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Sessione: 06.12.2017

La sicurezza rientra tra le esigenze di base dell'uomo. Un'elevata sicurezza è inoltre molto importante anche quale fattore economico per un'ubicazione attrattiva. Per effettuare una valutazione della situazione relativa alla sicurezza come noto viene fatta una distinzione tra una "sicurezza oggettiva", riscontrabile grazie a dati statistici e ai fatti, e una "sicurezza soggettiva" basata sulla percezione del singolo individuo. Entrambi i tipi di sicurezza sono di fondamentale importanza.

Sicurezza oggettiva: dipende dalle condizioni quadro. In questo contesto il Governo rimanda alla pagina 24 del preventivo e del programma annuale ES 4/22 "sicurezza pubblica", dove viene definito l'obiettivo annuale. Le firmatarie e i firmatari riconoscono gli sforzi del Governo e sostengono tali sforzi senza riserve.

Sicurezza soggettiva: la sensazione di sicurezza da parte della popolazione dipende tra l'altro anche da una comunicazione aperta, trasparente e regolare. Attualmente bisogna purtroppo constatare che tale attività da parte della Confederazione risulta molto lacunosa. Negli ultimi mesi sono stati ad esempio fermati presso le dogane di Campocologno, Müstair e Martina circa 50 rifugiati che sono stati rinviati o portati ad Altstätten presso il centro di competenze. La popolazione non si è praticamente accorta di nulla. Ciò è avvenuto grazie all'eccellente lavoro delle nostre forze di sicurezza attive in prima linea, che con molto impegno e umanità, ma al contempo non senza fatica, hanno gestito i singoli casi. Sulla base di questo fatto si potrebbe ritenere che alle nostre frontiere grigionesi non vi siano problemi. Questa situazione resa più rosea potrebbe essere sfruttata dalla Confederazione quale pretesto per ridurre ulteriormente il reale effettivo delle Cgcf nel nostro Cantone, fatto che viene categoricamente rifiutato.

La presenza di Cgcf e dogane alle frontiere non contribuisce solo all'aumento della sicurezza in senso generale. Provvede contemporaneamente a fare in modo che vi siano posti di lavoro importanti e di grande valore nelle nostre regioni periferiche. In questo contesto le firmatarie e i firmatari si rammaricano molto del fatto che tramite la prevista centralizzazione del servizio di indagini doganali sia prevista un'ulteriore riduzione dei posti di lavoro. Le firmatarie e i firmatari chiedono quindi quali conseguenze avrà per il Cantone dei Grigioni il progetto di riforma DaziT della Direzione generale delle dogane da 400 mio. di franchi, il quale comprende anche una componente organizzativa.

Con stupore siamo costretti a prendere atto del fatto che nonostante diversi interventi, ad esempio anche l'iniziativa cantonale inoltrata poco tempo fa a questo proposito, la Confederazione procederà a un'ulteriore riduzione dei posti di lavoro. Secondo il Governo è necessario opporsi con decisione a questo modo di procedere. Le firmatarie e i firmatari condannano con veemenza un'ulteriore riduzione di posti di lavoro.

Sulla base di quanto esposto in precedenza, il Governo viene incaricato di:

1. richiedere al Corpo delle guardie di confine un'attività di informazione trasparente rivolta al pubblico in merito alla situazione alle frontiere del nostro Cantone e in merito alle conseguenze del progetto DaziT;

2. impegnarsi attivamente e ulteriormente presso la Confederazione contro una riduzione presso le dogane e presso i Cgcf nelle regioni del Cantone dei Grigioni;

3. evitare con tutti i mezzi a disposizione una centralizzazione del servizio di indagini doganali e quindi un'ulteriore riduzione dei posti di lavoro nelle regioni grigionesi;

4. unirsi agli altri Cantoni della Svizzera orientale e comunicare alla Confederazione chiare aspettative riguardo alla dotazione di personale alle dogane e nei Cgcf alle frontiere orientali.

Coira, 6 dicembre 2017

Della Vedova, Salis, Michael (Castasegna), Albertin, Alig, Atanes, Berther (Disentis/Mustér), Bleiker, Blumenthal, Bondolfi, Brandenburger, Buchli-Mannhart, Caduff, Caluori, Casanova (Ilanz), Casty, Casutt-Derungs, Cavegn, Clalüna, Claus, Danuser, Darms-Landolt, Deplazes, Dermont, Dosch, Dudli, Engler (Davos Dorf), Epp, Fasani, Felix (Scuol), Florin-Caluori, Geisseler, Giacomelli, Gunzinger, Hartmann, Heiz, Hitz-Rusch, Holzinger-Loretz, Hug, Jeker, Jenny, Joos, Koch (Tamins), Kollegger, Komminoth-Elmer, Kunfermann, Kunz (Fläsch), Lamprecht, Mani-Heldstab, Märchy-Caduff, Mathis, Michael (Donat), Monigatti, Müller, Nay, Niederer, Niggli (Samedan), Niggli-Mathis (Grüsch), Noi-Togni, Papa, Pfäffli, Sax, Schneider, Schutz, Steck-Rauch, Steiger, Stiffler (Davos Platz), Tenchio, Thomann-Frank, Tomaschett (Breil), Tomaschett-Berther (Trun), Toutsch, Troncana-Sauer, von Ballmoos, Waidacher, Weber, Weidmann, Widmer-Spreiter, Wieland, Zanetti, Antognini, Berther (Segnas), Engler (Surava), Grünenfelder Hunger, Pfister, Wellig

