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Il Governo retico avversa la proposta di sopprimere la tassazione del valore locativo proprio
Nel suo parere all'attenzione del Dipartimento federale delle finanze il Governo grigione si dice contrario a che venga annullata l'imposizione del valore locativo proprio. Un cambiamento di sistema in questo senso comporterebbe massicci tagli al gettito fiscale per il Cantone e i comuni e non invoglierebbe di certo la popolazione ad acquistare abitazioni.
Nel caso del valore locativo proprio si tratta di un utile che un proprietario può percepire, qualora affitti la propria abitazione a terzi invece di utilizzarla per uso proprio. Il valore locativo proprio costituisce un provento conseguito da beni immobili e come tale soggiace all'imposta sul reddito. Il Dipartimento federale delle finanze ha avviato una procedura di consultazione avente per oggetto la questione dello smantellamento o meno dell'imposizione del valore locativo proprio. Anche i cantoni sono invitati a prendere posizione in merito.

Proposta insostenibile sul piano politico-finanziario
Nel caso di un effettivo cambiamento di sistema, vale a dire di soppressione della tassazione del valore locativo proprio unita all'azzeramento delle deduzioni per spese di manutenzione e interessi passivi, il Cantone e i comuni si vedrebbero confrontati con un calo del gettito fiscale pari a 30 milioni di franchi ciascuno. La sola rinuncia a tassare i proprietari di abitazioni secondarie generebbe perdite fiscali dell'ordine di 20 milioni di franchi per il Cantone e altrettanto per i comuni. Di fronte a queste prospettive il Governo giudica la proposta di modificare il sistema insostenibile dal profilo politico-finanziario. Se, oltre ad annullare l'imposizione del valore locativo proprio, si volesse perseverare nelle deduzioni per costi di manutenzione e interessi passivi, si dovrebbe fare i conti con ben più cospicue perdite a livello di introiti fiscali.

L'attuale sistema contribuisce ad incentivare la proprietà privata
Il vigente sistema d'imposizione del valore locativo proprio è al contempo ragionevole ed opportuno. Unitamente alla deducibilità delle spese di manutenzione e degli interessi passivi esso rappresenta un modo efficace di promuovere l'acquisto di abitazioni, in quanto un deficit, derivante dal rapporto negativo fra uscite ed entrate imputabili alla gestione di un immobile, può essere dedotto dal reddito. Sono proprio i neoacquirenti ad approfittare di questa normativa. Vi si aggiunge il fatto che l'attuale sistema privilegia le classi di reddito meno abbienti, mentre un cambiamento di sistema avvantaggerebbe, proponendo oneri ipotecari bassi, le categorie maggiormente benestanti. Una modifica del sistema non aiuterebbe a conseguire l'obiettivo della promozione della proprietà privata, bensì ne ostacolerebbe il raggiungimento. In conclusione un cambiamento di sistema originerebbe numerose e gravi difficoltà nel processo di delimitazione. Dal momento che gli interessi passivi, connessi con la casa propria, non sarebbero più deducibili, si dovrebbe per esempio differenziare fra interessi passivi e debiti di altro genere. Ne conseguirebbe una complicazione della procedura di tassazione.

Nessuna deduzione in caso di cambiamento di sistema
Nel caso si volesse procedere ad una modifica del sistema, il Governo vede quale unica possibilità quella di un cambiamento effettivo. La soppressione dell'imposizione del valore locativo proprio dovrebbe pertanto essere indiscutibilmente abbinata all'azzeramento delle deduzioni per spese di manutenzione e interessi passivi privati. Una deduzione per costi di manutenzione anche dopo l'entrata in vigore del nuovo sistema equivarrebbe ad una camuffata sovvenzione statale per tutti i proprietari di case proprie.
Organo: Governo
Fonte: it Cancelleria di Stato dei Grigioni

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