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Sessione: 15.06.2023

A fine 2022 nel Cantone dei Grigioni si contavano almeno 94 lupi ed era confermata la presenza di dieci branchi nel territorio cantonale. Nello stesso anno 517 animali da reddito sono stati predati da grandi predatori, ciò che significa un raddoppio rispetto all'anno precedente (242). Nella sessione di febbraio 2023 la Consigliera di Stato Carmelia Maissen ha spiegato che il numero di lupi nei Grigioni sarebbe in continuo aumento e che l'effettivo di lupi si troverebbe sempre nella fase di crescita esponenziale (PGC sessione di febbraio 2023, p. 684 seg.). Occorre perciò ritenere che si registrerà un ulteriore aumento del numero di animali da reddito predati, se la revisione della legge sulla caccia e dell'ordinanza sulla caccia della Confederazione non manifesterà finalmente i suoi effetti. A seguito dell'aumento del numero di grandi predatori nel Cantone dei Grigioni, l'agricoltura e l'economia alpestre si vedono confrontate a importanti sfide e a un considerevole onere supplementare nonché a incertezze. Anche il turismo si trova sempre più sotto pressione e la popolazione locale, gli ospiti e i visitatori non si sentono più sicuri. Una messa in pericolo dell'uomo da parte di grandi predatori non può essere esclusa e occorre attendersi sempre e ovunque incontri pericolosi, in particolare nelle ore serali e in luoghi discosti dai sentieri. I sentieri escursionistici devono essere recintati o chiusi; un'escursione o una passeggiata serale deve essere ben ponderata. Dall'estero giungono vari resoconti relativi a incontri pericolosi con grandi predatori e vi è da temere che ciò accadrà anche da noi.

Ciò considerato, si pongono le seguenti domande:

  1. Secondo il Governo, come andrebbe affrontato il problema dei grandi predatori?
  2. Il Governo è a conoscenza di attacchi o avvicinamenti di grandi predatori all'uomo?
  3. Quali misure intende attuare il Governo a tutela della popolazione?
  4. Esiste un piano di protezione della popolazione o si intende svilupparne uno?
  5. Chi è responsabile in caso di attacco di un lupo a un uomo e chi è responsabile nel caso in cui grandi predatori non possono essere determinati quali autori del danno, come ad esempio in caso di bestiame fuggito o in transito?

Klosters, 15 giugno 2023

Crameri, Butzerin, Roffler, Adank, Altmann, Beeli, Berther, Bettinaglio, Binkert, Brandenburger, Brunold, Bundi, Candrian, Casutt, Cola Casaulta, Collenberg, Cortesi, Della Cà, Derungs, Dürler, Epp, Föhn, Furger, Gansner, Gort, Grass, Hartmann, Jochum, Kienz, Kocher, Kohler, Krättli, Lamprecht, Lehner, Loepfe, Loi, Luzio, Mani, Menghini-Inauen, Messmer-Blumer, Metzger, Michael Beni (Donat), Righetti, Salis, Sax, Sgier, Spagnolatti, Stocker, Tomaschett, Ulber, von Tscharner, Widmer, Wieland, Zanetti (Sent)

Risposta del Governo

L'effettivo di lupi in aumento e le predazioni a ciò associate di animali da reddito nei Grigioni sollevano ripetutamente tra la popolazione la questione della minaccia rappresentata dai grandi predatori per l'uomo. La scorsa primavera l'uccisione di un podista da parte di un orso in Trentino ha conferito una nuova dimensione a questo tema.

In merito alla domanda 1: la via seguita dal Cantone dei Grigioni negli ultimi 25 anni nella gestione dei grandi predatori, segnatamente il rapido prelievo di capi problematici, deve continuare a essere seguita in modo coerente. In tale contesto occorrerà dare attuazione con altrettanta coerenza alle possibilità create con la revisione dell'ordinanza sulla caccia del 2023 e poi con la revisione della legge sulla caccia.

In merito alla domanda 2: negli ultimi 25 anni non vi sono stati attacchi di grandi predatori all'uomo. Per contro è già stato possibile osservare ripetutamente avvicinamenti e soprattutto sviluppi negativi dell'abituazione di orso e lupo all'uomo. In tutti i casi il Governo, insieme al Dipartimento competente e all'Ufficio per la caccia e la pesca, ha sfruttato appieno il margine di manovra concesso dalla legge per ridurre i rischi: nel 2008 e poi di nuovo nel 2013 con l'abbattimento di un orso problematico, nel 2018 con l'abbattimento immediato di un lupo malato e infine nel 2022 con l'abbattimento di un lupo problematico in applicazione della clausola generale di polizia.

In merito alla domanda 3: il Governo intende proseguire lungo la via intrapresa e applicare le nuove possibilità legali, che hanno potuto essere inserite nella legge sulla caccia anche grazie alle esperienze raccolte nei Grigioni.

In merito alla domanda 4: esistono strategie nazionali per lupo e orso caratterizzate in misura determinante dalle esperienze raccolte nei Grigioni, ma anche in tutta Europa. Le misure fondate su di esse hanno però successo soltanto se le situazioni critiche vengono segnalate in tempi brevi agli organi di vigilanza della caccia. Solo in questo caso è possibile attuare in modo adeguato e tempestivo le strategie, facendo valutare oggettivamente le situazioni di pericolo ai guardiani della selvaggina e affrontandole con mezzi idonei nei limiti ammessi dalla legge. L'attuazione efficace delle strategie di protezione comporta però la disponibilità del personale necessario e un equipaggiamento adeguato degli organi di vigilanza della caccia. In questo ambito sono ancora necessari investimenti da parte del Cantone. La situazione attuale nei Paesi confinanti evidenzia la posizione chiave degli specialisti: quali esempi è possibile menzionare le autorizzazioni di abbattimento non concretizzate in Tirolo oppure la gestione inadeguata dell'orso chiamato Bruno in Baviera nel 2006.

In merito alla domanda 5: a maggio 2012 l'Ufficio federale dell'ambiente ha redatto una perizia giuridica relativa alla presenza dell'orso bruno. Tale perizia vale anche per questioni concernenti la responsabilità in relazione ai lupi. Secondo la perizia il lupo è un animale selvatico autoctono ed è considerato quale res nullius, ossia quale cosa di nessuno. Quindi se le autorità agiscono secondo le basi giuridiche vigenti, concretizzate nella strategia "Lupo" della Confederazione, non sussiste alcuna base giuridica per far valere pretese di risarcimento nei confronti dello Stato o delle autorità statali. Il diritto sulla caccia non prevede un indennizzo per "danni indiretti" causati da animali selvatici. Tale diritto limita al bosco, alle colture agricole e agli animali da reddito l'indennizzo dei danni causati dalla selvaggina. In caso di danni causati da bestiame fuggito o in transito trova applicazione il consueto diritto in materia di responsabilità e assicurazioni, segnatamente la responsabilità del detentore degli animali. Alla questione relativa al punto fino al quale debbano spingersi l'obbligo di diligenza e la responsabilità del detentore degli animali darà risposta la giurisprudenza, che tiene conto anche degli sviluppi più recenti.

31 agosto 2023