Risposta del Governo

Il Governo segue con grande preoccupazione la tendenza verso la centralizzazione in atto in seno all'Amministrazione federale delle dogane (AFD). Dopo che sono stati resi noti i piani dell'AFD riguardo alla centralizzazione delle indagini doganali, il Dipartimento competente è intervenuto in modo tempestivo e deciso. In particolare il Governo teme che dopo la centralizzazione delle indagini doganali anche il Corpo delle guardie di confine (Cgcf) e le sue sedi esterne possano essere oggetto di una corrispondente riorganizzazione. Pertanto il Governo seguirà con la massima attenzione i prossimi passi dell'AFD e si opporrà con tutti i mezzi disponibili a un taglio del personale alla frontiera orientale e a quella meridionale.

Secondo quanto sostenuto dall'AFD, la riorganizzazione delle indagini doganali interessa solamente la dogana e non il Cgcf. Delegando competenze aggiuntive di perseguimento penale al Cgcf si mira a fare in modo che i casi di importanza minore vengano evasi in loco. In questi casi l'AFD si attende un incremento dell'efficacia. Con ciò si intende fare in modo che in futuro siano disponibili più forze dislocate sul territorio. L'AFD assicura che la centralizzazione non comporterà una riduzione delle attività di indagine nei Cantoni. A quanto pare è previsto che quest'ultima venga addirittura potenziata nei Cantoni. L'AFD però non fornisce alcuna informazione riguardo alle modalità concrete e alla misura in cui l'attività di indagine in loco debba essere potenziata nel Cantone. Per tale ragione il Governo non ravvisa motivi convincenti a supporto di una centralizzazione dei relativi posti di lavoro. Esso continuerà a monitorare la situazione con la massima attenzione e in caso di eventuale centralizzazione del Cgcf o delle attività doganali interverrà nuovamente.

L'AFD intende ammodernarsi mediante il programma globale di trasformazione DaziT. È previsto che le formalità doganali vengano semplificate e completamente digitalizzate. Si mira altresì a migliorare la sicurezza per quanto concerne la criminalità transfrontaliera o l'immigrazione clandestina attraverso l'interconnessione digitale. Sul suo sito web (www.ezv.admin.ch) l'AFD fornisce informazioni esaustive riguardo a DaziT. Non è dato sapere quali conseguenze DaziT comporterà per i Grigioni.

In merito al punto 1: a tutti i livelli di direzione e di comando sono in essere ottimi scambi con il corpo delle guardie di confine. In passato quest'ultimo ha ripetutamente preso atto e tenuto conto di richieste formulate dal Cantone dei Grigioni. Il Governo e il Dipartimento competente depositeranno la richiesta relativa a un'attività di informazione trasparente rivolta al pubblico riguardo alla situazione ai confini del Cantone dei Grigioni e riguardo alle conseguenze del progetto DaziT presso il Cgcf e le dogane, ossia la Direzione generale delle dogane.

In merito ai punti 2 e 3: il Governo e il Dipartimento competente continueranno a impegnarsi attivamente con ogni mezzo contro i tagli in seno al Cgcf e alle dogane nelle regioni del Cantone dei Grigioni.

In merito al punto 4: un'aggregazione con i Cantoni della Svizzera orientale esiste con la Conferenza dei direttori di giustizia e polizia della Svizzera orientale (OJPD) presieduta dal Consigliere di Stato Christian Rathgeb, la quale finora ha comunicato in maniera chiara alla Confederazione le proprie idee riguardo alla dotazione in termini di personale del Cgcf e delle dogane alla frontiera orientale – anche in occasione di un colloquio con il direttore generale delle dogane – e continuerà a farlo. Il Governo rileva che questa problematica deve essere risolta a livello nazionale. Questo è l'obiettivo perseguito anche dall'iniziativa cantonale presentata dal Cantone dei Grigioni per il potenziamento del Corpo delle guardie di confine. Non si tratta di mettere in contrapposizione le singole regioni della Svizzera, il problema di fondo piuttosto deve essere risolto dalla Confederazione. Ciò non si pone in contraddizione con il fatto che il Cantone dei Grigioni continui ad assumere posizioni chiare insieme ai Cantoni della Svizzera orientale nei confronti della Confederazione.

In base a quanto esposto il Governo chiede al Gran Consiglio di accogliere il presente incarico.

7 marzo 2018