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Il Servizio epizoozie è responsabile dell'applicazione della legislazione federale sulle epizoozie (LFE, SR 916.40 e OFE, SR 916.401).

Nella lotta contro le malattie altamente contagiose, si è dimostrata valida la stretta collaborazione con i pionieri della lotta contro le epizoozie dell'UMPC (Ufficio del militare e della protezione civile) dei Grigioni e della Hauptabteilung Militär und Zivilschutz del Canton Glarona.

Anche diverse malattie non altamente contagiose o addirittura non elencate nell'ordinanza sulle epizoozie svolgono un ruolo importante nel mantenimento della salute degli animali. Si tratta principalmente di malattie con un potenziale zoonotico, di malattie che possono interagire con le popolazioni di animali selvatici e di malattie che possono causare perdite economiche significative e sono rilevanti per il benessere degli animali.

Peste suina africana (PSA)

La peste suina africana (PSA) è una malattia virale non pericolosa per l'uomo. Tuttavia, i suini e i cinghiali infetti muoiono solitamente entro pochi giorni. A parte la febbre resistente alla terapia e le morti improvvise, si verificano solo sintomi aspecifici.

La PSA si sta diffondendo nella popolazione di cinghiali in Europa. Il rilevamento della PSA più a nord in Italia si trova a circa 60 chilometri dal confine Sud del Ticino. La PSA rappresenta quindi un serio rischio anche per la Svizzera. La popolazione e i viaggiatori in particolare possono fare molto per prevenire un'epidemia di PSA in Svizzera.

Ulteriori informazioni utili:
Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria - Peste suina africana
Informazioni tecniche
Flyer per la popolazione
Flyer per i cacciatori
Flyer per i proprietari di bestiame
Locandina di avvertimento sulla PSA
Informazioni per i media e gli ostpiti

Tubercolosi nella selvaggina

Nella Silbertal e nella Klostertal (distretto di Bludenz, Vorarlberg), la popolazione di cervi è in parte fortemente contagiata dalla tubercolosi (mykobakterium caprae).

È noto che in autunno gli effettivi di cervo del Vorarlberg e del Tirolo migrano verso sud-ovest e trascorrono i mesi invernali in Prettigovia e in Engadina Bassa sul versante sud del Rätikon.

La zona a rischio nel Cantone dei Grigioni si trova nella regione di confine con il Vorarlberg e il Tirolo, segnatamente nella zona tra il confine nazionale, il Reno, la Landquart, la strada del passo del Flüela e l'Inn.

Al fine di proteggere gli effettivi grigionesi di selvaggina e di animali da reddito in questa zona a rischio ogni anno vengono effettuate delle analisi di monitoraggio e nel territorio confinante con l'Austria è stato disposto un divieto di foraggiamento su base privata degli animali selvatici. Il divieto è stato prorogato a tempo indeterminato il 3 giugno 2024.

Nell’autunno 2024 l’epizoozia si è ulteriormente diffusa in direzione dei Grigioni. Conformemente all’ordinanza sulle epizoozie, ciò richiede l’adozione di provvedimenti per potenziare il monitoraggio a protezione della popolazione di animali selvatici e degli animali da reddito grigionesi. L'Ufficio per la sicurezza delle derrate alimentari e la salute degli animali (USDA) ha perciò delimitato una zona di osservazione (Cartina zona di osservazioneDecisione d'ufficio) in cui cervi rossi abbattuti e trovati morti devono essere analizzati per determinare la presenza della tubercolosi. Il provvedimento riguarda i territori dei Comuni di Seewis, Grüsch, Schiers, Luzein, Küblis e la frazione di Saas a Klosters, che si trovano a nord-est della Landquart.

Divieto di foraggiamento:
Carta divieto di foraggiamento
Stop al foraggiamento degli animali selvatici

Zona di osservazione:
Decisione d'ufficio
Cartina zona di osservazione

Pubblicazioni:
Manuale
Booklet

Altre informazioni utili:
Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria - Monitoraggio sanitario della fauna selvatica
Sorveglianza tubercolosi fauna selvatica 2023

Febbre catarrale (Bluetongue, BT)

La febbre catarrale (Bluetongue, BT) è una malattia virale non contagiosa che colpisce i ruminanti e i camelidi e viene trasmessa tramite insetti pungenti (vettori). La malattia non costituisce un pericolo per l'essere umano.

Esistono almeno 36 sierotipi diversi del virus della febbre catarrale (BTV), con virulenza e diffusione diverse. A seconda del sierotipo, la malattia ha un decorso diverso.

