Navigation

Inhaltsbereich

Sessione: 17.10.2017

Presumibilmente nel marzo 2018 si voterà sulla cosiddetta iniziativa "No Billag". Essa chiede diverse modifiche all'articolo 93 della Costituzione federale, il quale costituisce la base per l'offerta radio-televisiva pubblica in Svizzera.
L'obiettivo dell'iniziativa è quello di eliminare a livello federale i canoni di ricezione radio e televisione. In cambio, essa prevede la vendita all'asta da parte della Confederazione delle concessioni radiofoniche e televisive. Viene abrogato in particolare il cpv. 2 dell'art. 93 Cost., che attualmente recita: "La radio e la televisione contribuiscono all'istruzione e allo sviluppo culturale, alla libera formazione delle opinioni e all'intrattenimento. Considerano le particolarità del Paese e i bisogni dei Cantoni. Presentano gli avvenimenti in modo corretto e riflettono adeguatamente la pluralità delle opinioni."

Secondo le firmatarie e i firmatari questa iniziativa ha delle conseguenze incisive per i Grigioni sotto diversi aspetti. Un mantenimento dell'offerta radio-televisiva odierna sarebbe impossibile non solo per la minoranza di lingua romancia e italiana. Da questa iniziativa sarebbero interessati naturalmente anche i canali radio e televisivi di SRF molto popolari anche nei Grigioni nonché Radio Südostschweiz e TV Südschweiz. Ogni anno, RSO e TSO ricevono circa 6,7 mio. di franchi derivanti dalla riscossione dei canoni. Grazie ai proventi dei canoni, Radio Südostschweiz riesce a coprire quasi la metà dei costi, TV Südostschweiz riesce a coprirne quasi il 70 per cento. Radiotelevisiun Svizra Rumantscha riceve ogni anno circa 25 milioni di franchi.

Per gli standard di qualità, oggi spesso considerati come una cosa naturale, per l'indipendenza pubblicistica e la pluralità di opinioni e culturale, l'accettazione dell'iniziativa avrebbe conseguenze negative disastrose. Con il divieto di riscuotere canoni e la vendita all'asta di concessioni si rischia una commercializzazione completa dell'offerta radio-televisiva, tanto più che nella piccola Svizzera, con i suoi quattro sottomercati ancora più piccioli, non è possibile gestire un centro media elettronici in modo da coprire le spese. Nel suo rapporto relativo al servizio pubblico del 2016, anche il Consiglio federale ha fatto osservare che soltanto il 21,4 per cento delle offerte SSR può essere rifinanziato sul mercato. Perfino i format sportivi e di intrattenimento che godono di grandissimo successo non possono neanche lontanamente essere prodotti in modo da coprire le spese. Il paesaggio mediatico grigionese con l'offerta trilingue della SSR pubblica, ma anche con gli offerenti privati, anch'essi fortemente finanziati dai canoni, verrebbe completamente capovolto. Nel settore elettronico verrebbe a crearsi un vuoto. In fin dei conti, per i consumatori l'iniziativa non comporterebbe dei risparmi, bensì un rincaro, perché dovrebbero acquistare l'offerta radio-televisiva presso offerenti privati puramente commerciali senza fondamento democratico. Un esempio: i costi per chi desidera guardare soltanto le partite del campionato di calcio tedesco proposte da emittenti televisivi a pagamento superano l'importo dell'intero canone di ricezione radio e televisione in Svizzera per collegamento.

Le firmatarie e i firmatari sono fermamente convinti che sia impossibile mantenere su base privata e tramite la vendita all'asta di concessioni un'offerta anche soltanto lontanamente adeguata nelle tre lingue cantonali. In questo settore del servizio pubblico, il Cantone dei Grigioni sarebbe il Cantone che perderebbe di più.

Le firmatarie e i firmatari pongono perciò al Governo le seguenti domande:

1. Come giudica il Governo la valutazione delle firmatarie e dei firmatari relativa alle conseguenze negative dell'iniziativa per i Grigioni?

2. Come interviene il Governo per sensibilizzare la popolazione grigionese sul tema in vista della votazione?

Coira, 17 ottobre 2017

Peyer, Darms-Landolt, Pfäffli, Albertin, Atanes, Baselgia-Brunner, Bondolfi, Bucher-Brini, Buchli-Mannhart, Burkhardt, Caduff, Cahenzli-Philipp, Caluori, Casty, Cavegn, Caviezel (Coira), Caviezel (Davos Clavadel), Clalüna, Della Vedova, Deplazes, Dermont, Dosch, Epp, Fasani, Foffa, Hardegger, Hartmann, Hitz-Rusch, Holzinger-Loretz, Jaag, Jeker, Kollegger, Kunfermann, Lamprecht, Lorez-Meuli, Michael (Donat), Michael (Castasegna), Monigatti, Niederer, Niggli-Mathis (Grüsch), Noi-Togni, Papa, Pedrini, Perl, Pfenninger, Pult, Salis, Schneider, Steck-Rauch, Stiffler (Davos Platz), Tenchio, Thomann-Frank, Thöny, Tomaschett (Breil), Tomaschett-Berther (Trun), Troncana-Sauer, von Ballmoos, Weidmann, Widmer-Spreiter, Zanetti, Berther (Segnas), Bonderer, Cajacob, Candrian, Degiacomi, Föhn, Padrun-Valentin, Pfister, Ruckstuhl

