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Sessione: 24.04.2014
Al tema della cura dei familiari non viene generalmente attribuita l'importanza che meriterebbe dal punto di vista sociale, familiare ed economico. La cura di familiari a domicilio viene considerata un atto volontario, che tuttavia sgrava considerevolmente le assicurazioni sociali e le assicurazioni malattia. Allo scopo di sostenere l'aiuto dei familiari, si invita il Governo ad esprimersi in merito alle seguenti questioni:

1. Con quali strumenti e in che misura il diritto grigionese sostiene l'aiuto dei familiari?

2. Nel settore del diritto fiscale, il Governo vede delle possibilità di deduzioni o esenzioni fiscali supplementari per indennizzi per l'assistenza volontaria?

3. A quanto stima il Governo i risparmi per la società nel settore delle assicurazioni sociali e sanitario, grazie all'aiuto dei familiari?

Coira, 24 aprile 2014

Caduff, Albertin, Augustin, Berther (Disentis/Mustér), Berther (Camischolas), Blumenthal, Bondolfi, Bucher-Brini, Casutt-Derungs Silvia, Cavegn, Darms-Landolt, Dermont, Dosch, Fallet, Fasani, Florin-Caluori, Frigg-Walt, Gartmann-Albin, Kleis-Kümin, Kollegger (Malix), Märchy-Caduff, Niederer, Noi-Togni, Pfenninger, Pult, Sax, Tenchio, Thöny, Tomaschett (Breil), Trepp, Zanetti, Berther (Segnas)

Risposta del Governo

Stando a delle stime, il 60 per cento delle persone bisognose di cure di oltre 65 anni d'età vive a casa. Il rimanente 40 per cento vive in istituti. Le persone bisognose di cure che vivono a casa vengono perlopiù curate e assistite da familiari e dallo Spitex. Dai dati dell'inchiesta sulla salute in Svizzera emerge che le prestazioni dello Spitex vengono spesso fornite in combinazione con l'aiuto dei familiari. L'aiuto dei familiari e la cura professionale quindi si completano.

Il Governo è dell'opinione che spetta di principio alle persone bisognose di cure indennizzare la persona che dispensa cure o fornisce assistenza. Se per via della propria situazione finanziaria una persona bisognosa di cure non è in grado di indennizzare i servizi di cura forniti a suo favore, questa persona deve tuttavia essere sostenuta dallo Stato.

A livello federale, l'assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti (AVS) e l'assicurazione invalidità (AI) prevedono degli accrediti per le persone che assistono familiari bisognosi di cure che vivono nella stessa economia domestica. Gli accrediti non sono prestazioni dirette in denaro, ma vengono computati nel calcolo delle rendite dei familiari che dispensano cure. Essi costituiscono così dei supplementi sul reddito da attività lucrativa formatore di rendita e consentono ai familiari che dispensano cure di ottenere una rendita superiore in età di pensionamento.

Nel quadro delle prestazioni complementari (PC) all'AVS e all'AI, alle persone che hanno diritto a PC vengono bonificate le spese per l'aiuto, la cura e l'assistenza a domicilio fino a un importo massimo stabilito dalla Confederazione. Quale relativa spesa viene anche riconosciuta l'indennità versata a familiari per la cura e l'assistenza. Il presupposto è che in seguito alla cura e all'assistenza i familiari subiscano un'importante perdita di guadagno di lunga durata.

Il Governo risponde come segue alle domande poste:

1. Conformemente all'ordinanza della legge sulla cura degli ammalati, esiste la possibilità che l'organizzazione Spitex assuma congiunti che dispensano cure e che questi vengano retribuiti nel quadro dei limiti temporali stabiliti nel mandato quadro di prestazioni cantonale.

2. Nel diritto fiscale federale armonizzato, tutte i proventi sottostanno all'imposta sul reddito. Sono esenti da imposta soltanto i proventi elencati nell'art. 7 cpv. 4 della legge federale sull'armonizzazione delle imposte dirette dei Cantoni e dei Comuni (RS 642.14). Il Cantone non può stabilire altre eccezioni. L'esenzione dal pagamento delle imposte per indennità di assistenza sarebbe quindi contraria al diritto federale.

Il Governo respinge l'introduzione di una deduzione sociale per gli indennizzi per l'assistenza volontaria. Una deduzione sociale può essere concessa nei casi in cui a seguito di una costellazione particolare delle condizioni di vita esiste una capacità economica ridotta che non viene già considerata nel diritto fiscale. La cura gratuita fornita a familiari non rientra in questi casi, siccome il mancato conseguimento di reddito porta già a un'imposta sul reddito inferiore. Una deduzione supplementare non considererebbe la capacità economica, bensì ricompenserebbe un comportamento auspicato ai sensi di una tassa d'incentivazione. Il Governo ha però sempre sostenuto l'opinione secondo la quale il diritto fiscale non si presta al raggiungimento di obiettivi extrafiscali. Questi ultimi rendono il diritto fiscale più complicato e iniquo, falsano la base di calcolo del reddito imponibile, al quale si riferiscono anche altri settori, sfuggono a ogni controllo del preventivo e dei costi e inoltre nessuno ne verifica l'efficacia. Nel presente caso si aggiunge l'elevato onere amministrativo che verrebbe provocato dal controllo di una tale deduzione.

3. Non è possibile procedere a una stima dei risparmi per la società nel quadro delle assicurazioni sociali e della sanità conseguiti grazie all'aiuto dei familiari, siccome i dati necessari non sono disponibili.

5 giugno 2014