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Sessione: 07.12.2020

Le località turistiche invernali si stanno preparando intensamente già da settimane e mesi in vista dell'imminente stagione con piani di protezione, biglietterie online e tonnellate di disinfettanti. Hanno investito molto nell'elaborazione dei piani di protezione e i gestori degli impianti di risalita hanno allestito un piano di protezione che è stato giudicato in termini positivi dall'Ufficio federale della sanità pubblica e che è stato associato a investimenti elevati. Ora la stagione invernale è alle porte e determinate cerchie si domandano se potrà essere svolta o se eventualmente potrà essere svolta solo in misura fortemente limitata. Ad esempio diversi Stati europei, tra cui anche Paesi confinanti con la Svizzera quali Germania, Italia e Francia, richiedono che tutti i comprensori sciistici d'Europa rimangano chiusi fino al 10 gennaio 2021. La pressione sulla Svizzera è in aumento e ci sono già i primi Stati che hanno disposto misure per dissuadere gli appassionati di sport invernali da un viaggio in Svizzera: la Francia ha deciso che tutti i turisti dello sci di rientro dalla Svizzera dovranno sottoporsi al test della COVID-19, mentre l'Austria ha disposto un obbligo di quarantena temporaneo per tutti coloro che rientrano da zone a rischio. Naturalmente questi Paesi sono liberi di emanare autonomamente le regole che devono valere sul loro territorio. La Svizzera deve però decidere autonomamente quello che è giusto per lei. Venerdì 4 dicembre 2020 il Consiglio federale ha presentato ulteriori misure e sembra che abbia ceduto almeno in parte alle pressioni provenienti dall'estero. Per poter aprire, i comprensori sciistici necessitano di un'autorizzazione del Cantone, che viene rilasciata soltanto in presenza di capacità sufficienti negli ospedali. I gestori dei comprensori sciistici dovranno inoltre presentare severi piani di protezione in cui siano attuate le prescrizioni uniformate a livello nazionale. Su pressione dei Cantoni di montagna, la Confederazione ha pur sempre rinunciato a limitazioni delle capacità. Tutti i mezzi di trasporto chiusi, per esempio cabinovie e funivie, possono però essere occupati soltanto per due terzi della loro capienza. La regola vale sia per i posti in piedi sia per i posti a sedere. In tutti gli impianti di risalita, anche sulle sciovie e seggiovie, vige l'obbligo della mascherina. Nelle file di attesa deve essere portata la mascherina e rispettata la distanza obbligatoria. Gli ospiti di strutture della ristorazione nei comprensori sciistici possono essere ammessi nei locali chiusi soltanto se è disponibile un tavolo per loro.

La Confederazione ha deciso che i comprensori sciistici non debbano essere chiusi e il Governo si è espresso a favore dell'apertura di questi comprensori, fatto che viene accolto con esplicito favore dalle firmatarie e dai firmatari.

Ciò considerato, le firmatarie e i firmatari desiderano sapere

  1. come valuta il Governo il rischio di contagio e di diffusione associato all'apertura dei comprensori sciistici e se il Governo dispone anche di un piano B in caso di forte aumento dei contagi.
  2. quali conseguenze economiche avrebbero per il Cantone dei Grigioni le restrizioni attualmente note stabilite dalla Confederazione o la chiusura dei comprensori sciistici.
  3. quali misure sono state adottate dai comprensori sciistici grigionesi in vista dell'imminente stagione invernale, come valuta il Governo queste misure, come ne viene garantito il rispetto e a quale dispendio sono associate la pianificazione e la preparazione di queste misure.
  4. se i provvedimenti previsti da lungo tempo dai comprensori sciistici soddisfano le nuove direttive della Confederazione e dove siano eventualmente necessari degli adeguamenti.
  5. in che modo il Governo interviene affinché i comprensori sciistici possano rimanere aperti e come il Governo valuta le nuove prescrizioni emanate dalla Confederazione.
  6. come potrebbero essere configurati gli indennizzi finanziari per i gestori di impianti di risalita, per la ristorazione, il settore alberghiero e paralberghiero, l'artigianato, ecc. a seguito delle restrizioni attualmente note o nel caso in cui i comprensori sciistici debbano essere completamente chiusi.
  7. come può essere compensata l'assenza di turisti provenienti dall'estero con ospiti nazionali.
  8. cosa il Governo si aspetta dai test a tappeto e di controllo e se in caso di esperienze positive sia anche disposto ad estenderli ad altre regioni.

Le firmatarie e i firmatari chiedono alla Conferenza dei presidenti di presentare al Gran Consiglio proposta motivata concernente la dichiarazione d'urgenza della presente interpellanza (art. 11 cpv. 4 lett. n ROGC) e al Gran Consiglio di dichiarare urgente la presente interpellanza (art. 66 ROGC).