 Fino al 2024 in Svizzera era attivo soprattutto il sierotipo BTV-8.

 A fine agosto 2024 è stata riscontrata per la prima volta in Svizzera la presenza del sierotipo 3 (BTV-3).

L'infezione da BTV-3 causa sintomi gravi soprattutto negli ovini. I sintomi includono febbre, infiammazioni delle mucose, edemi e zoppia. Il tasso di mortalità può essere molto elevato. Nei bovini la malattia ha spesso un decorso più lieve, ma anch'essi possono in parte presentare sintomi gravi e una diminuzione della produzione di latte.

L'utilizzo del vaccino contro la febbre catarrale (BTV-3) è possibile in Svizzera da metà ottobre 2024. Sebbene il vaccino non protegga gli animali dall'infezione, esso determina una progressione più lieve della malattia e riduce la mortalità. La vaccinazione è attualmente il modo migliore per prevenire le perdite.

Mediante misure di protezione mirate contro le zanzare Culicoides si può inoltre limitare l'esposizione degli ospiti ai vettori per ridurre al minimo il rischio di un'ulteriore diffusione.

Il Servizio veterinario svizzero (VetD CH) ha stabilito una procedura uniforme a livello nazionale per la lotta alla malattia della lingua blu in Svizzera a partire dal 2025.

Ulteriori informazioni utili:
Presentazione USDA – in tedesco
www.blv.admin.ch
Raccomandazioni sulla vaccinazione di animali contro il sierotipo 3 della febbre catarrale ovina (BTV-3)
Argomentario e domande frequenti
Strategia per la lotta alla malattia della lingua blu in Svizzera dal 2025

Zoppina

Dal 1° ottobre 2024 è in corso il programma di lotta contro la zoppina coordinato a livello nazionale. Il primo periodo di analisi si è concluso il 31 marzo 2025 e mostra chiaramente che la lotta alla zoppina è stata avviata con successo. In pochi mesi la prevalenza della zoppina è stata ridotta in modo significativo – un successo intermedio promettente.

Il lavoro preliminare coronato dal successo degli ultimi anni svolto dal programma cantonale di lotta contro la zoppina emerge ora chiaramente dalle statistiche. Mentre a livello svizzero il 21 % delle aziende è risultato positivo al primo esame, nei Grigioni e nel Canton Glarona questo valore ammontava solamente al 3 %. Grazie alle misure di risanamento attuate, il tasso è sceso al 12 % a livello nazionale e addirittura allo 0,8 % (!) nei Cantoni Grigioni e Glarona.

Questa evoluzione positiva conferma la strategia scelta e motiva a proseguire insieme lungo la via intrapresa. La lotta a livello svizzero richiede tuttora la collaborazione dell'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV), degli uffici veterinari cantonali, di tutto il settore ovino e dei detentori di ovini.

Il prossimo periodo di indagine durerà dal 1° ottobre 2025 al 31 marzo 2026.

Ulteriori informazioni si possono trovare qui:
Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria - Zoppina negli ovini: misure di lotta nazionali
Servizio consultivo e sanitario per piccoli ruminanti– Zoppina (SSPR)
Documenti evento informativo per i detentori di pecore
Istruzioni per la costruzione di un bagno podale
Elenco consulenti zoppina
Lotta nazionale contro la zoppina degli ovini: conclusione del primo periodo di analisi - 24.04.2025

Dermatite nodulare contagiosa (Lumpy Skin Disease)

La dermatite nodulare contagiosa è un'epizoozia altamente contagiosa che può colpire bovini, bufali e bisonti. Gli animali presentano sintomi quali febbre, assenza di stimoli, inappetenza, secrezione nasale e oculare, linfonodi ingrossati e calo della resa di latte. Nella pelle si formano noduli di 0,5 – 5 cm di diametro.

L'agente patogeno viene di solito trasmesso attraverso punture di zanzare e mosche – ma anche attraverso il contatto diretto tra gli animali.

A giugno 2025 sono stati segnalati casi in Italia (Sardegna e Lombardia) nonché in Francia (Savoia). Per evitare la diffusione e proteggere gli animali in Svizzera, tutti gli animali ricettivi presenti nella zona di sorveglianza sono obbligatoriamente vaccinati. Attualmente tale zona comprende il Canton Ginevra e parti dei Cantoni di Vaud e del Vallese. Al di fuori della zona di sorveglianza la vaccinazione è vietata. Finora in Svizzera non vi sono casi confermati.

