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Sessione: 22.10.2019

Nel quadro della digitalizzazione della forma d'insegnamento a seguito dell'introduzione del Piano di studio 21, nelle aule delle scuole dell'infanzia e delle scuole vengono installati degli allacciamenti alla WLAN. Questa decisione è stata presa dai direttori della pubblica educazione, rispettivamente dalla Commissione per la formazione. Il Cantone non ha dato alcun incarico in questo senso. In questo modo le aule scolastiche vengono esposte all'elettrosmog. Questo problema può essere risolto mediante un accesso a internet via cavo. Lo scambio di dati via cavo è più veloce, più sicuro e produce meno radiazioni. Inviare informazioni attraverso l'aria costa molto tempo che manca poi all'insegnamento.

I bambini percepiscono e assorbono in misura molto maggiore le radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti pulsanti (fatto di cui non si tiene conto con i valori limiti attualmente vigenti) e per questa ragione necessitano di protezione particolare, soprattutto dalla pulsazione a 10 Hz, che rappresenta dello stress per il cervello e può così compromettere la capacità della memoria. (Prof. Dr. med. habil. Karl Hecht, professore di neuropsicologia, Berlino). L'UFAM scrive che le deboli radiazioni ad alta frequenza possono modificare i flussi cerebrali e influenzare l'irrorazione e il metabolismo del cervello. Ciò può comportare disturbi della concentrazione e della memoria, mal di testa, stanchezza e altro. (100 studi sono riassunti nel review: Biological and pathological effects of 2.45 GHz radiation on cells, fertility, brain, and behavior di Dipl.-Biol. Isabel Wilke). Anche i terminali emettono radiazioni, ma attualmente i loro valori non vengono controllati. Inoltre non viene accertato in modo sistematico se vengono acquistati dei computer con schermi dotati di filtri anti-luce blu (la luce blu arreca danni alla retina e riduce la sintesi di melatonina, che è importante per la difesa contro i tumori e per il sonno) e se i bambini utilizzano la tastiera rispettando una distanza minima di 30 cm dallo schermo.

Sarebbe perciò necessario evitare l'elettrosmog negli spazi in cui si trattengono i bambini di scuola dell'infanzia, gli allievi e i giovani studenti. Sul mercato sono ora disponibili dei cavi di raccordo per quasi tutti gli apparecchi allacciabili a una porta internet con i quali è possibile rinunciare alle radiazioni 24 ore su 24 correlate alle reti WLAN. Ciò rappresenta un investimento con effetti duraturi nella protezione della salute dei bambini e degli adolescenti.

Per proteggere secondo scienza e coscienza i bambini di asilo nido e di scuola dell'infanzia nonché gli allievi e gli studenti dalle radiazioni elettromagnetiche dannose durante il loro periodo di scuola dell'infanzia e di scuola, poniamo la seguente domanda al Governo:

·       È immaginabile che il Governo elabori delle linee guida che propongano alle scuole delle soluzioni senza elettrosmog per l'installazione di strutture digitali? (Queste linee guida potrebbero essere applicate anche per altri LAUS come edifici pub­blici, edifici delle amministrazioni cantonali e comunali, case anziani, istituti per disabili, case di cura e ospedali).

Coira, 22 ottobre 2019

Fasani-Horath, Noi-Togni, Atanes, Cahenzli-Philipp, Degiacomi, Della Cà, Gartmann-Albin, Hitz-Rusch, Hofmann, Kunfer­mann, Preisig, Thomann-Frank, von Ballmoos, Pajic, Sturzenegger

Risposta del Governo

I trasmettitori WLAN comunicano con terminali come smartphone o laptop tramite onde elettromagnetiche o radiazioni non ionizzanti. L'effetto di queste radiazioni dipende dalla loro intensità e frequenza nonché dall'arco di tempo durante il quale una persona è esposta a esse. Studi che mirano a chiarire la questione di quanto le persone siano esposte quotidianamente alle radiazioni elettromagnetiche mostrano che i trasmettitori WLAN contribuiscono solo in misura pari al 5 % all'esposizione giornaliera (dose di radiazioni). I contributi principali a questa esposizione complessiva provengono da stazioni di telefonia mobile (downlink: 38 %) e dai telefoni cellulari (uplink: 35 %). L'esposizione maggiore è stata riscontrata nei trasporti pubblici, mentre quella minore nelle scuole e a casa. Per ridurre la dose di radiazioni si dovrebbe intervenire innanzitutto sul downlink e sull'uplink. Chi comunica per esempio con il cellulare tramite WLAN (invece che tramite i dati di telefonia mobile) fa esattamente questo. Dal punto di vista della prevenzione della salute non sarebbe quindi sensato vietare la WLAN nelle scuole. Inoltre per meri motivi pratici i collegamenti via cavo non verrebbero praticamente più usati, tanto più che in molte scuole già oggi vengono usati dispositivi mobili. Secondo la scheda informativa dell'Ufficio federale della sanità pubblica del 9 agosto 2019 gli studi disponibili relativi alle radiazioni ad alta frequenza della WLAN non forniscono né elementi certi né indizi attendibili quanto alla pericolosità per la salute delle radiazioni ad alta frequenza prodotte da reti WLAN. Non è dunque necessario che tutti i gruppi di popolazione adottino misure di protezione contro le radiazioni elettromagnetiche emesse da queste reti. Pertanto al momento il Governo non ritiene che vi sia un bisogno immediato di creare delle linee guida che indichino alle scuole soluzioni senza elettrosmog per l'allestimento di strutture digitali.

20 dicembre 2019