Davos, 7 dicembre 2020

Crameri, Brunold, Maissen, Berther, Caluori, Cantieni, Casutt-Derungs, Della Vedova, Deplazes (Rabius), Derungs, Epp, Florin-Caluori, Föhn, Geisseler, Kohler, Kunfermann, Loepfe, Paterlini, Ruckstuhl, Sax, Schmid, Schneider, Tomaschett-Berther, Bürgi-Büchel, Heini, Spreiter

Risposta del Governo

In merito alla domanda 1: se i piani di protezione vengono rispettati in modo scrupoloso, i comprensori sciistici aperti non comportano rischi di contagio maggiori rispetto a situazioni paragonabili nel trasporto pubblico. Il rischio costituito da comprensori sciistici aperti consiste soprattutto nel fatto che ne deriva un aumento della presenza di turisti e quindi del numero di contatti tra la popolazione e gli ospiti. Assumendo che il rischio di trasmissione per singolo contatto sia costante, con un numero crescente di ospiti sale anche il numero di nuovi contagi. Il Governo (e la Confederazione) possono disporre in qualsiasi momento ulteriori misure per ridurre il numero degli ospiti.

 

In merito alla domanda 2: l'importanza economica del turismo invernale è straordinariamente elevata per il Cantone dei Grigioni. Il Governo calcola che fino a un terzo della cifra d'affari legata al turismo invernale venga generato durante le festività. Rispetto all'importanza che hanno per gli alberghi e gli impianti di risalita, che in questo periodo generano circa il 25 per cento della loro cifra d'affari, per le scuole di sport invernali o per i negozi di sport in molti luoghi le festività hanno un'importanza nettamente maggiore, dato che permettono di generare circa il 40 per cento della cifra d'affari annua. Tra le destinazioni o le singole attività possono naturalmente esservi grandi differenze. Una chiusura dei comprensori sciistici avrebbe importanti conseguenze economiche per tutti i fornitori di prestazioni turistiche e per le attività che dipendono dal turismo.

 

In merito alla domanda 3: i gestori di impianti di risalita hanno elaborato piani di protezione già in primavera e sono responsabili per la loro attuazione scrupolosa. I piani di protezione si sono dimostrati validi durante la stagione estiva e durante la pre-stagione invernale, i comuni ne controllano il rispetto. Il dispendio per l'elaborazione e l'attuazione dei piani di protezione non è noto.

 

In merito alla domanda 4: i piani di protezione dei gestori di impianti di risalita devono essere adattati alle nuove direttive della Confederazione e devono essere presentati per autorizzazione al Cantone entro l'11 dicembre 2020. La Confederazione ha formulato direttive aggiuntive, ad es. riguardo alle limitazioni delle capacità in veicoli chiusi, riguardo al flusso di persone lungo le vie di accesso o riguardo al controllo delle misure previste. Inoltre nel quadro del rilascio dell'autorizzazione il Cantone deve tenere conto anche della situazione epidemiologica (ad es. della capacità nei reparti di cure intensive).

 

In merito alla domanda 5: grazie all'influsso coordinato esercitato dai Cantoni di montagna e in rapporto alle misure vigenti nei Paesi confinanti con la Svizzera, le nuove prescrizioni emanate dalla Confederazione sono da considerarsi moderate. Si vedrà se sono sufficienti a impedire un aumento del numero di casi.

 

In merito alla domanda 6: gli strumenti dimostratisi validi dell'indennità per lavoro ridotto e dell'indennità per perdita di guadagno rimangono a disposizione. Inoltre il Governo prevede di porre in vigore l'ordinanza di esecuzione cantonale sui provvedimenti per i casi di rigore della Confederazione con effetto al 1° gennaio 2021. Inoltre il Governo ha deciso una revisione parziale dell'ordinanza cantonale sui casi di rigore COVID-19. Agli esercizi della ristorazione possono essere concesse indennità fino a 10 000 franchi per prodotti freschi già acquistati che scadranno a seguito delle misure cantonali decise il 2 dicembre 2020. Si esamina costantemente la possibilità di adottare ulteriori provvedimenti.

 

In merito alla domanda 7: non è possibile compensare in tempi brevi l'assenza di ospiti provenienti dall'estero. Si può tuttavia constatare che durante la scorsa stagione estiva 2020 il Cantone dei Grigioni è stato l'unica regione svizzera a far registrare un incremento dei pernottamenti in alberghi e stabilimenti di cura rispetto alla media quinquennale. Le destinazioni turistiche che per tradizione presentano una quota elevata di ospiti svizzeri hanno tratto beneficio dal cambiamento del comportamento in materia di viaggi, mentre le destinazioni con una quota elevata di ospiti provenienti dall'estero hanno dovuto far fronte a perdite in parte elevate.

 

In merito alla domanda 8: i test a tappeto accrescono le possibilità di individuare gli asintomatici positivi e di porli tempestivamente in quarantena. In questo modo è possibile interrompere tempestivamente le catene di contagio, rallentando l'ulteriore diffusione del virus.

 

8 dicembre 2020