Altre informazioni utili:
Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria – Dermatite nodulare contagiosa

Influenza aviaria

Negli ultimi anni l'influenza aviaria è sempre più presente in molte parti d'Europa, soprattutto nel semestre invernale. Il rischio di propagazione in Svizzera è particolarmente elevato d'inverno, poiché uccelli migratori provenienti dall'Europa nord-orientale arrivano da noi per svernare.

Anche il pollame da allevamento può essere colpito dal virus altamente contagioso dell'influenza aviaria. La priorità assoluta è impedire che il virus si diffonda negli allevamenti di pollame. Ciò richiede una maggiore attenzione e collaborazione da parte degli allevatori e dei detentori di pollame.

Per gli allevatori di pollame ciò significa concretamente che le aree di uscita devono essere concepite in modo tale che gli uccelli selvatici non possano accedervi, mentre il foraggiamento e l’acqua devono essere assicurati in modo da evitare qualsiasi contatto.

La situazione viene monitorata attentamente anche per quanto riguarda gli uccelli selvatici. Gli uccelli trovati morti o che sembrano malati non devono essere toccati e segnalati alle autorità competenti in quanto possono indicare la presenza del virus.

Quanto più precocemente viene individuata un'epidemia, tanto maggiori sono le possibilità di un controllo efficace. L'Ufficio per la sicurezza alimentare e la salute degli animali (USDA) e l'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (UFV) forniscono informazioni aggiornate sull'influenza aviaria in Svizzera sul loro sito web. Qui troverete anche informazioni su cosa fare in caso di sospetto. 

Altre informazioni utili:
Video esplicativo dell'influenza aviaria
Video esplicativo sull'influenza aviaria con sottotitoli
Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria - Influenza aviaria (AI) nell’animale
Manifesto zona controllo
Stazione igienizzanti
Informazioni tecniche - la detenzione amatoriale del pollame

Diarrea virale bovina (BVD)

La diarrea virale bovina è una malattia virale che provoca numerose perdite. Ne sono interessati i ruminanti, soprattutto bovini, ma anche ovini, caprini e ruminanti selvatici possono essere contagiati dal virus BVD. La malattia è innocua per l'essere umano.

Grazie a una lotta e una sorveglianza intense, la diarrea virale bovina è quasi scomparsa in Svizzera. Oltre il 99 per cento degli allevamenti bovini svizzeri sono ufficialmente riconosciuti come indenni da BVD. Tuttavia, se il virus giunge nel traffico di animali senza essere individuato, può diffondersi di nuovo rapidamente e causare grandi danni agli allevamenti colpiti. Per evitare che ciò accada e a seguito della situazione attualmente favorevole con pochi casi, il settore bovino, insieme all’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria e i servizi veterinari cantonali ha deciso di affrontare l’eradicazione del virus della BVD a lungo termine.

Il 1° novembre 2025 inizia la seconda parte di transizione per eradicare la BVD. Il rispetto del criterio 3 - traffico di animali controllato - nei prossimi 12 mesi sarà obbligatorio se si intende raggiungere l’obiettivo dello stato “libero dalla BVD” a partire dal 1° novembre 2026.  Allevamenti bovini che non sono liberi dalla BVD saranno fortemente limitati nel traffico di animali.

© ALT
Grafico riassuntivo riguardante il periodo di transizione © ALT

Altre informazioni utili:

Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria - Proteggere le aziende con il semaforo BVD
FAQ – Domande e risposte sull’ultima tappa dell’eradicazione della BVD
FAQ supplementari sul semaforo BVD
Eradicazione della Diarrea virale bovina (BVD): avvio della seconda metà della fase di transizione

  

Programmi di sorveglianza annuali e notifica di epizoozie nei singoli Cantoni

Oltre alla lotta attiva delle epizoozie, vengono effettuati programmi di monitoraggio annuali. In conformità con le direttive tecniche federali, campioni casuali di animali vengono testati per determinati agenti patogeni al fine di verificare l'assenza di malattie come l'IBR nei bovini (rinotracheite infettiva bovina), la brucellosi negli ovini, la PRRS (sindrome riproduttiva e respiratoria dei suini) nei suini o la salmonellosi nel pollame.

Risultati positivi scaturiti da questi programmi di campionamento e da altre indagini vengono registrati nella banca dati InfoSM dell'USAV.

Per individuare precocemente le epizoozie, non viene monitorata solo la situazione nazionale, ma anche quella internazionale. Con il Bollettino Radar l'USAV pubblica mensilmente informazioni sulla situazione delle epizoozie all'estero e valuta i rischi di introduzione in Svizzera.