Risposta del Governo

In merito alla domanda 1:
Informazione regionale:
con i programmi SSR in tutte e tre le lingue cantonali (RTR, RSI, SRF) nonché con i programmi di Radio Südostschweiz e TV Südostschweiz, i Grigioni dispongono oggi di una valida offerta nel settore dei media elettronici. In tal modo sono garantiti un'adeguata informazione audiovisiva nonché una molteplicità di fonti nel settore del giornalismo d'informazione a livello locale, regionale e cantonale, indispensabile per il processo democratico di formazione di opinioni. Proprio per i Grigioni, con la loro molteplicità linguistica, culturale, regionale ma anche economica, è fondamentale disporre di un panorama mediatico solido. I media devono accompagnare le sfide comuni, riflettere su di esse, contestualizzarle e commentarle. In caso di accettazione dell'iniziativa "No Billag", in tempi brevi l'informazione regionale in tutte e tre le regioni linguistiche dei Grigioni risulterebbe pressoché del tutto compromessa (RSO, TSO, Radio SRF 1, 2 Kultur, 3, 4, Musikwelle ecc., SRF 1, 2 e Info, RSI Rete Uno, Rete Due, Rete Tre, La 1, La 2 nonché le trasmissioni di Radio Rumantsch e Televisiun Rumantscha). L'affermazione secondo la quale un'offerta simile in termini di quantità e qualità potrebbe essere rifinanziata dal mercato è assolutamente irrealistica nei Cantoni di montagna e rurali della Svizzera e in particolare nel nostro Cantone trilingue. In generale, per una democrazia con strumenti di democrazia diretta molto sviluppati i media pubblici sono un pilastro indispensabile e al contempo una conquista preziosa che si è sviluppata sull'arco di decenni. L'iniziativa significa la fine dei media pubblici. La Svizzera sarebbe così il primo e unico Paese nell'Europa democratica ad autoimporsi il divieto di sostenere i media pubblici con mezzi statali.

Cultura e lingua: il mandato conferito ai media pubblici della Svizzera comprende, oltre all'informazione, anche settori quali formazione, integrazione, promozione della coesione nonché intrattenimento. Un ruolo importante è inoltre attribuito al mandato nel settore della cultura. Nel panorama mediatico grigionese è soprattutto la RTR a contribuire da circa 90 anni alla salvaguardia e alla promozione del patrimonio culturale del Cantone. Già soltanto gli 11 000 brani di musica locale presenti negli archivi in costante crescita di RTR che vengono trasmessi regolarmente costituiscono un vero e proprio tesoro della cultura grigionese. Grazie all'accordo settoriale "Pacte de l'audiovisuel" è possibile partecipare ogni anno alla produzione di cinque - sei film di cineasti locali. Nel caso particolare di RTR vi si aggiunge anche una dimensione di politica linguistica: accanto alla scuola, RTR è uno dei motori più importanti della lingua romancia. Con offerte per tutti i gruppi d'età, in particolare per i bambini, con programmi in tutti gli idiomi e in tutte le loro varianti, RTR non solo è un punto cardine della vita quotidiana nella Rumantschia, bensì anche un attore importante nella promozione della comprensione tra le comunità romance. Inoltre SSR, RSO e TSO rappresentano degli istituti di formazione per un gran numero di giornalisti grigionesi.

Percettibilità dei temi grigionesi nel resto della Svizzera: grazie al giornale regionale di Radio SRF, all'ufficio regionale di SRF-TV, al team di corrispondenti RSI a Coira nonché a RTR con finestre quotidiane in particolare su SRF, i temi grigionesi ottengono regolarmente visibilità anche a livello nazionale. La tecnologia di diffusione digitale permette inoltre di ricevere Radio Südostschweiz e TV Südostschweiz in tutto il territorio svizzero.

Fattore economico: i Grigioni ricevono circa 32 milioni di franchi all'anno dai proventi dei canoni. Di questi, circa 7 milioni sono destinati a Radio e TV Südostschweiz (circa 63 posti di lavoro) e circa 25 milioni alle offerte di SRF, RSI e RTR (circa 180 posti di lavoro). Il servizio pubblico nel settore dei media fornito da SSR e dalle emittenti private al beneficio di una concessione provvede quindi affinché una parte considerevole dei proventi dei canoni rifluisca nell'economia svizzera e grigionese. Anche se lo scopo turistico non rientra direttamente nel mandato di prestazioni delle emittenti grigionesi al beneficio di una concessione, le destinazioni turistiche grigionesi e l'artigianato traggono ripetutamente vantaggio dal seguente effetto collaterale: immagini del nostro Cantone vengono regolarmente diffuse dagli schermi di tutta la Svizzera.

In merito alla domanda 2:
il Governo si esprime in merito a progetti nazionali soltanto quando il Cantone ne è particolarmente interessato o nel quadro di decisioni di conferenze (CDPE, CCDGP, ecc.). Nel presente caso è senza dubbio data un'interessenza particolare. Il Governo rileva che i Grigioni, quale unico Cantone trilingue, sono interessati dall'iniziativa "No Billag" in modo del tutto particolare. Già il 7 novembre 2017, il Governo ha perciò comunicato esplicitamente e in corpore la propria raccomandazione di respingere l'iniziativa "No Billag".

21 dicembre 2017