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I messaggi illustrano il contenuto delle disposizioni vigenti per regolamentare questioni relative all'istruzione e quali sarebbero gli effetti di una modifica di queste disposizioni nel senso indicato dalle iniziative. Il Governo chiede al Gran Consiglio di raccomandare al Popolo di respingere le iniziative.

L'iniziativa popolare "Buona scuola Grigioni – codecisione riguardo a importanti questioni relative all'istruzione" è stata presentata nel marzo 2017. Le firmatarie e i firmatari aventi diritto di voto chiedono di modificare due articoli della Costituzione cantonale in maniera tale che questioni importanti di natura fondamentale riguardanti l'istruzione debbano essere disciplinate dalla legge o da una decisione del Gran Consiglio soggetta a referendum facoltativo. Contestualmente lo stesso comitato d'iniziativa ha inoltrato l'iniziativa legislativa "Buona scuola Grigioni - codecisione riguardo ai programmi didattici". Per tale ragione si parla anche di una doppia iniziativa. Tale iniziativa legislativa comprende in sostanza la regolamentazione dei contenuti dei piani di studio, l'approvazione dei piani di studio da parte del Gran Consiglio, il referendum facoltativo contro la decisione di approvazione del Gran Consiglio nonché una disposizione transitoria che disciplina tra l'altro le modalità secondo le quali vanno gestiti piani di studio già decisi o emanati.

Richiesta di respingere le iniziative
Il Governo chiede di respingere le due iniziative popolari, in quanto l'emanazione o l'approvazione di piani di studio da parte del Gran Consiglio appaiono estranee al sistema e non adeguate al livello. In questo modo l'elaborazione e l'entrata in vigore di un nuovo piano di studio diventerebbero nettamente più complicate. I piani di studio contengono disposizioni esecutive tecniche complesse e non rientrano nell'ambito di competenza del Gran Consiglio o del Popolo. Con l'introduzione del Piano di studio 21 GR, contro la quale in sostanza l'iniziativa popolare si rivolge, i contenuti formativi vengono coordinati e armonizzati in modo adeguato ai sensi dell'art. 62 della Costituzione federale. La disciplina vigente finora garantisce che i piani di studio possano continuare a essere elaborati da specialisti con un'ampia partecipazione delle cerchie interessate ed essere emanati dall'organo esecutivo responsabile. Una modifica dell'ordine di competenza esistente comporterebbe gravi svantaggi e costi elevati.

Il Gran Consiglio discuterà il messaggio nella sessione di agosto 2018.


Allegato:
Messaggio


Persone di riferimento:
- Consigliere di Stato Martin Jäger, direttore del Dipartimento dell'educazione, cultura e protezione dell'ambiente, tel. 081 257 27 01, e-mail Martin.Jaeger@ekud.gr.ch
- Andrea Stadler, segretaria di concetto del Dipartimento dell'educazione, cultura e protezione dell'ambiente, tel. 081 257 27 11, e-mail Andrea.Stadler@ekud.gr.ch


Organo: Governo
Fonte: it Cancelleria dello Stato
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