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Sessione: 15.02.2021

La pandemia comporta grandi sfide anche per i Grigioni. Per via dei provvedimenti sanitari adottati, numerosi settori sono colpiti dal lockdown, ovvero le imprese non possono più svolgere le loro attività economiche (ad es. la ristorazione, parti del commercio al dettaglio). Altri settori invece non sono chiusi su disposizione delle autorità, però la loro attività è fortemente limitata (ad es. settore alberghiero, impianti di risalita). In tal modo i settori interessati danno un contributo a contrastare la pandemia di COVID-19.

Il contributo dato dalle imprese per contrastare la pandemia è associato a elevati costi in termini economici. Il Cantone dei Grigioni ha tutto l'interesse a evitare per quanto possibile fallimenti e a tutelare posti di lavoro. Per tale ragione le imprese colpite dal lockdown o dalle limitazioni devono ricevere un indennizzo finanziario per il contributo che danno per contrastare la pandemia.

L'"ordinanza di esecuzione cantonale sui provvedimenti per i casi di rigore concernenti le imprese in relazione all'epidemia di COVID-19 (OECR COVID-19)" decisa dal Governo rappresenta una buona base operativa per versare indennizzi alle imprese. L'entità degli indennizzi previsti invece (50% della quota del calo della cifra d'affari attribuibile ai costi fissi) è nettamente troppo bassa. Allo stesso tempo gli ostacoli per le imprese che non sono state chiuse direttamente su disposizione delle autorità sono troppo elevati (calo della cifra d'affari pari almeno al 40%).

In questo contesto il Gran Consiglio chiede al Governo grigionese:

  1. Di aumentare gli indennizzi finanziari ("provvedimenti per casi di rigore") in maniera tale che venga indennizzato fino al 100% della quota del calo della cifra d'affari attribuibile ai costi fissi e i fondi necessari vengano messi a disposizione dal Cantone. Gli indennizzi vengono aumentati con effetto immediato.
  2. Occorre ridurre gli ostacoli per poter richiedere indennizzi ("provvedimenti per casi di rigore") per imprese che non sono state chiuse su disposizione delle autorità. Chi subisce un calo della cifra d'affari almeno del 30% ha diritto di chiedere l'indennizzo.
  3. Per alcune imprese (ad es. alberghi, impianti di risalita, gruppi del settore della ristorazione, ecc.) il limite previsto dal diritto federale e costituito dall'indennizzo massimo pari a 750 000 franchi non è sufficiente (art. 8 cpv. 2 dell'ordinanza sui casi di rigore COVID-19). Affinché le imprese possano avere comunque accesso rapidamente alla liquidità necessaria, il Cantone riavvia il programma dei crediti COVID-19 in collaborazione con la BCG e assume il ruolo di garante solidale.

Davos, 15 febbraio 2021

Horrer, Caluori, Rüegg, Atanes, Baselgia-Brunner, Berweger, Bettinaglio, Bigliel, Brandenburger, Brunold, Cahenzli-Philipp, Casty, Caviezel (Coira), Censi, Clalüna, Degiacomi, Della Cà, Dürler, Ellemunter, Engler, Epp, Favre Accola, Felix, Flütsch, Gartmann-Albin, Gort, Grass, Gugelmann, Hartmann-Conrad, Hefti, Hofmann, Hohl, Holzinger-Loretz, Kasper, Kienz, Koch, Kunz (Fläsch), Loi, Mittner, Müller (Felsberg), Müller (Susch), Natter, Noi-Togni, Papa, Paterlini, Perl, Pfäffli, Preisig, Rettich, Rutishauser, Salis, Sax, Schneider, Schwärzel, Stiffler, Thomann-Frank, Thür-Suter, von Ballmoos, Weber, Weidmann, Wellig, Widmer (Felsberg), Widmer-Spreiter (Coira), Wilhelm, Zanetti (Landquart), Fontana, Pajic, Renkel, Spadarotto, Tomaschett (Coira)