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Serrando i ranghi con gli altri Cantoni di montagna e in accordo con i comuni grigionesi, il Governo si oppone a una riduzione generalizzata dei canoni d'acqua. Esso ritiene che la proposta del Consiglio federale non possa essere giustificata con ragioni materiali e politiche.

Il progetto di revisione parziale della legge sulle forze idriche posto in consultazione dal Consiglio federale comprende quale punto principale la nuova regolamentazione dell'aliquota massima dei canoni d'acqua dopo il 2019. Il Governo prende posizione in merito e si associa integralmente alla presa di posizione elaborata sotto la direzione della Conferenza dei governi dei Cantoni alpini (CGCA). Esso accoglie favorevolmente la suddivisione proposta in regolamentazione transitoria e regolamentazione a lungo termine. Ciò in base alla considerazione secondo la quale non è possibile portare avanti una discussione riguardo al nuovo sistema dei canoni d'acqua finché non si conoscerà il futuro assetto del mercato dell'elettricità.

La riduzione generalizzata dei canoni d'acqua dagli attuali 110 franchi a 80 franchi per chilowattora lordo prevista dal Consiglio federale per il periodo transitorio (2020‑2022) è tuttavia inaccettabile per il Governo, che la respinge con la massima decisione. Una riduzione generalizzata non è giustificabile né dal punto di vista materiale, né da quello politico e in fin dei conti rappresenterebbe un'ingiustificata sovvenzione a pioggia a beneficio delle imprese elettriche controllate in prevalenza dai Cantoni dell'Altopiano. Viene per contro ritenuta di principio degna di essere presa in esame la possibilità di ridurre i canoni d'acqua in singoli casi di imprese in difficoltà. Il Consiglio federale propone ciò quale variante alternativa, che non viene però ancora approfondita concretamente nel progetto di consultazione. Tale variante può tuttavia essere attuata soltanto se le imprese sono disposte a offrire piena trasparenza riguardo alla situazione economica del loro portafoglio idroelettrico, sia per quanto riguarda le spese, sia per quanto riguarda i ricavi, e se a livello di legge sono disciplinate in modo chiaro le condizioni in base alle quali un'impresa è considerata in difficoltà.

Gli orientamenti dei Cantoni di montagna – ossia soluzione transitoria fino all'entrata in vigore di un nuovo assetto del mercato dell'elettricità, nessun adeguamento generalizzato dell'aliquota massima del canone d'acqua per il periodo transitorio ed esame della variante alternativa – vengono condivisi anche dalla Conferenza dei direttori cantonali dell'energia (CdEN) quali pilastri fondamentali per la revisione parziale della legge federale sulle forze idriche. Il Governo grigionese interpreta tale fatto quale ulteriore chiaro segnale inviato dai Cantoni al Consiglio federale. Anche le posizioni principali espresse dalla comunità d'interesse dei comuni concedenti grigionesi (Interessengemeinschaft der Bündner Konzessionsgemeinden IBK) corrispondono a quelle del Governo. Inoltre, sia il Gran Consiglio grigionese (in occasione della recente sessione di agosto), sia numerosi comuni grigionesi hanno espresso a chiare lettere la propria contrarietà alla proposta principale formulata dal Consiglio federale. Il Governo invita il Consiglio federale a tenere conto di questo messaggio chiaro proveniente dai Grigioni – Cantone produttore di energia idroelettrica importante per l'attuazione della strategia energetica 2050 – in sede di elaborazione del progetto di messaggio. Insieme ai Cantoni di montagna, il Governo continuerà a seguire attentamente e attivamente la questione.


Allegati:
- presa di posizione del Governo del 12 ottobre 2017
- presa di posizione della CGCA del 28 agosto 2017


Persona di riferimento:
Consigliere di Stato Dr. Mario Cavigelli, direttore del Dipartimento costruzioni, trasporti e foreste, tel. 081 257 36 01, e-mail Mario.Cavigelli@bvfd.gr.ch


Organo: Governo
Fonte: it Cancelleria dello Stato dei Grigioni
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