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Sessione: 17.10.2017

Dalla revoca del tasso di cambio minimo dell'euro il turismo alpino si trova più che mai a fare i conti con condizioni quadro in parte non modificabili. Tale fattore comporta grandi sfide per un'attività economica prospera. Nonostante offerte e prodotti innovativi, servizi di alta qualità e una situazione politica stabile, l'offerta turistica della Svizzera risulta essere più costosa di un terzo rispetto ai paesi confinanti con cui si trova a competere, ossia Austria, Germania, Italia e Francia, soprattutto per ospiti provenienti dal resto d'Europa.

La ricetta principale di puntare maggiormente su ospiti svizzeri e di concentrarsi sul mercato svizzero per compensare il calo degli ospiti provenienti dall'area UE funziona solo fino a un certo punto. Da un lato sta crescendo una generazione per cui praticare sport invernali non costituisce più un'abitudine. D'altro lato lo scaglionamento delle vacanze dedicate agli sport invernali tra i Cantoni svizzeri è lacunoso e non adeguato o coordinato con le esigenze e le potenzialità turistiche.

La determinazione delle vacanze scolastiche è di competenza dei singoli Cantoni. Solamente il concordato sulla coordinazione scolastica risalente al 1970 obbliga i Cantoni a offrire almeno 38 settimane scolastiche all'anno e a far iniziare l'anno scolastico tra metà agosto e metà ottobre (art. 2). Per la determinazione delle vacanze dedicate agli sport in alcuni Cantoni risulta rilevante il Carnevale. Il Piano di studio 21 non contiene prescrizioni riguardo alle vacanze scolastiche. L'organizzazione di queste ultime spetta esclusivamente ai Cantoni.

A seconda della cadenza delle festività pasquali, in Svizzera le vacanze invernali dei singoli Cantoni nella migliore delle ipotesi sono distribuite su 6 settimane tra febbraio e marzo e nel peggiore dei casi, come quest'anno, su 4 settimane in febbraio. Tale breve intervallo temporale di 4 settimane comporta le seguenti conseguenze:

1. la concentrazione della domanda supera le offerte di alloggi disponibili e potenziali ospiti svizzeri finiscono per prenotare le loro vacanze invernali nei Paesi vicini quali l'Austria, la Francia o l'Italia.

2. con le risorse a loro disposizione, gli esercizi di ristorazione in montagna raggiungono i loro limiti di capacità sotto il profilo qualitativo e quantitativo.

3. le scuole di sport sulla neve, che dispongono di maestri ben formati, non sono in grado di garantire né la qualità di insegnamento desiderata, né le capacità di insegnamento.

4. le piste per la pratica funzionale dello sport sono sovraffollate e pertanto le condizioni delle piste ben presto non sono più ottimali.

5. è impossibile o molto difficile pianificare le prenotazioni anticipate dato che le vacanze invernali variano continuamente e si sovrappongono.

Uno scaglionamento coordinato delle vacanze dedicate agli sport invernali può allungare la stagione invernale ed è concentrato in misura minore sui fine settimana di alta stagione. Uno sfruttamento più uniforme può comportare un abbassamento dei prezzi e di conseguenza un aumento della competitività delle località svizzere in cui si praticano sport invernali.

Secondo quanto riportato dai media, a metà 2016 diversi Cantoni, la Federazione svizzera del turismo nonché il Partito-Turismo.CH hanno indirizzato una richiesta corrispondente alla Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE). Il basilese Christoph Eymann, ex presidente della CDPE, valuta in termini positivi la proposta formulata dagli operatori del settore turistico.

Finora non sono stati presentati né una mozione, né un intervento in tal senso a livello federale.

Le firmatarie e i firmatari invitano il Governo, con il coinvolgimento dei Cantoni svizzeri in cui si praticano sport invernali (Vallese, Vaud, Berna, Obvaldo, Uri, San Gallo, Ticino),

• ad avviare trattative con la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) con l'obiettivo di coordinare le vacanze svizzere dedicate agli sport invernali in modo tale che siano distribuite su 6 settimane nei mesi di febbraio e marzo e per quanto possibile in modo indipendente da Pasqua e Carnevale.

Coira, 17 ottobre 2017

Tomaschett (Breil), Grass, Jaag, Albertin, Blumenthal, Buchli-Mannhart, Burkhardt, Caduff, Cahenzli-Philipp, Caluori, Casty, Casutt-Derungs, Cavegn, Clalüna, Crameri, Darms-Landolt, Dermont, Dosch, Engler, Epp, Fasani, Giacomelli, Gunzinger, Jeker, Jenny, Kunfermann, Kunz (Coira), Lamprecht, Lorez-Meuli, Märchy-Caduff, Michael (Donat), Müller, Niederer, Noi-Togni, Papa, Paterlini, Sax, Schneider, Stiffler (Davos Platz), Thomann-Frank, Vetsch (Pragg-Jenaz), von Ballmoos, Waidacher, Zanetti, Berther (Segnas), Nicolay, Ruckstuhl

Risposta del Governo

La competenza per la determinazione delle vacanze scolastiche e pertanto anche delle vacanze dedicate agli sport invernali spetta ai Cantoni e ai loro comuni. Mentre in alcuni Cantoni tutte le vacanze scolastiche hanno luogo contemporaneamente su tutto il territorio, in altri Cantoni le date delle vacanze variano da comune a comune.

La Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) a cadenza regolare svolge un sondaggio riguardo alle vacanze scolastiche nei Cantoni e pubblica i dati sul suo sito web. In base a questi dati le vacanze dedicate agli sport invernali nel periodo 2017–2019 nella maggior parte dei Cantoni hanno luogo tra le settimane cinque e dieci. Nel 2018 per gli allievi dei Cantoni di Glarona, Sciaffusa e Turgovia le vacanze dedicate agli sport invernali iniziano ad esempio nella settimana cinque. In un numero particolarmente elevato di Cantoni le vacanze dedicate agli sport invernali hanno luogo nella settimana sette. Nel Cantone dei Grigioni la maggioranza degli allievi ha vacanza nella settimana nove. Nella settimana dieci tocca poi agli allievi del Cantone di Uri e dell'Alto Vallese.

Da questa situazione risultano lo sfruttamento non ottimale delle risorse descritto nell'incarico rispettivamente le capacità eccessive e insufficienti nel corso della stagione invernale. Pertanto anche il Governo ritiene opportuno analizzare la situazione e le esigenze insieme agli altri Cantoni svizzeri di sport invernali al fine di presentare poi congiuntamente e laddove possibile un intervento in seno alla CDPE.

Sulla base di queste spiegazioni, il Governo chiede al Gran Consiglio di accogliere il presente incarico.

10 gennaio 2018