire nuovamente o se il preventivo dell'Esercito dovesse essere ridotto ulteriormente, una diminuzione dei posti di lavoro a livello svizzero sarebbe inevitabile.

12 gennaio 2017