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Codice diplomatico dei Grigioni, volume IV, 1304-1327
Il 15 maggio 2001 verrà presentata a Coira una importante novità nell'ambito della ricerca storica grigionese. Si tratta del volume IV del Codice diplomatico dei Grigioni, un'opera fondamentale sulla storia grigionese del Medioevo.
Nel 1937 la Società storico-antiquaria dei Grigioni decise di pubblicare il cosiddetto codice diplomatico, ossia tutti i documenti inerenti i Grigioni dagli inizi della Diocesi di Coira intorno al 400 fino agli Articoli di Ilanz del 1526. Nel 1955 venne pubblicato il primo volume, elaborato da Elisabeth Meyer-Marthaler e da Franz Perret, contenente i documenti dal 390 al 1199, mentre nel 1973 uscì il secondo volume che abbraccia il periodo dal 1200 al 1273. Agli inizi degli anni '70 l'attività di pubblicazione cessò.
Il codice diplomatico dei Grigioni continuò a rimanere tra le aspirazioni della ricerca storica grigionese. Nel 1989, su proposta della Società storico-antiquaria, il Governo grigione ha deciso di proseguire la pubblicazione dell'opera. A tal fine creò un posto di collaboratore scientifico presso l'Archivio di Stato, occupato dal 1991da Lothar Deplazes, affiancato da Otto P. Clavadetscher. Il finanziamento del Codice diplomatico dei Grigioni proviene dal Cantone dei Grigioni e da considerevoli sussidi da parte del Fondo nazionale svizzero, dalla Città di Coira e dalla Società storica dei Grigioni. L'Archivio di Stato funge da editore.
Il presente volume IV del Codice diplomatico dei Grigioni raccoglie i documenti relativi al territorio del Cantone dei Grigioni risalenti al periodo tra il 1304 e il 1327. Il materiale proviene da 97 archivi della Svizzera e dei Paesi limitrofi. I curatori hanno assunto sostanzialmente il collaudato piano di edizione del "Chartularium Sangallense". Sono riprodotti integralmente i testi di quei documenti che risultano essere stati scritti o ricevuti da grigionesi oppure quelli i cui oggetti si trovano nel Cantone dei Grigioni. Sono editi in forma di regesto invece quei documenti in cui sono citate testimonianze dei Grigioni, mallevadori, luoghi di esposizioni e documentazione analoga. I testi sono riprodotti con la massima fedeltà secondo la migliore tradizione, come richiesto dai moderni principi della diplomatica. Il commentario analitico, in particolare l'identificazione delle persone e dei luoghi, ha in parte carattere provvisorio e non vuole anticipare la ricerca individuale. Ciò a cui aspira questa opera è una solida raccolta di fonti al servizio della storia locale grigionese e della medievalistica internazionale.
Agli inizi del 1300 nel territorio grigionese si impongono, quali rappresentanti della sovranità, numerosi feudatari secolari ed ecclesiastici insieme al vescovo con tutti i suoi domini che si estendono fino al di là delle Alpi. Ancora prima dei comuni di valle, dei vicinati e delle singole persone, sono loro i maggiori portatori delle scritture documentarie. In questo contesto sono predominanti al sud l'atto notarile italiano e al nord la pergamena sigillata. Alla fine del XIII secolo vengono introdotti i documenti combinati provenienti dall'Engadina e gli atti redatti in lingua tedesca, in gran parte ad opera degli scrivani vescovili. La varietà territoriale, politica e culturale del territorio retico si riflette in una molteplicità delle fonti scritte che giustifica anche in futuro un particolare interesse della ricerca.
Bündner Urkundenbuch, volume IV, 1304-1327, a cura di Otto P. Clavadetscher e Lothar Deplazes, edito dall'Archivio di Stato dei Grigioni, Coira 2001

Organo: Archivio di Stato dei Grigioni
Fonte: it Archivio di Stato dei Grigioni
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